Nest Mini vs Nest Audio: Confronto definitivo tra smart speaker (aggiornamenti 2025)

Fatti chiave in breve
- Audio e hardware: Nest Audio è dotato di un woofer da 75 mm + tweeter da 19 mm, offrendo bassi più pieni e un suono più chiaro rispetto al piccolo driver da 40 mm del Nest Mini. Nest Audio è circa il 75% più potente con bassi più forti del 50% rispetto allo speaker Home originale di Google, rendendolo molto migliore per la riproduzione musicale. L’audio di Nest Mini è ottimizzato per la voce e l’ascolto occasionale – ottimo per le risposte di Google Assistant, ma non può eguagliare il suono che riempie la stanza o i bassi profondi del più grande Nest Audio.
- Intelligenza di Google Assistant: Entrambi gli speaker utilizzano lo stesso Google Assistant, con capacità AI e funzioni vocali identiche. Ognuno ha una matrice di 3 microfoni a lungo raggio e rileva in modo affidabile “Hey Google” da tutta la stanza o anche con rumore di fondo. Supportano Voice Match (fino a 6 profili utente) per risposte personalizzate e gestiscono tutti i compiti di Assistant (timer, domande, controllo della smart home, ecc.) allo stesso modo. L’Assistant di Google è spesso considerato l’assistente vocale più intelligente per rispondere a domande generali (grazie al knowledge graph di Google Search), dandogli un vantaggio su Alexa e Siri in molti casi.
- Integrazione con la smart home: Sia Nest Mini che Nest Audio si integrano perfettamente con l’ecosistema Google Home e ora supportano il nuovo standard Matter per dispositivi smart home tramite Wi-Fi. Possono agire come controller Matter (hub) per connettersi a qualsiasi luce, serratura, sensore, ecc. certificato Matter, consentendo il controllo vocale locale senza ritardi cloud. (Nessuno dei due speaker ha una radio Thread integrata, quindi i dispositivi Matter basati su Thread richiedono comunque un Thread Border Router separato come un Nest Hub (2ª gen) o Nest Wifi Pro sulla tua rete.) Google riporta che oltre 100 milioni di dispositivi smart sono stati collegati con Assistant finora, garantendo un’ampia compatibilità con prodotti di terze parti. Entrambi gli speaker hanno anche Chromecast integrato per trasmettere audio e funzionano con servizi popolari come Spotify, YouTube Music, Philips Hue, ecc.
- Design e qualità costruttiva: Il Nest Mini (2ª gen) è uno speaker delle dimensioni di un disco da hockey (≈3,85″ di diametro, 1,65″ di altezza) rivestito in morbido tessuto realizzato con bottiglie di plastica riciclata ts2.tech support.google.com. È molto compatto e include anche una tacca integrata sul retro per il montaggio a parete, così da poterlo appendere facilmente a un chiodo o a un gancio ts2.tech. Il Nest Audio è un altoparlante più grande, a forma di pagnotta (~6,9″ di altezza, 4,9″ di larghezza) con un design pulito e minimalista – in pratica un rettangolo arrotondato rivestito in tessuto acustico (realizzato al 70% con plastica riciclata). Entrambi hanno controlli touch nascosti (per volume e play/pausa) e un interruttore fisico per disattivare il microfono, per la privacy. La qualità costruttiva è solida per entrambi; Nest Audio è pesante (1,2 kg) con una struttura interna rigida, che dona una sensazione premium ts2.tech, mentre il piccolo Nest Mini è leggero (181 g) ma ben costruito per le sue dimensioni support.google.com.
- Funzioni per la privacy: Nessun dispositivo ha telecamere e ascoltano la parola chiave “Hey Google” solo localmente. L’interruttore fisico per disattivare il microfono su ciascun dispositivo garantisce che i microfoni siano fisicamente scollegati quando non si desidera essere ascoltati. Google ha inoltre aggiunto controlli per la privacy come la possibilità di dire “Hey Google, elimina quello che ho appena detto” per cancellare le richieste recenti, oppure usare la Modalità Ospite che interrompe temporaneamente l’associazione delle richieste al proprio account. Le registrazioni audio non vengono inviate al cloud finché non viene rilevata la parola di attivazione, e Google si impegna a essere trasparente sull’uso dei dati. In breve, entrambi gli speaker includono protezioni standard per la privacy degli smart speaker.
- Configurazione e funzionalità: La configurazione di entrambi è semplice tramite l’app mobile Google Home – basta collegare lo speaker e l’app lo rileva, guidando l’utente nell’associazione alla rete Wi-Fi e all’assegnazione della stanza. Sia Nest Audio che Mini supportano la Coppia Stereo (due dello stesso modello collegati per un vero stereo sinistro/destro) e il Multi-Room Audio con altri speaker Google o compatibili con Chromecast. Supportano anche le chiamate in vivavoce (Google Duo/Meet o chiamate VoIP nelle regioni supportate) e la funzione “Broadcast” di Google (che funziona come un interfono verso altri speaker Google). Una cosa che nessun modello Nest offre è il jack audio aux (3,5 mm): sono solo wireless, a differenza di alcuni modelli Amazon Echo che includono l’uscita linea. Portabilità: Questi sono altoparlanti solo con alimentazione, senza batteria integrata. Il Nest Mini utilizza un piccolo alimentatore CA da 15W support.google.com, e Nest Audio utilizza un alimentatore da 30W – entrambi devono rimanere collegati alla corrente. (Esistono basi e supporti a batteria di terze parti, più comuni per Echo Dot, ma disponibili anche per Nest Mini, se hai davvero bisogno di renderli portatili.) In generale, però, sono pensati per rimanere fissi. Le dimensioni ridotte del Nest Mini e l’opzione di montaggio a parete gli danno maggiore flessibilità di posizionamento (piani cucina, parete o nascosto in un angolo), mentre il più grande Nest Audio è progettato per stare su una mensola, un tavolo o un piano d’appoggio.
