Pubblicato: 30 novembre 2025
La cometa interstellare 3I/ATLAS – conosciuta anche come C/2025 N1 (ATLAS) o semplicemente la cometa 3I ATLAS – sta sfrecciando fuori dal sistema solare interno dopo un drammatico passaggio attorno al Sole. È solo il terzo oggetto conosciuto mai osservato entrare nel nostro vicinato da un altro sistema stellare, e ha scatenato una risposta senza precedenti da parte di NASA, ESA e Nazioni Unite. [1]
Al 30 novembre 2025, 3I/ATLAS è:
- Confermata come cometa interstellare, non una navicella aliena.
- Al centro di un esercitazione di difesa planetaria sostenuta dall’ONU guidata dall’International Asteroid Warning Network (IAWN). [2]
- Tracciata da dozzine di sonde spaziali e telescopi in tutto il sistema solare. [3]
- Ha superato il suo approccio più vicino al Sole (perielio) il 30 ottobre 2025 e si sta allontanando. [4]
- In rotta per passare non più vicino di ~170 milioni di miglia (≈270 milioni di km) dalla Terra il 19 dicembre 2025 – a distanza di sicurezza. [5]
Di seguito la situazione attuale: cos’è 3I/ATLAS, cosa mostrano gli ultimi dati e perché il mondo ha trasformato questo visitatore ghiacciato in un test su larga scala della difesa planetaria.
Fatti chiave sulla cometa 3I ATLAS
- Designazione: 3I/ATLAS (C/2025 N1)
- Tipo: Cometa interstellare (3° oggetto interstellare conosciuto, dopo 1I/‘Oumuamua e 2I/Borisov) [6]
- Scoperta: 1 luglio 2025 dal ATLAS (Asteroid Terrestrial‑impact Last Alert System) telescopio a Rio Hurtado, Cile – parte della rete di difesa planetaria della NASA. [7]
- Orbita: Fortemente iperbolica, eccentricità ≈ 6,14 – non è legata al Sole e non tornerà mai più. [8]
- Dimensioni: Diametro del nucleo stimato tra ~440 m e 5,6 km in base alle immagini di Hubble. [9]
- Velocità: È entrata nel sistema solare muovendosi a circa 137.000 mph (221.000 km/h); ha accelerato fino a circa 153.000 mph (246.000 km/h) vicino al Sole. [10]
- Perielio (punto più vicino al Sole): 30 ottobre 2025, a circa 1,4 UA (≈130 milioni di miglia / 210 milioni di km), appena fuori dall’orbita di Marte. [11]
- Punto più vicino alla Terra: Previsto per il 19 dicembre 2025, a circa 1,8 UA (≈269–270 milioni di km) – quasi il doppio della distanza Terra–Sole. [12]
- Dove si trova oggi (30 nov 2025): Nella costellazione della Vergine, a circa 1,9 UA dalla Terra con una magnitudine osservata intorno a 10–11, visibile solo con un buon telescopio o binocoli potenti. [13]
Cos’è la cometa interstellare 3I/ATLAS?
3I/ATLAS è una palla di neve sporca proveniente da un altro sistema planetario. Gli astronomi l’hanno riconosciuta come interstellare quasi subito dopo la sua scoperta, grazie alla sua velocità insolitamente elevata e all’orbita fortemente iperbolica, che non può essere spiegata se fosse nata nel nostro sistema solare. [14]
La scheda ufficiale della NASA riporta che:
- 3I/ATLAS è solo il terzo oggetto conosciuto a passare attraverso il nostro sistema provenendo dallo spazio interstellare.
- La sua orbita è così aperta che viene descritta come un passaggio iperbolico, non un’ellisse chiusa come le comete normali.
