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Mercato dei caccia a reazione in forte ascesa nel 2025: trionfi tecnologici e rivalità globali alimentano una nuova corsa agli armamenti

Mercato dei caccia a reazione in forte ascesa nel 2025: trionfi tecnologici e rivalità globali alimentano una nuova corsa agli armamenti

Skyrocketing Fighter Jet Market 2025: Tech Triumphs and Global Rivalries Fuel a New Arms Race

Introduzione: Il mercato globale dei caccia militari è in modalità decollo nel 2025, raggiungendo livelli record mentre le nazioni si affrettano a modernizzare le proprie forze aeree. I giganti della difesa competono per fornire velivoli stealth all’avanguardia in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche e di aumento della spesa militare. Le grandi potenze e i loro alleati stanno investendo miliardi in nuovi caccia, spinti dall’espansione della NATO, dalla rivalità USA–Cina, dalla guerra in Ucraina e dalle preoccupazioni per la sicurezza nell’Indo-Pacifico. In questo rapporto, analizziamo i principali attori del settore, le tendenze negli approvvigionamenti (incluso il crescente ruolo del settore privato), le tecnologie rivoluzionarie (stealth, IA, ipersoniche e materiali avanzati), i fattori geopolitici, le previsioni sulla dimensione del mercato fino alla fine degli anni ‘20 e le prospettive regionali che coprono Nord America, Europa, Asia-Pacifico, Medio Oriente e America Latina. La corsa agli armamenti dei caccia sta accelerando – e sta ridefinendo sia l’industria della difesa che gli equilibri del potere globale.

Principali attori globali nel settore dei caccia militari

Un F-35A Lightning II dell’Aeronautica USA. Il programma F-35 ha superato le 1.000 consegne in tutto il mondo, esemplificando i caccia stealth all’avanguardia che alimentano la crescita del mercato flightglobal.com. Principali attori globali: L’industria dei caccia militari è dominata da pochi produttori aerospaziali provenienti da Stati Uniti, Europa, Russia e Cina. Queste aziende producono i più avanzati aerei da combattimento al mondo e stanno conquistando la maggior parte degli ordini nel 2025:

  • Lockheed Martin (USA) – Produttore dell’F-35 Lightning II e dell’F-16 Fighting Falcon, Lockheed Martin guida il mercato. In particolare, il F-35 domina gli approvvigionamenti globali di caccia, con consegne che hanno superato la soglia delle 1.000 unità entro la fine del 2024 flightglobal.com. Questo jet stealth di quinta generazione è stato ordinato da oltre una dozzina di paesi, alimentando la crescita di Lockheed. Da notare che il celebre F-16 è ancora in produzione a 50 anni dal primo volo flightglobal.com, rivolgendosi a clienti export con le nuove varianti Block 70/72. Si stima che Lockheed detenga una quota molto ampia del mercato globale dei caccia (oltre il 50% secondo alcune stime), grazie all’onnipresenza dell’F-35 e alle continue vendite dell’F-16.
  • Boeing (USA) – Produttrice delle famiglie F-15 e F/A-18, Boeing rimane un attore chiave ma si trova ad affrontare una forte concorrenza da progetti più recenti. È impegnata nella produzione dell’F-15EX Eagle II per l’USAF e i suoi partner, e fino a poco tempo fa costruiva il F/A-18E/F Super Hornet per la US Navy e l’export. I caccia storici di Boeing sono molto capaci (gli F-15 aggiornati e i Super Hornet sono dotati di radar avanzati e armi moderne), ma l’azienda non ha in produzione caccia stealth di quinta generazione. La linea Super Hornet dovrebbe essere chiusa entro il 2025 con la consegna degli ultimi esemplari alla Marina defensenews.com, dopodiché Boeing reindirizzerà le risorse verso l’addestratore T-7, l’F-15EX e programmi futuri. Boeing sta investendo nello sviluppo di caccia di nuova generazione, con l’obiettivo di restare competitiva per le gare dell’USAF relative al caccia di sesta generazione.
  • Dassault Aviation (Francia) – Produttrice del caccia multiruolo Rafale, Dassault ha visto una rinascita grazie alle vendite all’estero. Il Rafale – un jet di generazione 4.5 noto per la sua versatilità e avionica avanzata – ha chiuso importanti contratti negli ultimi anni (India, Qatar, Egitto, ecc.). Nel 2023, la Francia ha firmato un nuovo contratto Tranche 5 per 42 Rafale F4 da consegnare dal 2027 flightglobal.com, garantendo la produzione nazionale per gli anni a venire. Il trend positivo all’export continua: l’Indonesia ha finalizzato un ordine per 42 Rafale (in tre fasi) flightglobal.com, e nuove vendite sono probabili in Medio Oriente e possibilmente in India (che già dispone di 36 Rafale). Il portafoglio ordini di Dassault rimane solido, e l’azienda collabora con Airbus sul progetto europeo Future Combat Air System (FCAS) per un caccia di sesta generazione.
  • Saab AB (Svezia) – Saab produce il JAS 39 Gripen, un caccia leggero multiruolo. L’ultima variante Gripen E/F ha suscitato interesse come piattaforma avanzata e dai costi contenuti. Saab ha 96 ordini confermati per Gripen E/F (60 per l’aeronautica svedese e 36 per il Brasile) flightglobal.com, con la produzione avviata in entrambi i paesi. Il Brasile è stato il primo operatore export del Gripen E (denominato F-39E) nel 2022, persino prima della Svezia, a dimostrazione del modello di partnership di Saab. Il Gripen monta radar AESA moderni, IRST e capacità di guerra elettronica, sebbene non disponga di qualità stealth. Sebbene la quota Saab sia limitata, l’azienda punta a nuovi clienti (ad es. la Thailandia ha preferito il Gripen E ai nuovi F-16 flightglobal.com) e propone vantaggi come costi operativi ridotti e le recenti sperimentazioni con l’IA sul Gripen E (dove è stato testato un sistema “wingman” IA in volo) armyrecognition.com. Saab punta anche sui futuri velivoli da combattimento senza pilota e resta un attore innovativo di nicchia.
  • Sukhoi (United Aircraft Corp, Russia) – Sukhoi progetta i migliori caccia russi, inclusa la famiglia Su-27/30/35 “Flanker” e il più recente Su-57 Felon stealth. La serie Flanker (Su-30MK, Su-35, ecc.) è stata ampiamente esportata e rappresenta la spina dorsale delle flotte pesanti russe e cinesi. Tuttavia, il programma Su-57 di quinta generazione ha proceduto a rilento; solo pochi esemplari sono operativi al 2025. Il presidente Putin ha annunciato un ordine per 76 Su-57 da consegnare entro il 2028 thediplomat.com, per equipaggiare tre reggimenti. Sanzioni e vincoli di risorse (aggravati dal conflitto in Ucraina) limitano la capacità produttiva e le prospettive export russe – ad esempio, una possibile vendita di Su-35 all’Iran è in discussione, ma le esportazioni di Su-57 restano ambiziose. Sukhoi (sotto UAC) sta sviluppando anche un caccia leggero di quinta generazione (prototipo Checkmate/Su-75), anche se il suo futuro è incerto. Nel mercato globale, i caccia russi affrontano una concorrenza crescente, poiché sempre più paesi optano per jet occidentali o indigeni, ma mantengono quote nei paesi che dipendono da equipaggiamenti russi.
  • Chengdu Aerospace Corp (Cina) – Chengdu, parte di AVIC, produce gli ultimi caccia cinesi fra cui il J-20 “Mighty Dragon” stealth e la serie J-10. Il J-20 è il primo caccia cinese di quinta generazione, ora in servizio di squadra con la PLAAF. La produzione è cresciuta rapidamente – a metà 2024 si stima costruiti circa 300 J-20, con una produzione che si avvicina a 100 unità l’anno thediplomat.com – dando alla Cina la seconda flotta di caccia stealth più grande al mondo dopo gli USA. Le capacità del J-20 (progetto stealth, sensori avanzati, supercrociera) sono in continuo miglioramento con nuovi motori e avionica. Chengdu ha inoltre co-sviluppato il JF-17 Thunder (con il Pakistan Aeronautical Complex) per l’export in Pakistan, Nigeria, Myanmar e altri come caccia leggero a basso costo. Un altro produttore cinese, Shenyang, è responsabile del J-15 per portaerei e sta sviluppando il caccia stealth J-35; tuttavia, il J-20 resta il fiore all’occhiello di Chengdu. Sebbene la Cina non esporti apertamente il J-20, la sua presenza influenza gli acquirenti regionali – spingendo i vicini ad acquisire F-35 o aggiornare le flotte. Il successo di Chengdu alimenta la crescita dell’Asia-Pacifico come maggiore mercato regionale per i caccia, e la Cina sta puntando a un programma di sesta generazione “J-X” previsto per gli anni ‘30 thediplomat.com thediplomat.com.