- Consumo energetico & sostenibilità: Entrambi gli altoparlanti sono a basso consumo energetico. Nest Audio consuma solo circa 1,4 W in standby con i microfoni attivi, e circa 3–13 W durante la riproduzione musicale (da volume moderato a massimo). Questo è un consumo inferiore rispetto a dispositivi Amazon Echo simili, e corrisponde a circa 1,70 $/anno di elettricità per un Nest Audio lasciato in standby. Il Nest Mini probabilmente consuma meno di 1 W in standby (le specifiche ufficiali non sono fornite, ma il suo alimentatore è solo da 15 W max). Dal punto di vista della sostenibilità, Google ha realizzato entrambi con materiali riciclati – l’involucro di Nest Audio è in plastica riciclata al 70% e il tessuto del Nest Mini è in poliestere riciclato al 100% (da bottiglie di plastica) ts2.tech support.google.com. Anche il packaging è ecologico. Il consumo complessivo di energia è minimo per entrambi; non incideranno visibilmente sulla tua bolletta (all’incirca come una luce notturna LED in standby).
- Prezzo & valore: Nest Mini (2ª gen) è stato lanciato a $49 di prezzo consigliato, anche se spesso è in offerta a 30 $ o meno (e Google li ha spesso regalati in promozioni con altri servizi). Rimane uno dei modi più economici per avere Google Assistant in casa. Nest Audio è stato lanciato a $99,99 di prezzo consigliato, e si trova comunemente a circa 80 $ o anche 70 $ in offerta. Se ti interessa la qualità musicale, Nest Audio offre un suono molto migliore per ogni dollaro speso – come ha detto un recensore, “se ti interessa anche solo un po’ la qualità audio nei tuoi smart speaker, Nest Audio è una scelta ovvia per 99 dollari.” Per esigenze puramente vocali o per aggiungere Assistant in molte stanze, il conveniente Nest Mini è ottimo; ma per un altoparlante principale per la musica, i circa 50 $ in più per Nest Audio di solito valgono la spesa.
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Design e qualità costruttiva
Linguaggio di design di Google: Google ha creato un linguaggio di design coerente per i suoi smart speaker Nest – forme morbide, rivestimenti in tessuto e colori neutri che si integrano nell’arredamento di casa. Sia Nest Audio che Nest Mini incarnano questo stile, ciascuno in una forma adatta al proprio scopo.
- Nest Audio – “Loafy” ma Elegante: Il Nest Audio assomiglia a un piccolo cuscino rettangolare o “una pagnotta in piedi”, come alcuni lo descrivono. Misura circa 6,89 pollici di altezza, 4,89 pollici di larghezza, 3,07 pollici di profondità (175 × 124 × 78 mm) ed è sorprendentemente pesante con i suoi 2,65 libbre (1,2 kg) ts2.tech. Il peso deriva da un solido telaio interno (magnesio/alluminio) che riduce le vibrazioni ts2.tech. La parte anteriore e i lati sono rivestiti da un tessuto acusticamente trasparente (materiale della griglia dell’altoparlante) realizzato con il 70% di plastica riciclata. Quattro piccoli LED nascosti sotto il tessuto si illuminano per segnalare le variazioni di volume o l’attivazione dell’Assistente. Non ci sono pulsanti visibili sul davanti – invece, la superficie superiore ha delle zone touch capacitive (tocca il centro per play/pausa, tocca gli angoli sinistro/destro per abbassare/aumentare il volume). Sul retro, troverai solo la presa di alimentazione DC e un interruttore per disattivare il microfono (che fa diventare i LED arancioni quando i microfoni sono spenti). Il Nest Audio è disponibile in cinque colori tenui – Chalk (grigio chiaro), Charcoal (grigio scuro), Sage (verde), Sand (beige rosato) e Sky (blu) – così puoi abbinarlo alla tua stanza. Nel complesso, dà una sensazione premium e solida; i recensori hanno notato che il design è semplice e adatto alla casa, anche se un po’ anonimo. (Uno ha scherzato dicendo che “mi ricorda un cuscino da divano”, fondendosi con il divano.)
- Nest Mini – Piccolo e Discreto: Il Nest Mini (2ª gen) fisicamente non è cambiato molto rispetto all’originale Home Mini. È un piccolo disco: 3,85 pollici di diametro e 1,65 pollici di altezza (98 × 42 mm), pesa solo 181 g (6,38 oz) support.google.com. L’intera metà superiore è rivestita da una maglia di tessuto (realizzata con bottiglie di plastica riciclata al 100%) che nasconde l’unico altoparlante sottostante ts2.tech support.google.com. È disponibile in quattro colori: Chalk (grigio chiaro), Charcoal (nero), Coral (rosso-arancio) e Sky (blu) support.google.com. La metà inferiore è un guscio di plastica rigida (almeno 35% plastica riciclata) con un anello di gomma alla base per aderire alle superfici support.google.com. Sul lato inferiore c’è una speciale tacca per montaggio a parete: in pratica un piccolo foro a gancio che permette di appendere il Mini a una vite nel muro senza staffa ts2.tech. Si tratta di un dettaglio di design semplice ma incredibilmente utile, introdotto con il Nest Mini. Come Nest Audio, c’è un interruttore per disattivare il microfono (sul lato del Mini). Il Mini ha anche controlli touch: puoi toccare la parte superiore per riprodurre/mettere in pausa e toccare il lato sinistro o destro (vicino ai bordi) per abbassare/aumentare il volume. Unica per il Nest Mini, ha una funzione di rilevamento di presenza a ultrasuoni: emette ultrasuoni impercettibili per rilevare se sei vicino e illumina i LED del volume nascosti quando la tua mano si avvicina, guidandoti verso le aree touch. Dal punto di vista estetico, il Nest Mini è molto discreto: sembra un piccolo ciottolo di tessuto o un sottobicchiere e si mimetizza facilmente su una mensola o un piano di lavoro. Molti utenti apprezzano il fatto che possa essere quasi invisibile in una stanza (soprattutto nelle tonalità grigie), attirando l’attenzione solo quando parla o si accendono le sue luci.