- Alla fine tornerà nello spazio interstellare a circa la stessa velocità con cui è arrivata, dopo la sua breve deviazione vicino al Sole. [15]
Poiché il telescopio ATLAS fa parte della rete NASA di difesa planetaria, l’oggetto è stato rapidamente controllato per un potenziale rischio di impatto. I calcoli hanno confermato che 3I/ATLAS non si avvicinerà mai particolarmente alla Terra, una conclusione ribadita dalla NASA durante la recente conferenza stampa e sulle sue pagine dedicate a 3I/ATLAS. [16]
Una campagna di osservazione su scala del sistema solare
Una delle notizie più importanti riguardo la cometa 3I ATLAS è il numero impressionante di sonde spaziali che la stanno osservando.
La NASA descrive 3I/ATLAS come il fulcro di una “campagna di osservazione su scala senza precedenti nel sistema solare”, con una dozzina di strumenti NASA (e diverse missioni ESA) che raccolgono immagini o dati da luglio. [17]
Punti salienti:
- Dall’orbita terrestre e oltre
- Telescopio Spaziale Hubble: ha limitato la dimensione del nucleo a circa 0,4–5,6 km e catturato le prime immagini di una chioma a forma di pera. [18]
- Telescopio Spaziale James Webb (JWST): ha registrato un alto rapporto tra anidride carbonica e acqua nei ghiacci della cometa, insolito rispetto alle comete “locali”. [19]
- SPHEREx (un nuovo osservatorio a infrarossi per tutto il cielo) ha anche osservato la cometa per circa una settimana in agosto, aggiungendo dati spettrali sui suoi ghiacci e polveri. [20]
- Da Marte
- Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) ha catturato una delle immagini dettagliate più ravvicinate il 2 ottobre 2025 quando la cometa è passata a circa 19 milioni di miglia (30 milioni di km) da Marte. [21]
- MAVEN ha osservato la nube di idrogeno attorno a 3I/ATLAS nell’ultravioletto, aiutando a misurare quanta acqua viene espulsa. [22]
- Il rover Perseverance ha persino catturato una debole traccia dalla superficie di Marte, vedendo la cometa come una piccola macchia nel cielo notturno. [23]
- Missioni di osservazione solare
- STEREO e la sonda congiunta ESA/NASA SOHO sono riuscite a rilevare 3I/ATLAS mentre sfrecciava vicino al Sole, nonostante ci si aspettasse che fosse troppo debole. Queste missioni hanno sovrapposto più fotogrammi per rivelare la cometa come un lieve aumento di luminosità nei dati. [24]
- PUNCH, una missione di eliofisica più recente, ha ripreso la coda della cometa dal 20 settembre al 3 ottobre. [25]
- Missioni sugli asteroidi in viaggio altrove
- La sonda Psyche della NASA ha acquisito diverse immagini in otto ore all’inizio di settembre da circa 33 milioni di miglia di distanza.
- Lucy, in viaggio verso gli asteroidi troiani di Giove, ha catturato la cometa e la sua coda da circa 240 milioni di miglia di distanza. [26]
- Triangolazione dell’orbiter marziano dell’ESA
- L’ExoMars Trace Gas Orbiter dell’ESA ha osservato la cometa tra l’1 e il 7 ottobre e, combinando quella vista con i dati da Terra, ha migliorato la traiettoria prevista di 3I/ATLAS di un fattore pari a dieci – un risultato cruciale per il futuro della difesa planetaria. [27]
In breve: la cometa 3I ATLAS viene tracciata da tutte le angolazioni – dal sistema solare interno fino a Marte e oltre – offrendo agli scienziati una visione 3D di un oggetto interstellare che non abbiamo mai avuto prima.
Cosa dicono i dati: dimensioni, velocità e chimica insolita
Quanto è grande 3I/ATLAS?
Poiché il nucleo è nascosto all’interno di una brillante nube di gas e polvere, nessun telescopio è ancora riuscito a risolverlo chiaramente. Le immagini di Hubble di luglio sono state utilizzate per stabilire un limite superiore e uno inferiore:
- Diametro minimo: ~440 metri
- Diametro massimo: ~5,6 chilometri [28]
Questo colloca 3I/ATLAS tra un isolato cittadino di medie dimensioni e una piccola montagna, simile per scala a molte comete ordinarie.
Quanto è veloce?