Tabella 1: Principali produttori e programmi di caccia militari (2025)

Produttore (Paese)Principali cacciaSviluppi/ordini recenti di rilievo
Lockheed Martin (USA)F-35 Lightning II (stealth 5ª gen.); F-16 Fighting FalconF-35 superati i 1.000 esemplari consegnati flightglobal.com; ampio portafoglio ordini (~2.049 possibili nuove commesse) flightglobal.com. F-16 ancora in produzione a 50 anni flightglobal.com, con nuovi export Block 70 (ad es. Slovacchia, Bahrein).
Boeing (USA)F-15EX Eagle II; F/A-18E/F Super Hornet; EA-18G GrowlerConsegna F-15EX all’USAF (144 previsti) e F-15QA al Qatar. Linea Super Hornet in chiusura entro il 2025 defensenews.com; consegna dell’ultimo ordine US Navy e possibile proroga con commessa export India (se acquisita, produzione fino al 2027). Boeing si concentra ora su caccia di nuova generazione e programmi avanzati di addestramento (T-7).
Dassault Aviation (Francia)Rafale (multiruolo 4,5ª gen.)Nuovo ordine francese per 42 Rafale F4 nel 2023 flightglobal.com che garantisce produzione fino alla fine degli anni ‘20. Forte export: ad es. 42 Rafale per Indonesia (contratto 2021–2022) flightglobal.com, e consegne in atto per India, Qatar, Egitto, Grecia. Sviluppo di un Future Combat Air System (FCAS) con partner per un caccia di sesta generazione prevista entro il 2040.
Saab AB (Svezia)JAS 39E/F Gripen (light multiruolo)96 Gripen E/F ordinati (60 Svezia, 36 Brasile) flightglobal.com; il Brasile ha ricevuto i primi F-39E nel 2022. Proposto per nuovi contratti (Colombia, Thailandia, Filippine). Sperimentazioni IA su Gripen E nel 2025 armyrecognition.com, con prospettive future per ruoli di “loyal wingman”.
Sukhoi / UAC (Russia)Famiglia Su-30/35 Flanker (gen. 4++); Su-57 Felon (5ª gen.)Produzione continua di Su-35/Su-30 per le forze russe e limitato export (ad es. Su-35 in Cina negli anni 2010). Lo Su-57 stealth è all’inizio del servizio; 76 unità pianificate entro il 2028 thediplomat.com, ma la produzione annuale resta bassa. L’export russo è più difficile per sanzioni e concorrenza; in sviluppo un nuovo caccia stealth leggero (“Checkmate”) rivolto all’estero entro fine anni ‘20.
Chengdu / AVIC (Cina)J-20 Mighty Dragon (stealth 5ª gen.); J-10C Firebird (4,5ª gen.); JF-17 Thunder (con Pakistan)La flotta J-20 si espande rapidamente – 200+ costruiti entro fine 2023, forse 300 nel 2024 thediplomat.com. J-20 ora operativo in più stormi, in test la versione J-20A (nuovi motori). J-10C in dotazione a Cina e Pakistan (export come “Dragon” in Pakistan). JF-17 (coprodotto) in piccole esportazioni (Africa, Asia). La crescita dell’industria cinese fa dell’Asia-Pacifico il maggior mercato regionale dei caccia thebusinessresearchcompany.com. Programma caccia cinese di sesta generazione in sviluppo per il 2030.

Principali tendenze negli approvvigionamenti (settore militare e privato)

Lo scenario degli approvvigionamenti di aerei da combattimento nel 2025 è caratterizzato da una solida modernizzazione militare e da alcune iniziative emergenti del settore privato. Le tendenze chiave includono:

  • Riarmo globale e adozione della 5ª generazione: Molte forze aeree stanno accelerando l’acquisizione di caccia in risposta alle minacce alla sicurezza. La tendenza è verso jet stealth multiruolo di 5ª generazione. Ad esempio, tra i paesi NATO e alleati, l’F-35 è il caccia preferito – recentemente, la Grecia ha ottenuto l’approvazione USA per acquistare 40 F-35A (20 confermati + 20 opzioni) flightglobal.com, la Finlandia e la Polonia hanno grandi ordini in corso per F-35 e altri stati europei si stanno unendo al programma F-35. Allo stesso modo, Giappone e Corea del Sud stanno schierando F-35, e persino paesi mediorientali (come gli Emirati Arabi Uniti) hanno richiesto l’F-35. Questa adozione diffusa di caccia avanzati sta portando a una sostituzione delle flotte di 4ª generazione su scala globale. Parallelamente, paesi come India e Turchia stanno avviando progetti nazionali di quinta generazione (es. AMCA e TF-X) per seguire questo trend.
  • Radiazione dei jet dell’era della Guerra Fredda: Con l’ingresso in servizio di nuovi caccia, i modelli più vecchi vengono rapidamente ritirati. Molti paesi stanno accelerando il pensionamento di velivoli storici come i MiG e i Mirage degli anni ‘70. Ad esempio, l’Aeronautica Indiana ha drasticamente ridotto la flotta di MiG-21 da 127 a soli 36 aeromobili nel 2023-24 flightglobal.com. I membri dell’Europa orientale della NATO hanno pensionato caccia di epoca sovietica (es. Polonia e Slovacchia hanno ritirato i MiG-29, donandone alcuni all’Ucraina) e stanno acquistando jet occidentali moderni come sostituti. Questi cicli d’acquisto – che vedono la sostituzione di MiG-21/23/29, F-4 Phantom, F-5, ecc. con nuovi velivoli di generazione 4.5/5 – sono una fonte importante di domanda. Perfino gli Stati Uniti stanno dismettendo modelli più anziani (F-15C/D, A-10 a breve termine) per fare spazio a F-35 e futuri caccia stealth. Questo ricambio sta incrementando nuovi ordini di jet e alimentando anche un mercato di caccia di seconda mano (es. la Croazia acquista Rafale usati, l’Argentina acquisisce 24 F-16 di seconda mano dalla Danimarca flightglobal.com).
  • Proliferazione di caccia leggeri e addestratori: Non tutte le missioni richiedono un jet stealth di altissima gamma: molti paesi stanno investendo in caccia a basso costo, avanzati addestratori o jet da attacco leggero per integrare le flotte di fascia alta. C’è una forte domanda per piattaforme come il FA-50 Fighting Eagle coreano, l’M-346 FA italiano e il JF-17 congiunto Pakistan/Cina, che offrono capacità moderne a una frazione del costo di un F-35. Ad esempio, l’Azerbaigian ha ordinato 12 JF-17 nel 2023 flightglobal.com, e diversi paesi, come Filippine e Malesia, hanno ordinato FA-50 per ruoli di combattimento leggero. Anche gli addestratori avanzati (con capacità di attacco leggero) stanno avendo successo, mentre le aeronautiche preparano la prossima generazione di piloti – recenti accordi comprendono l’ordine da parte della Nigeria di 24 M-346FA ed il crescente utilizzo dei turboelica Super Tucano per la contro-insurrezione. Queste strategie di procurement “high-low mix” rappresentano un trend significativo: le forze aeree ricche affiancano ai caccia stealth jet più economici per compiti secondari, mentre le nazioni più piccole – che non possono permettersi caccia da oltre 100 milioni di dollari – puntano su caccia leggeri ma efficienti per difendere i propri cieli.
  • Flotte di aggressori del settore privato: Uno sviluppo recente è l’ascesa di aziende private che operano jet da combattimento per offrire servizi di addestramento alle forze armate. Aziende come Draken International e Top Aces hanno messo insieme flotte di caccia usati (come A-4 Skyhawk, Dassault Falcon e F-16) per simulare nemici nelle esercitazioni. Nel 2021, Draken – uno dei principali operatori privati al mondo di jet tattici – ha acquistato 12 F-16 ex-olandesi con opzione per altri 28 (potenzialmente 40 F-16 in totale) twz.com per rafforzare la propria flotta “red air”. Top Aces in precedenza aveva acquistato 29 F-16 ex-israeliani twz.com. Queste “forze aeree private a noleggio” riflettono la tendenza dei militari ad esternalizzare parte dell’addestramento; la U.S. Air Force, ad esempio, ha un contratto “adversary air” di enormi dimensioni che stimola questa domanda twz.com. Inoltre, ricchi privati e aziende della difesa hanno talvolta acquistato caccia smilitarizzati a scopi di ricerca o ricreativi, anche se rimane una nicchia. In generale, il ruolo del settore privato nel settore caccia è ancora limitato ma in crescita – principalmente nel supporto addestrativo e nella simulazione aggressore, permettendo alle flotte militari di concentrarsi su altri compiti.
  • Programmi di procurement multinazionali e partenariati industriali: Un’altra tendenza negli acquisti è la condivisione di risorse e la co-sviluppo tra alleati. Esempi sono il programma Eurofighter Typhoon (partnership tra quattro nazioni) e le nuove collaborazioni sui caccia di sesta generazione: Regno Unito, Giappone e Italia hanno unito i loro sforzi nel GCAP (Global Combat Air Programme) per un caccia futuro, mentre Francia, Germania e Spagna collaborano sull’FCAS. Queste partnership puntano alla condivisione dei costi di ricerca & sviluppo e all’interoperabilità. Allo stesso modo, nazioni più piccole si uniscono per acquisti comuni (es. la gara nordica congiunta per addestratori futuri). Questi sforzi cooperativi stanno modellando il mercato creando consorzi invece di acquisti singolo-nazione, portando a ordini combinati più grandi e flotte standardizzate tra paesi amici.