Qualità costruttiva: Entrambi i dispositivi sono ben costruiti per la loro fascia di prezzo. Il peso e il telaio rigido di Nest Audio lo fanno sembrare sostanzioso; non vorresti farlo cadere su un piede. Il tessuto di entrambi è resistente (Google afferma anche che puoi pulirlo delicatamente a mano se necessario). I pulsanti/interruttori funzionano in modo affidabile – i tasti mute hanno un clic soddisfacente. Non ci sono spazi evidenti o parti fragili su nessuno dei due. Il Nest Mini, essendo così leggero, può sembrare “meno premium” semplicemente a causa del peso, ma i suoi materiali sono comunque solidi (la parte superiore in tessuto resiste alle pressioni e la base è robusta). È importante notare che entrambi utilizzano alimentatori standard con connettore a barilotto (Nest Mini 15W, Nest Audio 30W) – non sono alimentati tramite USB, il che è un piccolo inconveniente (devi usare l’alimentatore fornito). I cavi sono lunghi circa 1,5 m (5 piedi) support.google.com. In sintesi, design e costruzione sono ben studiati: Nest Mini è pensato per nascondersi in bella vista o essere appeso a una parete, mentre Nest Audio è discreto ma adatto all’arredamento, con un’attenzione particolare alle prestazioni sonore. Nessuno dei due presenta problemi evidenti di costruzione dopo anni sul mercato.
Qualità audio e prestazioni
Quando si tratta di suono, dimensioni e hardware fanno una grande differenza. Il Nest Audio è progettato per musica e suono più pieno, mentre il Nest Mini è principalmente un assistente vocale compatto che può riprodurre musica all’occorrenza. Ecco come si confrontano:
- Nest Audio – Fatto per la musica: All’interno del Nest Audio ci sono un woofer da 75 mm (3 pollici) per le frequenze basse/medie e un tweeter da 19 mm (0,75 pollici) per le alte frequenze. Questa configurazione a due driver, combinata con una cavità acustica relativamente ampia, consente a Nest Audio di produrre un suono sorprendentemente ricco e chiaro. In effetti, Google ha effettuato oltre 500 ore di ottimizzazione durante lo sviluppo per bilanciare bassi, medi e alti ed eliminare la distorsione. Il risultato è che Nest Audio suona chiaro e senza distorsioni anche al volume massimo, con voci e dettagli sempre nitidi. I bassi sono ben presenti – non a livello di un subwoofer, ma per un altoparlante di queste dimensioni, le basse frequenze hanno vero impatto e calore. Il team di Google afferma che il Nest Audio è “il 75% più potente e con il 50% di bassi in più” rispetto al Google Home originale del 2016. Le recensioni lo confermano: il vecchio Google Home spesso suonava “impastato” ad alto volume, mentre il Nest Audio rimane pulito e piacevole. Per la maggior parte delle stanze piccole o medie, un singolo Nest Audio può riempire comodamente lo spazio con la musica. Due dispositivi abbinati in stereo offrono un vero palcoscenico sonoro a due canali e possono persino avvicinarsi all’esperienza di un impianto stereo molto più costoso. Un sito tecnologico ha osservato che per un altoparlante da 99$, il suono del Nest Audio è “eccellente… il sogno di un amante della musica” per il prezzo. Google ha anche integrato alcune funzioni intelligenti di equalizzazione: Media EQ regola automaticamente il suono in base a ciò che stai ascoltando (adattandosi a musica, podcast o voce dell’Assistente) e Ambient IQ regola il volume dei contenuti vocali in base al rumore di fondo nella stanza. Queste funzioni lavorano in background e aiutano a garantire che musica e voce suonino sempre al meglio. In sintesi: il Nest Audio è uno dei migliori altoparlanti per qualità sonora nella sua fascia di dimensioni/prezzo, generalmente superiore agli altri smart speaker da circa 100$ per chiarezza e suono bilanciato.
- Nest Mini – Ok per l’ascolto occasionale: Il Nest Mini ha un unico driver da 40 mm (1,6 pollici) che diffonde il suono a 360° (verso il basso nella base per diffondere il suono) support.google.com. Data la sua dimensione ridotta, la fisica non gioca a suo favore per quanto riguarda le prestazioni audio. Tuttavia, Google ha migliorato il suono del Mini rispetto all’originale Home Mini potenziando i bassi (hanno dichiarato bassi 2 volte più potenti rispetto al Mini di prima generazione) e modificando la taratura. Nell’uso reale, il Nest Mini suona meglio di quanto ci si aspetterebbe da un dispositivo delle dimensioni di una ciambella. È perfettamente adatto per ascoltare notiziari, podcast o musica di sottofondo in una stanza piccola. A volumi moderati è chiaro e relativamente pieno – si percepisce anche una certa risposta dei bassi, seppur modesta. Un recensore ha notato che può riempire un ufficio o una piccola camera da letto con un suono decente e “distorsione minima a volumi medio-alti”. Tuttavia, le leggi della fisica non si possono aggirare: il Nest Mini ha quasi nessun basso profondo (sotto i ~100 Hz non si sente molto) e ad alto volume può risultare un po’ metallico o aspro, soprattutto con brani ricchi di bassi. È meglio non superare il ~70% del volume per la musica. Per l’audio vocale (risposte dell’Assistant, talk radio, ecc.) il Nest Mini è tarato per enfatizzare la chiarezza delle medie frequenze, il che aiuta le voci a emergere. Il confronto di Lifewire ha notato che il Nest Mini è chiaramente “tarato per la voce,” mentre il Nest Audio è “tarato per la musica,” e questo è evidente quando si ascoltano entrambi. Se provi a organizzare una festa da ballo solo con un Nest Mini, sentirai subito i suoi limiti. Come ha scherzato una recensione: “Ovviamente, se la musica di qualità è la tua priorità, probabilmente dovresti optare per qualcosa di più grande.” In breve, il Mini è ottimo per l’ascolto occasionale in piccoli spazi e per le risposte vocali, ma non impressionerà gli audiofili né riempirà una stanza grande con un suono ricco.