All’arrivo a luglio, 3I/ATLAS stava entrando nel sistema solare a circa 220.000 km/h. Vicino al perielio, la sua velocità è salita a circa 246.000 km/h sotto l’influenza della gravità solare. Dopo la partenza, tornerà a viaggiare nello spazio interstellare a circa la stessa velocità d’ingresso. [29]Di cosa è composto?
Qui le cose diventano particolarmente interessanti.
- Nebbia di anidride carbonica: JWST e altri strumenti mostrano una coma ricca di CO₂, con un rapporto CO₂/acqua più alto rispetto a quello tipico di molte comete del sistema solare. [30]
- Metalli insoliti: Gli spettri rivelano gas insolitamente ricco di nichel rispetto al ferro, ancora una volta un po’ diverso da molte comete locali ma comunque all’interno della variazione naturale. [31]
- Comportamento della polvere: All’inizio dell’avvicinamento, la polvere sembrava essere soffiata verso il lato rivolto verso il Sole prima che la pressione della radiazione scolpisse infine una coda più tradizionale rivolta all’indietro. Questa sequenza insolita probabilmente riflette la predominanza di grani di polvere grandi e lenti. [32]
Nel complesso, questi risultati suggeriscono che 3I/ATLAS possa essersi formata in un sistema stellare più freddo, più antico e più irradiato rispetto al nostro – ma si comporta comunque, chimicamente, come una cometa e non come qualcosa di esotico. [33]
Code, anti-code e la saga del “cambio di colore”
Molte code e una drammatica anti-coda
Immagini sia amatoriali che professionali mostrano 3I/ATLAS con code multiple, inclusa una vistosa anti-coda che sembra puntare verso il Sole invece che allontanarsene. [34]
Sky & Telescope riporta che questo si spiega meglio con grandi granelli di polvere espulsi verso il Sole dall’emisfero diurno caldo del nucleo. Questi granelli sono abbastanza pesanti da essere spinti solo lentamente dalla pressione della radiazione solare, quindi per un po’ la struttura di polvere punta approssimativamente verso il Sole prima di essere infine spazzata in una coda più convenzionale. [35]
Interstellare o meno, questo comportamento è strano ma non senza precedenti; code anti‑solari simili sono state osservate in diverse comete del sistema solare.
3I/ATLAS ha davvero cambiato colore tre volte?
Una delle storie più virali è stata che 3I/ATLAS ha “cambiato colore” più volte: rosso a luglio, verde a settembre, poi blu dopo il perielio. Un rapporto molto condiviso a inizio novembre ha raccolto osservazioni che suggerivano una nuova tonalità blu dopo un inaspettato aumento di luminosità dietro il Sole. [36]
Tuttavia, le successive coperture – incluse interviste con uno degli scienziati dietro lo studio sul colore – invitano a molta più cautela:
- Space.com osserva che la descrizione dello studio della cometa come “nettamente più blu del Sole” si riferisce alla tinta complessiva della chioma gassosa, non a un drammatico e confermato cambiamento di colore nel tempo.
- Lo stesso scienziato sottolinea che, per quanto mostrano ora i dati, la chioma gassosa è stata blu-verde da quando è diventata prominente, e non c’è nessuna forte evidenza che il gas stesso sia passato tra più colori. [37]
Gran parte dell’apparente cambiamento di colore è probabilmente dovuto a:
- Diversi filtri e tempi di esposizione usati da telescopi e astrofotografi.
- Cambiamento delle contribuzioni relative di gas e polvere man mano che la cometa diventa più attiva. [38]
Quindi sì, la cometa 3I ATLAS può apparire più rossa, più verde o più blu in varie immagini – ma il consenso scientifico attuale è che non abbiamo ancora prove solide di ripetuti e drammatici cambiamenti fisici di colore come suggeriscono i titoli.
Astronave aliena o palla di neve ghiacciata? La controversia e il consenso
Poiché 3I/ATLAS è insolita e interstellare, era quasi inevitabile che speculazioni su sonde aliene sarebbero emerse.