Avanzamenti Tecnologici All’Avanguardia nei Caccia

I caccia moderni sono all’avanguardia della tecnologia aerospaziale. Diversi avanzamenti tecnologici chiave stanno definendo gli attuali e futuri jet da combattimento:

  • Stealth e bassa osservabilità: La tecnologia stealth è ormai quasi un requisito per i nuovi caccia di punta. Le forme stealth e i materiali radar-assorbenti riducono drasticamente la traccia radar di un velivolo, rendendolo molto più difficile da individuare. F-35, il cinese J-20 e il russo Su-57 sfruttano tutti design stealth, e i prossimi programmi di sesta generazione spingeranno oltre (con cellule senza impennaggi, armi solo interne, ecc.). Lo stealth consente ai caccia di penetrare le difese aeree avanzate, offrendo un enorme vantaggio tattico. L’enfasi sulla bassa osservabilità è evidente anche sui caccia 4.5-gen che ricevono aggiornamenti anti-radar (es. coating sul Rafale, serbatoi conformali sull’F-15EX per abbassare il ritorno radar). La tecnologia stealth è un forte motore di mercato – gli analisti la identificano come uno dei trend chiave che plasmano lo sviluppo dei caccia thebusinessresearchcompany.com. Possiamo attenderci continui miglioramenti nei materiali stealth (es. metamateriali, tecniche di riduzione al plasma) e nei sensori anti-stealth in un ciclo misura-contro misura.
  • Intelligenza Artificiale & Autonomia: I caccia integrano sempre di più IA e sistemi autonomi per assistere (o in alcuni compiti sostituire) il pilota umano. Sono in sviluppo droni “loyal wingman” guidati dall’IA per volare in supporto ai caccia pilotati, effettuando ricognizione o attirando il fuoco nemico. All’interno dell’abitacolo, sistemi di supporto decisionale basati su IA e automazione possono migliorare drasticamente i tempi di risposta e ridurre il carico sul pilota. Un evento chiave si è verificato nel 2025, quando Saab ha testato un sistema copilota IA (“Centaur” AI di Helsing) su un Gripen E in combattimento BVR armyrecognition.com armyrecognition.com. In quelle prove, l’IA ha pilotato il jet e ingaggiato un avversario, dimostrando che l’IA può manovrare tatticamente un caccia e indicare il bersaglio per il tiro. Questo non significa che i piloti siano obsoleti, ma mostra quanto l’IA possa agire da copilota o gregario per accrescere le performance. Il programma Skyborg della US Air Force e progetti simili puntano a schierare droni da combattimento IA come moltiplicatori di forza. Entro la fine degli anni 2020, è probabile che i caccia operino regolarmente con droni autonomi come “gregari”, e che l’IA di bordo gestisca fusioni sensori, guerra elettronica e forse decida in pochi istanti sul tiro (con supervisione umana). Il caccia software-defined è realtà: le aziende progettano jet con avionica aperta, che permette aggiornamenti IA rapidi e l’integrazione di algoritmi di terzi armyrecognition.com armyrecognition.com. Questa rivoluzione digitale è importante quanto qualsiasi miglioramento hardware.
  • Capacità ipersoniche e alta velocità: Mentre i caccia attuali raggiungono al massimo Mach 2–2,5, è in corso una spinta verso capacità ipersoniche – principalmente sotto forma di armamenti. I missili ipersonici (velocità Mach 5+) lanciati dai caccia possono ridurre drasticamente il tempo di reazione dell’avversario. La Russia ha già impiegato il Kh-47M2 Kinzhal (presunto ipersonico) dai suoi MiG-31. Gli USA, la Cina e altri stanno sviluppando missili aria-superficie e antiaerei ipersonici che i caccia potranno portare in futuro. Per quanto riguarda i jet stessi, veri caccia ipersonici non sono ancora possibili (a causa dei limiti termici dei materiali), ma sono in studio nuove propulsioni (es. cicli combinati o scramjet avanzati). Al minimo, i caccia di sesta generazione supercruiseranno (volo supersonico sostenuto senza postbruciatore) a Mach superiore rispetto ai predecessori, probabilmente Mach 3+. Velocità e quota rimangono vantaggi vitali nel combattimento aereo, così i progettisti esplorano motori innovativi e materiali resistenti alle alte temperature. I rapporti di settore individuano “tecnologie supersoniche e ipersoniche” come trend significativo nei futuri sviluppi thebusinessresearchcompany.com. Potremmo vedere caccia ibridi o droni ausiliari in grado di raggiungere velocità ipersoniche entro il prossimo decennio, specie per ruoli come l’intercettazione di missili o la ricognizione superveloce.
  • Materiali, sensori e avionica di nuova generazione: I progressi nei materiali compositi e nella produzione stanno consentendo strutture più leggere e resistenti per i caccia. Fibre di carbonio, coating radar-assorbenti e persino parti metalliche stampate in 3D miglioreranno prestazioni e manutenzione. Ad esempio, F-35 e Rafale fanno ampio uso di compositi, e i futuri jet avranno probabilmente entrate d’aria adattive e superfici morfing rese possibili da nuovi materiali. Sul fronte sensori, i radar AESA (a scansione elettronica attiva) sono ormai lo standard: offrono portata, risoluzione e resistenza al jamming superiori ai radar meccanici. Molti caccia ricevono radar AESA aggiornati (es. l’upgrade ECRS Mk2 appena finanziato nel 2025 per l’Eurofighter Typhoon flightglobal.com). La sensor fusion – fusione di radar, infrarossi e altri dati sensore gestita dall’IA – offre ai piloti una consapevolezza della situazione senza precedenti. Networking e data-link sono fondamentali: i caccia attuali agiscono come nodi in un combat cloud, condividendo i dati di puntamento con altri jet, AWACS e sistemi a terra in tempo reale. L’F-35 ha aperto questa strada con il Multifunction Advanced Datalink; nuovi standard, come l’integrazione delle Link 16 e MADL della NATO, rendono operative le missioni di coalizione. Anche la tecnologia di cockpit evolve (ampio display touch panoramico, caschi a realtà aumentata stile F-35). Fondamentale anche l’ingresso nella stessa “famiglia operativa” di UCAV (droni da combattimento) e droni: es. il Neuron francese, il “loyal wingman” Mosquito britannico sono banchi prova per integrare velivoli pilotati da IA con i caccia manned. In sintesi, i trend tecnologici chiave nei caccia moderni sono stealth, sistemi unmanned, avanzati sensori/avionica e svolte su ipersonica/velocità thebusinessresearchcompany.com – il tutto sostenuto da avanzamenti in informatica e scienza dei materiali.