Nest Audio vs Nest Mini – Verdettto sul suono: Il Nest Audio vince chiaramente in qualità audio. Non è solo in grado di raggiungere volumi più alti; produce un suono molto più bilanciato e ricco su tutto lo spettro. Il Nest Mini non è male per le sue dimensioni ridotte – in realtà è migliore di molti mini speaker (e leggermente meglio del Home Mini di prima generazione) – ma non può competere con la scena sonora più piena del Nest Audio. Per musica di sottofondo mentre cucini o aggiornamenti rapidi di notizie, il Mini va bene. Ma se prevedi di ascoltare musica regolarmente, soprattutto in una zona giorno, il Nest Audio offre un’esperienza nettamente superiore che giustifica il costo maggiore.
Consiglio pratico: Se hai già un Nest Audio e vuoi più volume o lo stereo, aggiungere un secondo Nest Audio per una coppia stereo cambia davvero le cose (insieme suonano decisamente più ampi e immersivi, avvicinandosi a piccoli diffusori hifi). Allo stesso modo, due Nest Mini possono essere accoppiati in stereo – il volume e la separazione dei canali aumentano un po’, anche se il miglioramento non è così marcato come con due Nest Audio.
Funzionalità smart e Google Assistant
Una delle cose migliori degli speaker Google è che Google Assistant offre un’esperienza coerente e completa sia sul conveniente Nest Mini che sul più grande Nest Audio. A differenza di alcuni ecosistemi in cui gli speaker più piccoli hanno funzionalità limitate, Google ti offre le stesse capacità dell’Assistant indipendentemente dal dispositivo.
Capacità dell’Assistente Vocale: Usando entrambi gli speaker Nest, puoi fare tutto ciò che Google Assistant supporta: porre domande di cultura generale e curiosità, ottenere previsioni meteo, impostare timer e sveglie, aggiungere eventi al calendario o promemoria, riprodurre musica da vari servizi di streaming, controllare dispositivi smart home con la voce, ascoltare notiziari e altro ancora. Il knowledge graph che alimenta Google Assistant è estremamente solido – infatti, le recensioni tecnologiche spesso rilevano che “Google Assistant è il migliore nel rispondere alle domande” tra gli assistenti vocali. Questo significa che sia che tu chieda al tuo Nest Mini “Quanto dista la Luna?” o chieda a Nest Audio “Qual è la migliore pizza qui vicino?”, riceverai la stessa risposta approfondita dai database di Google. Entrambi i dispositivi supportano le conversazioni continue (così puoi fare una domanda di seguito senza ripetere “Hey Google” ogni volta) e possono gestire richieste complesse o routine multi-step.
Riconoscimento vocale e microfoni: Sia Nest Audio che Mini hanno tre microfoni a campo lontano integrati support.google.com. Questi microfoni sono eccellenti nel captare la tua voce da tutta la stanza o mentre la musica è in riproduzione. Nei test, Nest Audio sentiva facilmente gli utenti da una stanza adiacente e rispondeva correttamente anche quando stava riproducendo musica a buon volume. Anche Nest Mini si comporta bene; Google ha infatti aumentato il numero di microfoni da 2 (sul primo Home Mini) a 3 su Nest Mini, migliorando la capacità di ascolto quando l’audio è alto. Un recensore ha notato che Nest Mini riusciva comunque a rilevare la frase di attivazione “Hey Google” anche con la musica al massimo volume nella stessa stanza – un risultato impressionante per un dispositivo così piccolo. L’elaborazione vocale a campo lontano di Google è generalmente di altissimo livello, spesso richiedendo meno urla rispetto ad Alexa di Amazon sui vecchi modelli Echo. Inoltre, la funzione Voice Match permette all’Assistente di distinguere tra le voci di persone diverse (fino a 6 profili). Questo significa che gli speaker possono personalizzare le risposte – se dici “Hey Google, cosa c’è sul mio calendario?”, riconosce la tua voce e ti dà il tuo programma, ma se il tuo partner fa la stessa domanda, riceve il suo calendario (supponendo che ciascuno abbia configurato Voice Match). Sia Nest Mini che Audio supportano questa modalità multiutente personalizzata.
Potenza di elaborazione: Sotto la scocca, entrambi i dispositivi hanno un chip di machine learning integrato che consente un po’ di elaborazione sul dispositivo. Nest Mini è stato il primo speaker di Google a includere un chip ML dedicato (fino a 1 TeraOPS di elaborazione). Nest Audio ha ereditato lo stesso, permettendogli di gestire localmente alcune attività frequenti. Questo significa che gli speaker possono imparare i tuoi comandi più comuni (come “Metti in pausa la musica” o “Accendi le luci del soggiorno”) ed eseguirli localmente per una risposta più rapida. Google ha dichiarato che ciò ha portato Nest Audio a rispondere ai controlli musicali due volte più velocemente rispetto al Google Home originale in alcuni casi. L’effetto pratico è che questi speaker risultano molto reattivi – quando chiedi qualcosa come accendere le luci smart, l’azione è quasi istantanea perché non sempre deve passare dal cloud. Ha anche un vantaggio per la privacy: se un comando può essere eseguito localmente (ad esempio regolare il volume o controllare un dispositivo smart locale), la richiesta audio potrebbe non essere inviata affatto ai server di Google.