L’astrofisico di Harvard Avi Loeb e i suoi collaboratori hanno sostenuto in post su blog e preprint che l’anti-coda della cometa e la accelerazione non gravitazionale misurata (piccole deviazioni da una traiettoria puramente gravitazionale, probabilmente causate dalla degassificazione) potrebbero essere più facili da spiegare se l’oggetto stesse usando propulsori tecnologici piuttosto che getti naturali di ghiaccio in vaporizzazione. [39]Queste idee sono state ampiamente riportate – e molto dibattute. Ma le principali agenzie spaziali sono state estremamente chiare nella loro interpretazione:
- In un briefing di alto profilo riassunto da Space.com, i funzionari della NASA hanno dichiarato senza ambiguità che “3I/ATLAS è una cometa” e hanno sottolineato che nulla nei dati mostra tecno-segnature o comportamenti che richiedano la tecnologia aliena come spiegazione. [40]
- Anche la copertura su testate come National Geographic, Hindustan Times e Live Science presenta l’ipotesi dell’astronave aliena come una visione minoritaria e speculativa, in contrasto con il più ampio consenso scientifico secondo cui 3I/ATLAS si comporta come una cometa un po’ bizzarra, ma naturale. [41]
In altre parole: attualmente non ci sono prove che 3I/ATLAS sia altro che una cometa interstellare, e l’onere della prova per affermazioni straordinarie rimane molto elevato.
Un’esercitazione di difesa planetaria dal vivo: ONU, IAWN e la campagna 3I/ATLAS
Uno degli sviluppi nuovi più importanti di fine novembre è che 3I/ATLAS è stato formalmente adottato come obiettivo di una esercitazione globale di difesa planetaria coordinata attraverso le Nazioni Unite.
Cos’è la campagna
La International Asteroid Warning Network (IAWN) ha lanciato una “Comet Astrometry Campaign” usando 3I/ATLAS come caso di test dal vivo dal 27 novembre 2025 al 27 gennaio 2026. [42]
Secondo la pagina ufficiale della campagna IAWN e le comunicazioni collegate all’ONU:
- Questa è l’ottava esercitazione di osservazione IAWN dal 2017.
- L’obiettivo è addestrare la comunità globale a estrarre misurazioni posizionali accurate (astrometria) da immagini di comete difficili, dove chiome e code sfocate possono spostare il centro apparente della luce. [43] L’esercitazione include workshop, un controllo a metà campagna e una teleconferenza finale all’inizio di febbraio 2026. [44]
I resoconti dei media di Gulf News e Times of India sottolineano che questa non è una risposta a nessuna minaccia: 3I/ATLAS non rappresenta alcun pericolo per la Terra. Al contrario, si tratta di una prova generale su come il mondo si coordinerebbe se un futuro cometa o asteroide fosse su una traiettoria rischiosa. [45]
Perché scegliere una cometa interstellare?
Dal punto di vista della difesa planetaria, 3I/ATLAS è materiale di esercitazione perfetto:
- È abbastanza luminosa e visibile abbastanza a lungo da permettere la partecipazione degli osservatori di tutto il mondo.
- La sua chioma e coda cometaria rendono l’astrometria più impegnativa, costringendo i team a perfezionare le tecniche reali. [46]
- Essendo interstellare e di alto profilo, attira naturalmente più telescopi – ideale per mettere alla prova e testare il coordinamento globale.
Di fatto, la cometa 3I ATLAS è diventata una esercitazione a fuoco reale per i sistemi di difesa del pianeta, anche se l’oggetto stesso è innocuo.