Influenze Geopolitiche sulla Domanda di Caccia

La geopolitica plasma in modo determinante il mercato dei caccia, poiché gli acquisti di aviazione militare rispondono direttamente alle minacce percepite e alle esigenze strategiche. Nel 2025, spiccano diversi fattori geopolitici:

Una formazione di jet da combattimento NATO durante un’esercitazione dell’alleanza. Le nazioni della NATO stanno potenziando le loro flotte per contrastare l’aggressione russa flightglobal.com, soprattutto dopo le recenti espansioni a est.

  • Espansione della NATO e Riarmo Europeo: L’espansione della NATO e le rinnovate tensioni con la Russia hanno determinato un boom nell’acquisto di caccia in Europa. Nel 2024, la NATO è cresciuta fino a 32 membri grazie all’adesione di Finlandia e Svezia flightglobal.com – nazioni che dispongono di forze aeree avanzate, ma che richiedono anche l’integrazione nei sistemi della NATO. La Finlandia, per esempio, ha ordinato immediatamente 64 F-35A per sostituire i suoi F/A-18 con un accordo da oltre 9 miliardi di dollari, rafforzando notevolmente la potenza aerea congiunta della NATO al confine con la Russia. I paesi sul fianco orientale (Polonia, Romania, Stati baltici) stanno investendo pesantemente in caccia per scoraggiare qualsiasi aggressione. La Polonia sta acquistando 32 F-35 e anche 48 caccia leggeri FA-50 dalla Corea del Sud, mentre la Romania sta acquisendo F-16 per sostituire i vecchi MiG. Anche paesi tradizionalmente neutrali o con spese storicamente più basse in Europa stanno ora aumentando i budget: la Germania ha ribaltato la propria posizione e ha deciso di acquistare 35 F-35A per sostituire i bombardieri Tornado, Belgio e Danimarca stanno acquisendo F-35, e i Paesi Bassi stanno aumentando la propria flotta di F-35. La spesa per la difesa nell’Europa della NATO è aumentata dal 2022; 23 paesi NATO ora soddisfano o superano l’obiettivo del 2% del PIL per la spesa militare flightglobal.com (un numero destinato a crescere). Questa iniezione di fondi viene in larga misura destinata all’ammodernamento della potenza aerea. Le nazioni europee non stanno solo acquistando caccia statunitensi, ma stanno anche collaborando per sviluppare nuovi jet (il programma GCAP UK/Italia/Giappone e il FCAS franco-tedesco-spagnolo) al fine di garantire la sovranità futura. La guerra in Ucraina è stata una sveglia che ha alimentato questa tendenza (vedi sotto), in quanto le forze aeree europee puntano sia alla quantità che alla qualità dei loro velivoli da combattimento per garantire una deterrenza credibile.
  • La guerra della Russia in Ucraina e i suoi effetti domino: Il conflitto in corso in Ucraina (dal 2022) ha avuto profondi effetti sul mercato dei caccia. In primo luogo, ha decimato parti delle flotte aeree russe e ucraine, creando necessità di sostituzioni future. L’aeronautica ucraina ha subito perdite e avrà bisogno di una ricostruzione totale con velivoli occidentali – processo già iniziato grazie all’impegno dei paesi NATO a fornire quasi 100 F-16 di seconda mano all’Ucraina flightglobal.com. Questo rappresenta un caso unico di trasferimento su larga scala di caccia come aiuto militare. Nel frattempo, si stima che la Russia abbia perso molti velivoli tra combattimenti e incidenti, mettendo a dura prova l’industria locale sotto sanzioni per poterli rimpiazzare. In secondo luogo, la guerra ha spinto i paesi europei a comprare nuovi caccia per sé, come visto sopra. I paesi vicini alla Russia sentono l’urgenza di aggiornare le proprie difese aeree – ad esempio, gli acquisti della Finlandia e della Polonia, o la rapida introduzione degli F-35 in Norvegia. C’è anche un impulso all’interoperabilità con i sistemi USA e NATO, visto il forte coordinamento nell’aiuto all’Ucraina. La guerra ha dimostrato il valore della superiorità aerea: l’incapacità russa di dominare i cieli ucraini ha fatto emergere le debolezze della sua forza aerea e la potenza dei moderni sistemi SAM, influenzando le strategie di acquisto dei caccia futuri (più stealth, più armi stand-off). Dal punto di vista geopolitico, l’isolamento della Russia obbliga l’industria bellica locale a dipendere dalla domanda interna (o da pochi partner come Iran o Siria); al contrario, i produttori occidentali di caccia hanno visto un aumento degli ordini dagli alleati NATO preoccupati dalla Russia. Inoltre, il conflitto ha alimentato la R&S in droni e aerei unmanned “attritable”, che si integrano con le operazioni dei caccia. In sintesi, la guerra in Ucraina ha portato urgenza (e denaro) nel mercato europeo dei caccia e modificato la percezione delle minacce su scala globale, avvantaggiando indirettamente i produttori di caccia statunitensi ed europei.
  • Rivalità strategica USA–Cina: L’intensificarsi della rivalità tra Stati Uniti e Cina è un motore centrale degli acquisti di caccia in entrambe le nazioni e nelle loro rispettive aree d’influenza. In Asia, la modernizzazione militare cinese – e in particolare la rapida espansione dell’Aeronautica dell’EPL con avanzati caccia stealth J-20 e un arsenale missilistico in crescita – ha allarmato gli USA e le potenze regionali. Taiwan è un punto particolarmente critico: i caccia cinesi compiono frequenti incursioni nei pressi dello spazio aereo di Taiwan (quasi giornaliere), nel tentativo di logorare la flotta di caccia ormai anziana dell’isola flightglobal.com. Questo ha spinto gli USA ad autorizzare la vendita a Taiwan di nuovi F-16V Block 70 e a schierare i propri caccia più avanzati nell’Indo-Pacifico. La strategia americana di “pivot verso il Pacifico” ha portato al dispiegamento dei Marine F-35B in Giappone, alla rotazione di F-22 e F-35 tra Guam e Australia, e all’investimento in capacità di nuova generazione ottimizzate per un eventuale scenario di confronto con la Cina (come bombardieri stealth e reti di nuova generazione). Dal canto suo, il J-20 cinese e altri caccia sono pensati per contendere la superiorità aerea contro USA e alleati in eventuali conflitti regionali. Gli alleati americani come Giappone, Corea del Sud e Australia stanno rispondendo acquistando più caccia e aggiornando le flotte: il Giappone sta acquistando 147 F-35 (il più grande operatore F-35 al mondo fuori dagli USA) e co-sviluppando un caccia di sesta generazione con l’Europa; la Corea del Sud sviluppa il KF-21 e valuta il F-35B