Funzionalità e integrazioni: Sia Nest Audio che Mini supportano tutta la gamma di funzionalità e integrazioni di Google Assistant:
- Routine: Puoi impostare routine personalizzate nell’app Google Home che attivano più azioni con una sola frase. Ad esempio, “Hey Google, buongiorno” può accendere le luci, dirti il meteo, leggere il tempo di percorrenza per andare al lavoro e avviare un notiziario. Entrambi gli speaker eseguono le stesse routine – non c’è differenza in ciò che possono fare.
- Chiamate: In molte regioni, puoi usare Google Duo/Meet o anche le chiamate telefoniche standard tramite gli speaker. Negli Stati Uniti e in Canada, Google ha abilitato una funzione per chiamare gratuitamente aziende o numeri di contatti tramite Google Assistant. Quindi puoi dire “Hey Google, chiama il cellulare di mamma” e lui effettuerà la chiamata. Sia Nest Mini che Audio supportano questa funzionalità di chiamata a mani libere (dopo la configurazione).
- Broadcast: Puoi usare gli speaker come sistema interfono. Dicendo “Hey Google, trasmetti che è ora di cena” invierai quel messaggio a tutti gli smart speaker Google della casa. Entrambi i dispositivi possono sia inviare che ricevere queste trasmissioni (il Nest Mini nella stanza dei bambini riprodurrà il tuo messaggio, e loro possono rispondere, ecc.).
- Musica/Media: Possono riprodurre musica da vari servizi: Spotify, YouTube Music, Apple Music, Pandora, Deezer, ecc. (Colleghi i tuoi account nell’app Google Home). Possono anche riprodurre podcast, stazioni radio (tramite TuneIn o iHeartRadio), audiolibri e altro – tutto tramite voce. Se hai più speaker Google, puoi usare i gruppi audio multi-stanza per sincronizzare la musica in tutta la casa. Gli speaker fungono anche da Chromecast Audio target, il che significa che dal tuo telefono o dal browser Chrome puoi trasmettere l’audio direttamente su di essi (ottimo per riprodurre qualsiasi audio, incluso YouTube o audio web, sullo speaker).
- Multi-Lingua: Google Assistant su questi dispositivi supporta più lingue e anche la modalità bilingue (puoi parlare in due lingue impostate in modo intercambiabile). Funziona allo stesso modo su entrambi i modelli.
- Aggiornamenti Continui: Google aggiorna continuamente le capacità di Assistant tramite software. Sia Nest Mini che Audio ricevono questi aggiornamenti simultaneamente. Ad esempio, se Google aggiunge una nuova funzione come la Modalità Interprete (traduzione in tempo reale) o nuovi giochi a quiz o altro, entrambi gli speaker la riceveranno.
In sostanza, non c’è nessuna differenza in termini di “intelligenza” o funzionalità Assistant tra Nest Mini e Nest Audio. La scelta non riguarda ciò che possono fare, ma piuttosto quanto bene puoi sentirli (volume/chiarezza) e dove si adatta meglio lo speaker. Se mai, lo speaker più grande del Nest Audio potrebbe rendere le risposte vocali di Google più facili da sentire in una stanza rumorosa, ma funzionalmente sono uguali. Google Assistant rimane una delle piattaforme vocali più forti – come ha notato Lifewire, è probabilmente la più “intelligente” per conoscenza generale e ricerche web, e si integra perfettamente se usi i servizi Google (Gmail, Calendar, Foto, YouTube, ecc.).
Nota per il futuro: Google sta lavorando per integrare un’IA più avanzata in Assistant (la loro IA di nuova generazione, nome in codice “Gemini”, è in fase di sviluppo). Ci sono indizi che i prossimi aggiornamenti o dispositivi sfrutteranno questa tecnologia per rendere Assistant ancora più intelligente (più conversazionale, ecc.) sugli speaker Google. Sia l’attuale Nest Mini che Audio dovrebbero continuare a beneficiare dei miglioramenti dell’IA di Google tramite aggiornamenti.
Configurazione e Facilità d’Uso
Configurare Nest Mini o Nest Audio è un processo rapido e semplice:
- Collega l’altoparlante: Una volta collegato il dispositivo all’alimentazione, si avvierà e alla fine le luci indicheranno che è pronto per la configurazione.
- Usa l’app Google Home: Sul tuo smartphone (Android o iOS), apri l’app Google Home. L’app rileverà automaticamente il nuovo dispositivo Nest nelle vicinanze e ti inviterà a configurarlo. (Se non viene rilevato automaticamente, puoi toccare “+” e “Configura dispositivo”.)
- Segui le istruzioni sullo schermo: L’app si abbina all’altoparlante (confermerai un codice sonoro), poi ti chiederà di scegliere in quale stanza si trova (per il nome), di collegarlo alla tua rete Wi-Fi (di solito basta confermare le credenziali Wi-Fi già presenti sul telefono) e di accedere al tuo account Google per la personalizzazione dell’Assistente. Puoi anche scegliere di abilitare Voice Match e i risultati personali durante la configurazione.
- Personalizzazione: Durante la configurazione o in qualsiasi momento successivo, puoi collegare servizi musicali, scegliere il predefinito, configurare funzioni come le chiamate Duo e aggiungere l’altoparlante a gruppi di altoparlanti per l’audio multi-stanza.
- Pronto all’uso: L’intero processo richiede solitamente meno di 5 minuti. Una volta terminato, puoi subito iniziare a parlare con Google Assistant tramite l’altoparlante.
Entrambi i dispositivi dispongono anche di Bluetooth, che ti permette di usarli come semplici altoparlanti Bluetooth se necessario. Puoi abilitare l’associazione Bluetooth tramite l’app Home o con la voce (“Hey Google, associa Bluetooth”) e poi collegarti dal telefono. Questo è utile se un ospite vuole riprodurre audio direttamente o se sei fuori dalla portata del Wi-Fi (anche se, poiché necessitano del Wi-Fi per la configurazione, il Bluetooth è secondario).