Come e quando vedere 3I/ATLAS
Se speri di vedere la cometa 3I ATLAS, ecco la situazione al 30 novembre 2025:
- Attualmente la cometa si trova in Vergine, a circa 1,9 UA dalla Terra, con una luminosità intorno a magnitudine 10,4secondo i più recenti database osservativi. [47]
- Effettuerà il suo passaggio più vicino alla Terra il 19 dicembre 2025, a circa 1,8 UA di distanza – ancora ben oltre la visibilità a occhio nudo. [48]
- Gli articoli rivolti agli appassionati di astronomia sottolineano costantemente che 3I/ATLAS non è uno spettacolo come una grande cometa visibile a occhio nudo; servirà un telescopio amatoriale serio o potenti binocoli e cieli bui per avere una possibilità di individuarla. [49]
Poiché gli orari esatti di alba e tramonto dipendono da dove ti trovi, gli osservatori dovrebbero affidarsi a mappe del cielo o app aggiornateche incorporano le ultime effemeridi (ad esempio, servizi che prelevano dati da JPL Horizons, COBS o TheSkyLive). [50]
Anche se non lo vedrai mai con i tuoi occhi, 3I/ATLAS viene fotografato così tanto che esiste già una galleria crescente di immagini professionali e amatoriali – e se ne aspettano molte altre intorno al suo massimo avvicinamento di dicembre. [51]
Perché 3I/ATLAS è così importante
Un fossile da un altro sistema stellare
In base alla sua velocità in entrata e all’orbita, gli scienziati pensano che 3I/ATLAS sia stato probabilmente espulso dal suo sistema di origine miliardi di anni fa, forse dalle regioni esterne di un sistema stellare molto antico ai margini della Via Lattea. [52]
I primi studi polarimetrici e fotometrici suggeriscono che:
- Le sue proprietà di polvere e superficie potrebbero differire sia da 1I/‘Oumuamua che da 2I/Borisov.
- Potrebbe rappresentare una nuova classe di cometa interstellare, ampliando la diversità degli oggetti che sappiamo possono vagare tra le stelle. [53]
Questo rende 3I/ATLAS una sorta di capsula del tempo proveniente da un sistema stellare di molto tempo fa, potenzialmente più antico del Sole stesso.
Un banco di prova per futuri visitatori interstellari
Poiché 3I/ATLAS è arrivato mentre i nostri osservatori e la flotta di sonde spaziali sono più avanzati che mai, è anche una prova generale di come studieremo i futuri oggetti interstellari:
- Campagne coordinate e multi-missione da Marte, orbita terrestre e missioni nello spazio profondo. [54]
- Esercitazioni di difesa planetaria a risposta rapida nell’ambito dei quadri ONU. [55]
- Modellizzazione sofisticata per distinguere outgassing naturale da qualsiasi comportamento davvero anomalo. [56]
Per ora, il messaggio delle agenzie spaziali è semplice: 3I/ATLAS è una cometa affascinante e interstellare – non una minaccia – ed è uno dei migliori laboratori naturali che abbiamo mai avuto per studiare mondi oltre il nostro.
References
1. science.nasa.gov, 2. iawn.net, 3. science.nasa.gov, 4. science.nasa.gov, 5. science.nasa.gov, 6. science.nasa.gov, 7. science.nasa.gov, 8. theskylive.com, 9. science.nasa.gov, 10. science.nasa.gov, 11. science.nasa.gov, 12. theskylive.com, 13. theskylive.com, 14. science.nasa.gov, 15. science.nasa.gov, 16. science.nasa.gov, 17. science.nasa.gov, 18. www.space.com, 19. www.space.com, 20. science.nasa.gov, 21. science.nasa.gov, 22. science.nasa.gov, 23. science.nasa.gov, 24. science.nasa.gov, 25. science.nasa.gov, 26. science.nasa.gov, 27. www.esa.int, 28. science.nasa.gov, 29. science.nasa.gov, 30. www.space.com, 31. www.space.com, 32. www.space.com, 33. www.space.com, 34. skyandtelescope.org, 35. skyandtelescope.org, 36. www.livescience.com, 37. www.space.com, 38. www.space.com, 39. avi-loeb.medium.com, 40. www.space.com, 41. www.nationalgeographic.com, 42. iawn.net, 43. iawn.net, 44. iawn.net, 45. gulfnews.com, 46. iawn.net, 47. theskylive.com, 48. theskylive.com, 49. www.livescience.com, 50. theskylive.com, 51. www.space.com, 52. www.space.com, 53. arxiv.org, 54. science.nasa.gov, 55. iawn.net, 56. skyandtelescope.org