per le proprie portaerei; l’Australia dispone di 72 F-35A e potrebbe ordinarne altri, integrandosi sempre di più con le forze USA, anche tramite accordi come l’AUKUS. Inoltre, l’India – pur non essendo alleata americana, ma contrappeso alla Cina – punta su caccia Rafale di generazione 4.5 e modelli indigeni, anche a seguito degli scontri di confine con la Cina. In sintesi, la corsa agli armamenti nell’Indo-Pacifico è reale: la crescita del potenziale militare cinese spinge una risposta di bilanciamento in tutta la regione con l’acquisizione di caccia avanzati. La rivalità USA-Cina sta anche accelerando i progressi tecnologici, con importanti investimenti in caccia di sesta generazione e droni da combattimento con IA per mantenere un vantaggio. Questa dinamica probabilmente definirà la domanda globale di caccia fino agli anni ’30, con l’Asia-Pacifico che rimane il mercato regionale più grande thebusinessresearchcompany.com e il Nord America che rifocalizza gli acquisti (l’USAF sta dismettendo velivoli più vecchi per liberare risorse destinate al proprio segretissimo NGAD – Next Generation Air Dominance – progettato appositamente per superare i caccia cinesi).
  • Strategie e alleanze Indo-Pacifiche: Oltre alla competizione bilaterale USA-Cina, un più ampio network di sicurezza Indo-Pacifico sta influenzando gli acquisti di caccia. Alleanze e partnership – come il Quad (USA, India, Giappone, Australia) e gli accordi con paesi del Sudest asiatico – promuovono interoperabilità e capacità condivise. Ad esempio, Australia, Regno Unito e USA (AUKUS) collaborano principalmente nei sommergibili, ma questo accordo è il segno di una più ampia tendenza alla condivisione di intelligence e potrebbe estendersi a esercitazioni aeree e collaborazioni tecnologiche (l’Australia potrebbe anche aderire allo sviluppo del Tempest/GCAP britannico in futuro). Giappone e Corea del Sud stanno rafforzando la cooperazione con la NATO e fornitori occidentali: il caccia giapponese F-X di sesta generazione è stato fuso con il britannico Tempest in un progetto congiunto (GCAP), riunendo tecnologie avanzate di più paesi. Il caccia KAI KF-21 “Boramae” sudcoreano – sviluppato con la partecipazione dell’Indonesia – ha volato per la prima volta nel 2022 e andrà in produzione entro la decade, dando all’Indo-Pacifico un altro polo industriale per i caccia. Nel frattempo, i paesi del Mar Cinese Meridionale (Indonesia, Malesia, Filippine, Vietnam) stanno ammodernando le rispettive flotte di caccia di fronte alla pressione cinese. Le Filippine hanno ordinato FA-50 e stanno valutando caccia più grandi; l’Indonesia sta acquistando Rafale e ha dichiarato l’intenzione di entrare in possesso anche del KF-21. Persino paesi minori come Bangladesh e Vietnam stanno valutando nuovi caccia (si parla di possibili acquisti MiG-35 o caccia leggeri da parte del Bangladesh, mentre il Vietnam starebbe esaminando sia jet russi sia occidentali per diversificare le fonti). L’Indo-Pacifico è ora un mercato in forte crescita per i caccia, secondo solo all’Europa per tasso di incremento. Gli USA favoriscono questo trend con Foreign Military Sales – ad esempio offrendo all’India l’F-21 (variante dell’F-16) e F/A-18, o autorizzando aggiornamenti per i caccia degli alleati. In sintesi, le strategie geopolitiche Indo-Pacifiche – che puntano alla creazione di coalizioni regionali per contenere l’influenza di Cina e Russia – si traducono in piani di acquisizione di caccia avanzati, dai jet stealth di punta a velivoli leggeri più accessibili per una platea di stati sempre più ampia.
  • Giochi di potere in Medio Oriente: Il Medio Oriente è da tempo un mercato redditizio per i caccia e le rivalità geopolitiche locali rimangono intense. Gli stati arabi del Golfo (guidati da Arabia Saudita e EAU) continuano ad acquistare caccia avanzati sia per contrastare l’Iran sia per prestigio. Gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto scalpore con un accordo record per 80 Rafale F4 nel 2021 aljazeera.com – cioè 19 miliardi di dollari, la più grande vendita export di sempre per Dassault. Questo dopo che l’accordo F-35 USA-EAU si era arenato; così gli EAU assicurano comunque l’impiego di un caccia di prim’ordine. Analogamente, il Qatar ha appena completato la consegna di 36 Rafale e 36 Eurofighter Typhoon e sta ricevendo anche F-15QA dalla Boeing. L’Arabia Saudita dispone di una delle flotte più grandi della regione (F-15SA, Eurofighter, Tornado) e probabilmente dovrà aggiornare o sostituire i modelli più vecchi a breve (possibile interesse per i Typhoon tranche 3 o anche caccia stealth futuri). Israele, pur non essendo un acquirente di mercato (riceve aiuti USA per F-35 e F-15), influenza l’equilibrio regionale schierando i jet più tecnologicamente avanzati (è stato il primo in Medio Oriente con i caccia stealth F-35I Adir e sta aggiornando i F-15). Il vantaggio qualitativo israeliano spinge i vicini a cercare hardware migliore. L’Iran, bloccato da embarghi per decenni, si affida a F-14 e MiG-29 ormai obsoleti; dopo la fine dell’embargo ONU nel 2020 ha cercato nuovi caccia – probabilmente Sukhoi Su-35 russi (si parla di 24 Su-35 in arrivo in cambio di droni all’alleato russo). Ciò darebbe un netto salto di qualità alle capacità aeree iraniane, allarmando gli stati del Golfo e forse innescando una corsa agli armamenti. Nel frattempo, la Turchia (tra NATO e Medio Oriente) è un caso a parte: espulsa dal programma F-35 per l’acquisto degli S-400 russi, la Turchia aggiorna i suoi F-16 e punta su un caccia di quinta generazione nazionale (il TF-X “Kaan”, che ha compiuto un test di rullaggio nel 2023). Le ambizioni regionali turche e la sua posizione unica potrebbero renderla esportatrice di caccia già entro la fine del decennio (destinazione paesi musulmani che cercano alternative ai fornitori occidentali). In sintesi, la geopolitica mediorientale – stati arabi sunniti vs Iran, rivalità interne al Golfo, sicurezza di Israele, influenza delle grandi potenze – continua a sostenere grandi acquisti di caccia di fascia alta. Il mercato regionale si caratterizza per accordi da miliardi (spesso tra governi), e resterà strategico per i produttori occidentali, come dimostra il successo del Rafale e il continuo tentativo USA di vendere F-35 o F-15 nel Golfo quando le condizioni politiche lo consentono.