Utilizzo quotidiano: Usare gli altoparlanti è molto intuitivo. Basta dire “Hey Google” (o “OK Google”) e chiedere ciò che desideri. I LED sui dispositivi si illuminano quando sentono la parola di attivazione e lampeggiano durante l’elaborazione. I controlli touch su ciascun dispositivo permettono il controllo manuale se necessario: ad esempio, puoi toccare Nest Audio per mettere in pausa la musica o toccare i lati di Nest Mini per abbassare/alzare il volume se non vuoi parlare. L’interruttore per disattivare il microfono è facile da attivare se desideri privacy. Google ha anche abilitato funzioni come la Modalità Ospite, che puoi attivare con la voce, per permettere agli ospiti di interagire con l’Assistente senza influire sul tuo account (utile alle feste, ecc.).
Affidabilità: Sia Nest Mini che Nest Audio sono sul mercato da alcuni anni e sono generalmente considerati stabili. Raramente si disconnettono dal Wi-Fi (supponendo che il tuo router sia buono). In caso di problemi di rete o se cambi Wi-Fi, l’app Home rende facile riconnettere o ripristinare il dispositivo se necessario (c’è un foro di reset sul fondo di Nest Audio e una combinazione di interruttori su Nest Mini). Tra il 2023 e il 2025, Google ha anche rinnovato l’app Home per facilitare la gestione di più dispositivi e account, il che avvantaggia anche questi altoparlanti.
Integrazione: L’app Google Home funge da hub centralizzato. Da qui puoi controllare le impostazioni dell’altoparlante (come l’equalizzazione bassi/alti per Nest Audio, che è una funzione – puoi regolare bassi e alti di alcuni dB nell’app), verificarne lo stato e includerlo in gruppi di altoparlanti o in routine Google Home. Se hai più altoparlanti Google, puoi usare l’app per trasferire la musica da uno all’altro (“stream transfer”) o regolare i volumi collettivamente.
Nell’uso quotidiano, le persone trovano che Nest Mini e Audio siano molto facili da usare – basta parlare, e rispondono. Non c’è un’interfaccia complessa. Se hai altri dispositivi Google/Nest (come termostati smart, telecamere, Chromecast, ecc.), controllarli tramite voce con questi speaker è immediato (“Hey Google, mostra la telecamera della porta d’ingresso su Chromecast” oppure “imposta il soggiorno a 22 gradi”). Anche per chi non è esperto di tecnologia, la configurazione e l’utilizzo sono pensati per essere il più semplici possibile.
Nota: Se usi dispositivi Apple, continuerai a usare l’app Google Home (disponibile su iPhone) per gestirli – non è integrata strettamente come HomePod con iOS, ma è semplice da usare.
In sintesi, entrambi gli speaker ottengono un punteggio elevato per la facilità d’uso. La configurazione è indolore e l’interazione quotidiana è naturale tramite la voce. Google ha avuto diversi anni per perfezionare l’esperienza, e si vede – cose come l’app Home che riconosce un nuovo dispositivo e il collegamento rapido degli account rendono il processo adatto anche ai principianti.
Integrazione e compatibilità con la smart home
Sia Nest Mini che Nest Audio possono fungere da controller centrali per la smart home, soprattutto ora con il supporto per il nuovo standard Matter e altre connettività.
Ecosistema Google Home: Questi speaker funzionano nativamente all’interno dell’ecosistema Google Home (“Works with Hey Google”). In pratica, se un dispositivo smart viene aggiunto all’app Google Home, puoi controllarlo tramite voce con gli speaker. Questo include luci (Philips Hue, TP-Link Kasa, ecc.), termostati (Nest Thermostat, Ecobee), prese smart, telecamere (Nest Cam, ecc.), robot aspirapolvere, e così via. Nel 2020, gli utenti avevano già collegato oltre 100 milioni di dispositivi a Google Assistant, e quel numero è cresciuto. Quindi il supporto ai dispositivi è molto ampio. Puoi dire “Hey Google, accendi la lampada del soggiorno” oppure “imposta il termostato a 22°C” e gli speaker eseguiranno il comando se quei dispositivi sono collegati. Per la maggior parte dei marchi comuni, l’integrazione è fluida. Google Assistant permette anche di controllare le TV (tramite Chromecast o Android TV), ad esempio “Hey Google, riproduci Stranger Things su Netflix sulla TV del soggiorno.”
Supporto Matter: Alla fine del 2022, Google ha aggiornato i suoi speaker Nest (inclusi Audio e Mini) per supportare Matter, che è il nuovo standard universale per la smart home. Questo è molto importante per la compatibilità. I dispositivi Google abilitati a Matter (come questi speaker) possono agire come hub/controller Matter per configurare e controllare dispositivi Matter di qualsiasi marca. Ad esempio, se acquisti una lampadina o una serratura smart certificata Matter, puoi usare l’app Google Home per configurarla e lo speaker Nest potrà comunicare con essa localmente. Matter è progettato per funzionare su più piattaforme: una lampadina Matter funziona con Google Assistant, Alexa, Siri, ecc. Nest Mini e Audio ora svolgono essenzialmente il ruolo di hub per Matter sulla tua rete (Google ha confermato che anche Home originale, Home Mini, Nest Mini, Nest Audio, ecc. sono stati aggiornati per fungere da controller Matter). Supportano Matter tramite Wi-Fi già dalla prima configurazione.
Un’avvertenza: i dispositivi Matter possono connettersi tramite Wi-Fi o Thread. Thread è un protocollo di rete mesh a basso consumo (simile a Zigbee) utilizzato da molti nuovi sensori e lampadine. Nest Audio e Mini non hanno radio Thread integrate. Questo significa che se hai dispositivi Matter basati su Thread, avrai bisogno di un Thread Border Router nel tuo sistema (come un Nest Hub (2ª gen), Nest Hub Max, Nest Wifi Pro, o anche un hub Thread di un’altra marca). Ad esempio, Nest Hub (2ª gen) e Nest Wifi Pro di Google svolgono questo ruolo. Molti utenti potrebbero già averne uno; in caso contrario, e se prevedi di usare dispositivi Thread, tienilo presente. Tuttavia, molti dispositivi Matter usano il Wi-Fi, che gli speaker Nest gestiscono senza problemi. E, in particolare, questa limitazione non è esclusiva degli speaker Google – anche i dispositivi Echo di Amazon hanno avuto bisogno di modelli più recenti (con Thread) per il supporto Thread; quelli più vecchi possono usare Matter solo tramite Wi-Fi. Quindi, Nest Mini/Audio supportano pienamente Matter (Wi-Fi) e integreranno qualsiasi prodotto Matter – potresti solo aver bisogno di un hub aggiuntivo per quelli basati su Thread.In termini pratici, grazie a Matter, potresti anche collegare gli speaker Nest con altri ecosistemi più facilmente. Matter ha una funzione chiamata Multi-Admin – quindi, ad esempio, potresti far comparire i dispositivi sia in Google Home che in Apple Home se lo desideri, o condividere il controllo con Samsung SmartThings, ecc. Google e Samsung hanno persino lavorato su un passaggio fluido tra l’app Google Home e l’app SmartThings per i dispositivi Matter.
Compatibilità con le piattaforme: Al di fuori di Matter, quanto bene questi speaker funzionano con altri ecosistemi?
- Utilizzano principalmente Google Assistant, quindi non funzionano nativamente con Amazon Alexa o Siri di Apple. Non puoi trasformare un Nest Mini in uno speaker Alexa, ad esempio.
- Tuttavia, se hai un ecosistema Alexa e usi anche Google, puoi comunque utilizzare entrambi – semplicemente funzionano separatamente. Alcune persone hanno sia speaker Alexa che Google in casa per compiti diversi. Non entreranno in conflitto (tranne a volte quando entrambi rispondono se dici una parola di comando generica).
- Apple HomeKit: Gli speaker Google non sono compatibili con HomeKit (il sistema di Apple). Ma con Matter, un numero crescente di dispositivi può essere controllato sia da Apple Home che da Google Assistant in modo indipendente. Tuttavia, non puoi far funzionare Siri su uno speaker Google o chiedere a Google Assistant di controllare un dispositivo solo HomeKit (a meno che quel dispositivo non sia Matter o collegato in altro modo).
- IFTTT & altri: Google Assistant può essere collegato con IFTTT e può attivare routine che coinvolgono altri servizi non supportati direttamente. In questo modo, gli speaker Nest possono interfacciarsi indirettamente con molte cose.
- Spotify Connect & altri: Anche se non sei “nell’ecosistema” Google, gli speaker Nest supportano standard come Spotify Connect (così puoi trasmettere direttamente dall’app Spotify allo speaker), e il Bluetooth come già menzionato.
Integrazione con altri dispositivi Google: Se hai display Nest Hub o Chromecast, questi speaker si integrano bene. Ad esempio, puoi chiedere a Nest Audio di “mostrare la mia videocamera della porta d’ingresso” e, se hai un campanello Nest o una Cam e una TV collegata a Chromecast (o un Nest Hub), mostrerà il feed su quello schermo. Se hai un campanello Nest, gli speaker possono anche annunciare quando qualcuno è alla porta (e usare annunci di riconoscimento facciale se configurato). Gli speaker Nest possono anche essere usati come speaker TV predefiniti per Chromecast con Google TV solo in modo limitato – attualmente Google permette di abbinare i Nest Audio come sistema home theater con il Chromecast in alcune regioni (una funzione sperimentale), ma non è ancora ampiamente diffusa né fluida come l’abbinamento Echo + Fire TV di Amazon. A metà 2025, è ancora qualcosa che gli utenti sperano Google migliori (Amazon Echo può essere abbinato per l’audio Fire TV; Google ha anticipato l’abbinamento completo degli speaker Chromecast ma non è ancora disponibile su larga scala).
Confronto con gli ecosistemi Alexa e Siri:
- Anche gli speaker Alexa di Amazon (dispositivi Echo) hanno ottenuto il supporto Matter, e in particolare l’Echo di quarta generazione ha un hub Zigbee integrato. Zigbee è un protocollo più vecchio per la smart home (usato da lampadine Hue, sensori, ecc.). Gli speaker Nest di Google non hanno radio Zigbee, quindi si affidano a cloud-to-cloud, Wi-Fi o Matter per connettere i dispositivi. Se hai molti sensori Zigbee legacy, uno speaker Google non si collegherà direttamente (avresti bisogno di un hub separato o di qualcosa come SmartThings o Hue Bridge). L’Echo 4 di Alexa può collegarli direttamente. Questo è un ambito in cui l’Echo da 99$ di Amazon ha una funzione hardware in più.
- Il HomePod mini di Apple, invece, ha una radio Thread e funge da Thread Border Router per HomeKit/Matter. Quindi HomePod mini ha un vantaggio da quel punto di vista tecnico (Thread integrato). Ma, di nuovo, se hai Nest Wifi Pro o Nest Hub, anche Google supporta Thread – solo che non è negli speaker.
- Sia gli speaker Nest che HomePod mini ora supportano Matter e possono controllare dispositivi di diversi marchi. La compatibilità di Siri è però più ristretta – controlla principalmente dispositivi HomeKit (e ora Matter); Google Assistant si integra invece con una vasta gamma di servizi di terze parti più liberamente (ad esempio, puoi chiedere a Google di ordinare un Uber o di parlare con una specifica app vocale di terze parti, mentre Siri è più limitata in questo senso).