Dimensioni del mercato e previsioni finanziarie fino alla fine degli anni 2020

Il mercato dei jet da combattimento sta vivendo una crescita robusta a metà degli anni 2020, con investimenti finanziari significativi previsti per tutto il decennio. La spesa globale annuale per i caccia – inclusa la nuova produzione, gli aggiornamenti e la R&S correlata – è in costante aumento:

  • Dimensione attuale del mercato: Le stime del mercato globale dei caccia nel 2024–2025 variano da circa 50 miliardi a oltre 100 miliardi di dollari all’anno, a seconda delle definizioni. Secondo un’analisi, il mercato era di 97,5 miliardi di dollari nel 2024 e raggiungerà i 105,7 miliardi nel 2025 (crescita annua dell’8,4%) thebusinessresearchcompany.com. Questa fonte prevede una continua espansione con un CAGR di circa 6,8%, raggiungendo circa 137,8 miliardi di dollari entro il 2029 thebusinessresearchcompany.com. (Queste cifre probabilmente includono non solo le cellule ma anche i motori, sottosistemi e aggiornamenti.) Una previsione più conservativa, focalizzata sulle sole vendite di nuovi caccia, valuta il mercato del 2025 a 52,6 miliardi di dollari, in crescita fino a 73,6 miliardi entro il 2033 straitsresearch.com (circa 4,3% CAGR). La disparità evidenzia che alcuni analisti includono un ambito più ampio (supporto lungo vita, R&S, ecc.) nella dimensione del mercato. In ogni caso, il trend è chiaramente in crescita, con una salutare espansione fino alla fine degli anni 2020 favorita dall’ondata di programmi di acquisizione in corso.
  • Principali programmi di investimento: I caccia sono asset ad alta intensità di capitale, spesso ordinati tramite programmi multimiliardari distribuiti su diversi anni. Ad esempio, il programma F-35 Joint Strike Fighter – di gran lunga il più grande progetto di caccia del mondo – dovrebbe costare agli Stati Uniti circa 1,5 trilioni di dollari nel suo ciclo di vita (sviluppo, acquisizione di circa 2.500 jet e 50+ anni di operazioni) straitsresearch.com. Allo stesso modo, il progetto Tempest/GCAP britannico ha un budget compreso tra 50 e oltre 100 miliardi di dollari fino al 2040. Queste cifre gigantesche sottolineano quanto sviluppo e acquisizione di caccia possano dominare i bilanci della difesa. Nel 2025, il Dipartimento della Difesa statunitense ha richiesto circa 13 miliardi di dollari per l’acquisizione di nuovi aerei tattici (inclusi F-35, F-15EX, F/A-18) e ulteriori miliardi per R&S su NGAD e droni breakingdefense.com defenseone.com. La Cina non rende pubblici i costi, ma si ritiene che gli investimenti nei caccia (produzione di J-20, J-16, J-10, ecc.) e nei programmi futuri rivaleggiano la spesa statunitense in termini di parità di potere d’acquisto. Per i paesi più piccoli, i caccia assorbono comunque una quota significativa di fondi – ad es. i 32 F-35 della Polonia costano circa 4,6 miliardi di dollari, i 36 Rafale dell’India circa 7 miliardi. Le previsioni di mercato tengono conto della realizzazione di molti di questi contratti nei prossimi anni.
  • Arretrato ordini e tassi di produzione: L’industria dei caccia si trova su un imponente arretrato di ordini che terrà le fabbriche in piena attività. A fine 2024, c’erano circa 4.350 caccia con ordini fermi a livello globale, più opzioni/lettere d’intenti per altri 6.091 flightglobal.com. Tale dato include oltre 2.000 F-35 che si prevedono ma non ancora contrattualizzati flightglobal.com. Questo implica che, a meno di una grave crisi, i principali produttori hanno la pipeline produttiva garantita per gran parte del decennio. Lockheed Martin sta accelerando la produzione F-35 da circa 140 nel 2024 a 180 F-35 nel 2025 flightglobal.com, puntando a oltre 156 unità all’anno successivamente. Analogamente, HAL in India produce il Tejas Mk1A a circa 16 unità annue per il suo ordine di 83 esemplari, KAI si prepara alla produzione di massa del KF-21 dal 2026 e così via. La produzione di caccia è pianificata con anni di anticipo, e gli arretrati attuali indicano forti prospettive di ricavi per i produttori. Alcuni costruttori occidentali faticano persino ad abbreviare i tempi di consegna data la quantità di ordini (Lockheed, ad esempio, ha aperto una seconda linea di produzione F-16 per gestire le nuove commesse Block 70). Il rischio principale è di tipo politico/budgetario – se le economie rallentano o cambiano le priorità, qualche ordine potrebbe essere rimandato o tagliato. Ma considerando la geopolitica, la maggior parte dei paesi aumenta, non diminuisce, i piani di acquisizione di caccia negli anni 2020.
  • Ripartizione regionale del mercato: Asia-Pacifico e Nord America sono le principali aree di spesa, seguite dall’Europa, come dettagliato nella prossima sezione. Da notare che l’Asia-Pacifico oggi rappresenta la quota maggiore degli acquisti di caccia (Cina, India, Giappone, Corea del Sud e altri stanno investendo pesantemente) thebusinessresearchcompany.com. Il Nord America (sostanzialmente gli USA) è il secondo mercato e crescerà ulteriormente grazie ai programmi di sesta generazione. La spesa europea per i caccia accelera più rapidamente in termini percentuali thebusinessresearchcompany.com, visti gli stanziamenti post 2022. Il Medio Oriente resta significativo per valore assoluto grazie ai grossi acquisti unitari (es. i mega accordi dei Paesi del Golfo). America Latina e Africa sono molto indietro. Forniamo di seguito una ripartizione regionale (Tabella 2).
  • Prospettive di crescita: Complessivamente, il mercato dei caccia è previsto in crescita tra il 4 e l’8% annuo fino a fine decennio, a seconda della regione. Tecnologie emergenti (stealth, AI) e minacce crescenti stanno alimentando un “superciclo” di rimpiazzo che potrebbe raggiungere il picco tra il 2026 e il 2030, quando diversi grandi programmi si sovrapporranno (produzione a pieno regime F-35, consegne di nuovi Eurofighter/Rafale, sviluppo prototipi NGAD/Tempest, ecc.). Dopo il 2030, la crescita potrebbe stabilizzarsi, ma allora i caccia di sesta generazione entreranno in produzione, probabilmente mantenendo elevato il valore del mercato. È un buon momento per l’aerospazio difesa: i produttori di caccia riportano forti utili e flussi di cassa, e alcuni governi (USA, UK, altri) li sostengono con R&S sovvenzionata per tecnologie next-gen. Una nota: queste stime positive presuppongono l’assenza di inversioni di rotta o grandi “dividendi di pace”. Se la tensione geopolitica si allentasse inaspettatamente, i budget difesa potrebbero ridursi. Ma al 2025 il consenso è che la domanda di caccia resterà forte fino a tardo decennio, rendendo questo uno dei segmenti più redditizi della difesa.

Approfondimento e Previsioni Regionali

Il mercato dei jet da combattimento varia in base alla regione, con driver distinti ovunque. Di seguito una panoramica dei principali trend regionali e previsioni di mercato:

Tabella 2: Mercato dei jet da combattimento per regione – Istante 2025 & Prospettiva

RegioneSituazione 2024/25Prospettive anni 2020 (fine decennio)
Asia-PacificoMercato più grande – es. valutato attorno a 28,9 Mld $ nel 2024 verifiedmarketresearch.com (57% del globale secondo alcune stime). Cina, India e Giappone guidano la spesa.Crescita continua: Domanda elevata mentre la Cina amplia la propria flotta e i vicini rispondono. Grossi programmi: gara MRFA indiana (~100 jet), F-X/GCAP sesta gen giapponese, KF-21 coreano. Entro il 2030 la spesa APAC per caccia potrebbe avvicinarsi ai 45–50 miliardi annuali, mantenendola al top.
Nord AmericaSecondo mercato (dominato dagli Stati Uniti, che da soli possiedono ~25% degli aerei militari mondiali) flightglobal.com. Budget caccia USA ~15–20 Mld $/anno. Il Canada ordina 88 F-35.Spinta tecnologica & crescita: Gli USA investono in Next-Gen Air Dominance (6a gen) e potenziano la produzione di F-35 e F-15EX. Per alcune previsioni il Nord America è la regione a crescita più rapida straitsresearch.com. Prevedibile spesa stabile o in crescita fino alla fine degli anni 2020 durante la transizione USAF verso una nuova flotta di caccia.
EuropaGrande riarmo in corso post-Ucraina. Il mercato caccia Europa occidentale è il più rapido nella crescita (budget dal 2022 in poi) thebusinessresearchcompany.com. Decine di ordini F-35 (UK, IT, PL, FI, NO, BE, ecc.), più upgrade Eurofighter/Rafale.Ritmo più alto (CAGR ~7–8%). Entro fine decennio, la spesa annua europea per caccia rivaleggerà quella americana. Nuovi programmi 6a gen (FCAS, GCAP) spingono ulteriormente la spesa. Collaborazione europea anche su addestratori e UCAV. Il valore regionale può raggiungere ~30 Mld $/anno entro il 2030. La flotta europea convergerà su caccia 5a gen e 4.5-gen avanzati.
Medio OrienteTradizionalmente alta spesa pro capite sui caccia. I Paesi del Golfo schierano jet d’avanguardia (F-15SA, F-16 Block 60, Rafale, Typhoon). Accordo UAE da 19 Mld $ per 80 Rafale nel 2021 aljazeera.com esempio di maxi-ordini. Israele mantiene superiorità qualitativa con F-35I. L’Iran cerca ammodernamento (es. Su-35 dalla Russia).Domanda stabile: Il Medio Oriente continuerà ad acquisire caccia top di gamma per prestigio e sicurezza. Arabia Saudita potrebbe annunciare nuovi acquisti (forse F-35 se USA acconsente, o più Eurofighter). Gli UAE potrebbero puntare in futuro all’F-35 in aggiunta ai Rafale. L’ammodernamento iraniano potrebbe portare nuovi caccia russi/cinesi nella regione, spingendo i paesi arabi a rispondere. Mercato soggetto a cicli “boom & bust” ma che resterà significativo (~10 Mld $/anno) negli anni 2020.
America LatinaMercato più piccolo – limitato da budget e mancanza di grandi minacce statali. Il Brasile è leader con il programma Gripen (36 F-39 Gripen ordinati) flightglobal.com. Altrove, flotte anziane; qualche upgrade (F-16 cileni, la Colombia cerca nuovi jet, l’Argentina acquista F-16 usati flightglobal.com).Crescita modesta: I nuovi investimenti in caccia resteranno limitati. Il Brasile riceverà tutti i Gripen entro fine decennio e forse ordinerà altri esemplari. La Colombia o il Perù potrebbero procedere all’acquisto di nuovi jet (candidati: Gripen, Rafale, F-16 usati) se le finanze lo consentiranno. Gli altri si limiteranno ad aggiornare la flotta esistente piuttosto che acquistare grandi numeri di jet nuovi. Nel 2030 l’America Latina resterà marginale nella spesa globale (<5%).

Nord America (USA/Canada): Gli Stati Uniti dominano completamente il mercato regionale. USAF, USN e USMC gestiscono la più grande flotta di caccia al mondo e hanno ambiziosi piani di ammodernamento. L’USAF acquista regolarmente F-35A (1.763 previsti in totale) e F-15EX per rinnovare la linea, mentre finanzia la R&S per il caccia NGAD di sesta generazione da schierare negli anni 2030. Marina e Marines acquistano F-35B/C per sostituire gradualmente gli F/A-18. Nel 2025 il Pentagono ha effettivamente tagliato temporaneamente gli ordini F-35 a breve termine (68 aerei invece di 80) reuters.com defensenews.com per destinare più budget a R&S, ma si prevede sia un rallentamento temporaneo. A fine decennio, gli USA dovrebbero aumentare di nuovo gli acquisti per rispettare la struttura forze prevista. Il Canada, dopo decenni di indecisione, ha scelto l’F-35A e firmato nel 2023 l’accordo per 88 F-35; le consegne iniziano a metà decennio e il programma (15 miliardi di dollari) sostituirà i vecchi CF-18. Il valore di mercato nordamericano è gonfiato anche dagli elevatissimi costi unitari dei jet d’avanguardia (NGAD potrebbe superare i 300 Mln $ aereo). Nel complesso, il Nord America resterà fulcro di innovazione e spesa sui caccia. Qui la priorità è la qualità sulla quantità – meno jet ma più avanzati. Da notare che il Nord America ospita anche la maggior parte dei produttori principali (Lockheed, Boeing, Northrop), per cui molta R&S viene contabilizzata su questa regione.

Europa: Il mercato combinato dei caccia in Europa è in forte crescita. Dopo anni di relativa inattività (molte nazioni avevano ridotto le flotte dopo la Guerra Fredda), ora l’Europa è in una corsa per aggiungere capacità. Nel breve termine tutto ruota attorno all’adozione dell’F-35 e all’aggiornamento di Eurofighter/Rafale. Almeno 10 paesi europei sono sulla strada per operare F-35 entro il 2030, aumentando drasticamente l’interoperabilità NATO. Ad esempio, la Polonia avrà 32 F-35 (prime consegne ~2024) e sta considerando ulteriori acquisizioni, Italia e Regno Unito pianificano ciascuno circa 60-75 F-35, Belgio 34, Danimarca 27, Norvegia 52, Paesi Bassi 52, Finlandia 64, Svizzera (anche se non NATO) 36 e Germania 35 (per sostituire i Tornado con capacità nucleare). Questi ordini da soli rappresentano centinaia di aerei e decine di miliardi in valore. Nel frattempo, Francia e altri mantengono caccia indigeni: il programma Rafale F4 francese e l’impegno di Germania/Spagna per i nuovi Eurofighter Tranche 4 (con radar AESA) per la difesa aerea. L’Europa occidentale è ora il mercato dei caccia in più rapida crescita thebusinessresearchcompany.com, un’inversione rispetto a dieci anni fa. Anche l’Europa orientale sta investendo: oltre a F-16 e F-35, paesi come Repubblica Ceca e Ungheria potrebbero cercare sostituti per i Gripen C/D negli anni 2030 (o aggiornamenti). I programmi FCAS (guidato da Francia/Germania/Spagna) e GCAP (UK/Italia/Giappone) sono grandi progetti di sesta generazione che, pur non livellando aerei fino circa al 2040, assorbiranno budget negli anni ‘20 tramite le fasi di sviluppo – iniettando effettivamente denaro R&S nella spesa di “mercato”. C’è anche interesse per droni loyal wingman in Europa (Project Mosquito UK, il dimostratore nEUROn UCAV di Dassault Francia flightglobal.com presentato nel 2025). Verso la fine degli anni ‘20, l’Europa inizierà a prendere decisioni sul ritiro degli Eurofighter Tranche 1 e delle flotte F/A-18 più anziane, il che potrebbe portare a ulteriori ordini di F-35 o acquisti-ponte fino all’arrivo dei velivoli di sesta generazione. In sintesi, il mercato dei caccia in Europa è vivace, con una forte probabilità di crescita duratura: l’inventario dei jet nell’Europa NATO dovrebbe aumentare di numero e avanzare in tecnologia, invertendo i cali degli anni 2000.

Asia-Pacifico: Questa regione è ora il peso massimo in termini di scala. La Cina guida la scena – ha la più grande forza aerea in Asia e la seconda flotta di caccia al mondo. La produzione annuale cinese di caccia (centinaia di vari modelli) e il suo budget aerospaziale militare (non ufficialmente dichiarato, ma si stima in decine di miliardi) la rendono il più grande attore asiatico. L’Aeronautica e la Marina dell’EPL stanno introducendo J-20, J-16 (caccia da attacco avanzato), J-10C e sviluppando caccia imbarcati (il J-35 è in prototipo). Entro il 2025, la flotta cinese di stealth fighter probabilmente supererà i 150 velivoli e potrebbe avvicinarsi a quella statunitense per numero entro il 2030 agli attuali ritmi thediplomat.com. Questa corsa obbliga a risposte: l’India, fronteggiando sia la Cina che la storica rivale Pakistan, ha una modernizzazione su più fronti – sta aggiornando i Su-30MKI, ha ricevuto 36 Rafale e prevede una nuova gara MRFA per 114 caccia (F-21, Rafale, Su-35, Gripen, ecc. sono contendenti) per sostituire MiG-21 e Jaguar. L’India sta anche sviluppando il caccia stealth HAL AMCA in modo indigeno (primo volo ~2028) e produce già il Tejas Mk1A. Complessivamente, l’India spenderà decine di miliardi in caccia nei prossimi anni, se i bilanci lo consentono. Il Giappone è molto avanzato: impiega F-35 e F-15J (aggiornati), e il programma F-X/GCAP potrebbe valere ~40 miliardi di dollari. L’urgenza in Giappone è spinta dalle minacce cinesi e nordcoreane. La Corea del Sud, con il KF-21 Boramae (caccia 4.5 gen), è pronta ad unirsi ai paesi esportatori di caccia (Indonesia è partner e potenziale cliente, e altri in Asia potrebbero mostrare interesse per KF-21 se si rivelerà conveniente). Taiwan è un caso speciale: non può acquistare nuovi caccia stealth per ragioni politiche, ma è a metà dell’aggiornamento di tutti i propri F-16A/B allo standard F-16V e mostra interesse per qualsiasi jet avanzato che possa ottenere (l’addestratore nazionale, AT-5 Brave Eagle, potrebbe evolvere in un caccia leggero). L’Australia avrà tutte le 72 F-35A consegnate entro il 2025 e potrebbe valutarne un’espansione a 100. L’Australia ha anche investito nel drone Boeing MQ-28 Ghost Bat, che può operare insieme ai caccia. Sud-est asiatico: Vietnam, Indonesia, Malesia schierano flotte miste russo/occidentali e cercano nuovi velivoli – per esempio, Indonesia ha ordinato Rafale ed è interessata anche agli F-15ID; Malesia ha appena selezionato il FA-50; Vietnam starebbe negoziando per 12 Su-35 o un simile numero di caccia occidentali ora che i rapporti con gli USA migliorano. Perfino le Filippine considerano caccia multiruolo (attualmente non ne possiedono). Il Pakistan resta allineato con la Cina per i caccia – dopo il JF-17, ha iniziato a ricevere i caccia J-10C cinesi per bilanciare i Rafale indiani. In tutta l’Asia c’è una corsa agli armamenti in pieno fermento. Il mercato Asia-Pacifico dei caccia era il più grande al mondo nel 2024 thebusinessresearchcompany.com e probabilmente lo resterà, dato che più paesi stanno acquistando massicce quantità di velivoli contemporaneamente. La crescita dell’industria della difesa interna (Cina, India, Corea, Giappone) significa che non tutto il denaro va a imprese USA/europee – ma anche i programmi nazionali contribuiscono al valore di mercato in termini economici. Aspettati che l’Asia rappresenti circa la metà degli acquisti globali di caccia per valore durante gli anni ‘20, senza segnali di rallentamento visto il contesto geopolitico.

Medio Oriente: Il Medio Oriente si caratterizza per un piccolo numero di ordini di altissimo valore. I sei paesi GCC (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita, UAE) più Israele sono i principali attori. L’Arabia Saudita opera circa 200 caccia di alta gamma (varianti F-15 e Eurofighter) ed è probabile che aggiorni o aumenti la flotta – le possibilità includono altri Eurofighter Typhoon (ordine di estensione), oppure se i rapporti migliorano, potrebbe cercare gli F-35 (al momento Israele ha di fatto un veto sulle vendite regionali di F-35 oltre agli Emirati). Gli Emirati Arabi Uniti sono emersi come grandi acquirenti: oltre agli 80 Rafale ordinati aljazeera.com, hanno espresso interesse per il Su-75 Checkmate (se mai si materializzerà) e riceveranno anche elicotteri Caracal H225M francesi e altri sistemi per diversificare. Gli UAE potrebbero essere il primo stato arabo con tecnologia stealth sia occidentale che orientale, se perseguiranno certe opzioni. Il Qatar avrà tra pochi anni una delle flotte più moderne della regione (Rafale, Typhoon, F-15QA), dimostrando come anche le nazioni più piccole si stiano armando. L’Egitto è un altro grande utilizzatore (F-16, Rafale, alcuni MiG-29M e Su-35 che sarebbero stati ordinati) e potrebbe comprare ancora altri Rafale (già 30 aggiuntivi ordinati nel 2021), o persino considerare il cinese FC-31 per uso su portaerei (l’Egitto sta costruendo una portaerei). Israele, pur non acquistando caccia non americani, influenza la fornitura USA ad altri – la sua accettazione è stata decisiva per il caso F-35 degli UAE. Ora con gli Accordi di Abramo si potrebbe ipotizzare addestramento congiunto o upgrade israeliani per flotte arabe di F-16, integrando la difesa regionale. L’Iran che ottenga nuovi caccia (probabilmente russi o cinesi) è una variabile impazzita – se arrivassero Su-35 in numero, gli stati del Golfo potrebbero sentirsi spinti a procurarsi qualcosa di ancora più avanzato (come sistemi anti-aerei avanzati o accelerare i programmi di droni da combattimento come controparte). Dal punto di vista del budget, i prezzi alti del petrolio nel 2022–2023 hanno riempito le casse del Golfo, quindi il finanziamento non è un problema; la vera sfida è la validazione politica degli accordi. Alla fine degli anni ‘20, il Medio Oriente avrà un mix molto variegato di caccia, ma il mercato sarà saturo una volta evasi gli ordini attuali. Dopo Rafale, F-15QA e F-35 (per Israele e forse UAE), ci sarà probabilmente una pausa a meno di avvii di nuovi cicli di sostituzione o nuove gare (come l’Iraq che ricostruisce l’aeronautica, o la Turchia se dovesse tornare a rifornirsi in Occidente). Per ora, però, gli ordini mediorientali sono fonte fondamentale di reddito per i produttori di caccia, spesso aiutando a livellare la produzione tra un ordine domestico e l’altro in Occidente.

America Latina: Il mercato dei caccia in questa regione è relativamente tranquillo. Il Brasile è il protagonista – l’acquisizione di 36 caccia Saab Gripen E (F-39), dal valore di circa 5 miliardi di dollari, è la più grande in America Latina da decenni. Il Brasile potrebbe in futuro aumentare l’ordine (la richiesta iniziale era di 120, ma per ora solo 36 confermati) man mano che ritira i vecchi Mirage e F-5, il che creerebbe ulteriori occasioni di business per Saab/Embraer. A parte il Brasile, la maggior parte delle aviazioni latinoamericane fatica con bilanci limitati e flotte piccole e invecchiate. Il Cile ha una forza efficiente di F-16 (usati e aggiornati Block 50) e F-5 (in fase di pensionamento); potrebbe valutare F-35 o Gripen negli anni 2030 ma non nell’immediato. La Colombia sta cercando di sostituire i vecchi caccia Kfir – offerte sul tavolo hanno incluso Eurofighter Typhoon usati dalla Spagna, Gripen nuovi o anche F-16 – ma problemi finanziari hanno ritardato l’accordo. Potrebbe avvenire nei prossimi anni se verranno trovati fondi. L’Argentina, bloccata dal veto britannico sui velivoli con componenti UK, ha recentemente raggiunto un accordo per l’acquisto di 24 F-16A/B danesi (ricondizionati) flightglobal.com, che migliorerà nettamente le capacità della propria Aeronautica dopo decenni di declino. L’accordo (se completato) sarebbe il primo acquisto argentino di caccia moderni dagli anni ‘70 e potrebbe aggirarsi intorno ai 300+ milioni di dollari – modesto in termini globali ma importante per l’Argentina. Il Messico si concentra sulla sicurezza interna e non ha mai dato priorità ai caccia (ne possiede pochi F-5, probabilmente opterà in futuro per F-16 usati). Perù e Venezuela utilizzano vecchi caccia russi (MiG-29, Su-30) senza chiare prospettive di sostituzione, causa difficoltà economiche e sanzioni. In sintesi, il mercato latinoamericano dei caccia è frammentato e limitato. La regione compra sporadicamente uno o due squadroni qua e là. Entro la fine degli anni ‘20, si prevedono pochi caccia nuovi in un paio di aeronautiche (la consegna completa dei Gripen brasiliani, forse un acquisto colombiano, la consegna degli F-16 all’Argentina), ma nulla di simile a quanto si osserva nei rinnovi di flotte altrove. Questa regione rappresenta una piccola percentuale a una cifra della spesa globale per caccia e difficilmente la situazione cambierà presto.


Conclusione: Nel 2025, il mercato dei caccia sta raggiungendo nuove vette, trainato dalla convergenza tra tecnologie all’avanguardia e una forte domanda geopolitica. Le aziende della difesa sono sotto pressione per consegnare le centinaia di velivoli ordinati, dai jet multiruolo stealth ricchi di sensori ai caccia leggeri più economici e agli addestratori avanzati. Come abbiamo visto, Stati Uniti e alleati, Russia e Cina stanno tutti rafforzando le proprie capacità di combattimento aereo – una corsa agli armamenti moderna che si gioca nei cieli. La fine degli anni 2020 vedrà i frutti di questi investimenti: flotte più numerose di caccia stealth di quinta generazione in tutto il mondo, i primi wingman operativi dotati di intelligenza artificiale e prototipi di sistemi di sesta generazione che sfumano il confine tra caccia e drone. Le prospettive finanziarie del settore rimangono solide, con un mercato destinato a crescere ogni anno e miliardi di contratti in palio, soprattutto in Asia ed Europa. Naturalmente, questo boom è legato alle tensioni globali – la speranza di pace è paradossalmente ciò che alimenta la preparazione alla guerra. Per il prossimo futuro, tuttavia, budget della difesa robusti e rivalità strategiche assicurano che il mercato dei caccia resterà in fase crescente. Sia i produttori che le aeronautiche militari si stanno preparando a un futuro in cui la supremazia aerea è cruciale come non mai, e solo i più avanzati – o i più numerosi – domineranno i cieli. La corsa al dominio aereo è già in pieno svolgimento, e il 2025 rappresenta un punto di svolta in questa traiettoria. Il prossimo decennio nell’aviazione da combattimento sarà uno dei più dinamici e significativi della storia moderna, con la crescita del mercato che riflette direttamente la sua importanza sullo scenario globale.

Fonti: Per la stesura di questo report sono stati utilizzati report di news sulla difesa, analisi del settore aerospaziale e previsioni di ricerche di mercato. Riferimenti principali includono la directory World Air Forces 2025 di FlightGlobal per i dati attuali sulle flotte flightglobal.com flightglobal.com, The Business Research Company e Straits Research per le proiezioni sulla dimensione del mercato thebusinessresearchcompany.com straitsresearch.com e numerose fonti dei media di settore per dati su programmi di acquisizione e sviluppi tecnologici specifici (Defense News, Reuters, Jane’s/Janes, The Diplomat e altri). Tutte le informazioni sono citate con riferimenti diretti alle fonti primarie per la verifica.

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