In sintesi sulla compatibilità: Se sei principalmente nell’ecosistema Google (telefono Android, app Google Home, Chromecast, termostato Nest, ecc.), Nest Mini o Audio si integreranno perfettamente come interfaccia vocale. Se hai dispositivi misti, l’aggiunta di Matter significa che gli speaker Google possono funzionare insieme ad altri sistemi in modo più armonioso rispetto al passato. Non sei bloccato – ad esempio, potresti avere una presa smart Amazon e ora controllarla tramite Google Assistant se è compatibile Matter, o viceversa.
Tuttavia, Google vs Alexa vs Siri dipende ancora in gran parte dall’assistente preferito e dai dispositivi già posseduti:
- Se hai già dispositivi Alexa, aggiungere un Nest potrebbe duplicare le funzionalità a meno che tu non voglia specificamente le risposte o le funzioni di Google.
- Se sei in una famiglia Apple (iPhone, dispositivi HomeKit), un HomePod mini si integrerebbe meglio con Siri e Apple Music – gli speaker Nest funzionerebbero comunque ma in una configurazione parallela (useresti l’app Google Home separatamente).
- Se usi un mix (come fanno molti), gli speaker Google sono piuttosto agnostici in termini di servizi (funzionano con Android o iPhone, Spotify o YouTube Music, ecc.).
Un’ulteriore nota sull’integrazione: sia Nest Audio che Mini supportano Spotify Connect, Chromecast e Bluetooth, quindi anche senza voce puoi usarli come speaker esterni per molte sorgenti. Al contrario, HomePod mini richiede AirPlay (Apple) per lo streaming da fonti non Apple (niente streaming Bluetooth generico). E gli speaker Echo, pur avendo Bluetooth e alcuni modelli Echo con uscita aux, non sono compatibili con Chromecast. Quindi l’approccio di Google è piuttosto flessibile per un utente medio.
In sintesi, con Matter più l’ecosistema Google esistente, Nest Mini e Audio sono controller per la smart home altamente compatibili. Potrebbero non avere le radio Zigbee di alcuni modelli Echo e la radio Thread di HomePod mini, ma nel quadro generale possono controllare praticamente qualsiasi cosa tramite Assistant, dato l’hub giusto. Per la maggior parte degli utenti, uno qualsiasi dei due speaker coprirà le esigenze di controllo vocale dei dispositivi smart, e ora che supportano Matter, hanno un certo grado di compatibilità futura e multipiattaforma che non esisteva qualche anno fa.
Aggiornamenti software e longevità
Google ha una storia di mantenere i suoi smart speaker aggiornati con nuove funzionalità per anni, e sia Nest Mini (rilasciato nel 2019) che Nest Audio (rilasciato nel 2020) hanno continuato a ricevere miglioramenti software e supporto nel 2023–2025.
- Aggiornamenti continui delle funzionalità: Come detto, le funzionalità di Google Assistant vengono aggiornate lato server, e entrambi gli speaker ne beneficiano. Ad esempio, nuove lingue, nuove funzioni di Assistant (come una migliore gestione del contesto o l’integrazione con nuovi servizi) sono state distribuite a tutti gli speaker Google in modo uniforme. Google ha anche rilasciato aggiornamenti firmware che abilitano il supporto a Matter alla fine del 2022, estendendo notevolmente la vita utile e la compatibilità di questi dispositivi permettendo loro di utilizzare il nuovo protocollo per la smart home. Un altro esempio: Google ha migliorato le prestazioni di Nest Audio tramite un aggiornamento che ha ottimizzato l’EQ automatico – alcuni utenti hanno notato una migliore risposta dei bassi a volumi bassi dopo gli aggiornamenti. Questi tipi di ottimizzazioni audio “dietro le quinte” possono essere distribuiti silenziosamente.
- Longevità dell’hardware: Non è stato annunciato alcun “fine vita” ufficiale per nessuno dei due dispositivi al 2025. Il Google Home originale del 2016 è durato bene fino al 2023 con piena funzionalità Assistant (Google ha smesso di venderlo solo quando è uscito Nest Audio, ma funziona ancora). Anche il primo Home Mini (2017) funziona ancora oggi. Questo suggerisce che Nest Mini (2a gen) e Nest Audio saranno probabilmente supportati (con Assistant e funzionalità di base) per molti anni, possibilmente altri 5+ anni senza problemi. Google tende a supportare le funzionalità cloud di Assistant anche sugli speaker più vecchi, anche se non li vende più – ad esempio, il vecchio Google Home ha ricevuto l’aggiornamento Matter, nonostante avesse 6 anni. Quindi puoi essere ragionevolmente sicuro che acquistare ora un Nest Audio o Mini non li renderà obsoleti nel prossimo futuro.
- Prestazioni nel tempo: L’inclusione del chip ML in questi dispositivi significa che parte dell’elaborazione avviene localmente. In teoria, questo potrebbe aiutarli a gestire meglio le nuove funzionalità AI rispetto a se ne fossero privi. Il prossimo “Assistant con Gemini AI” di Google dovrebbe arrivare forse alla fine del 2025 o nel 2026 su nuovo hardware. Non è chiaro se gli attuali Nest Mini/Audio riceveranno tutte le funzionalità AI di nuova generazione, ma potrebbero riceverne alcune tramite aggiornamento. Leak suggeriscono che potrebbe essere necessario nuovo hardware per tutte le capacità, ma Google ha almeno testato alcune funzioni Assistant di nuova generazione su uno “speaker con Gemini” secondo alcune indiscrezioni. In ogni caso, l’Assistant esistente non sparirà – Google probabilmente aggiungerà tutte le funzionalità avanzate possibili anche agli speaker vecchi, dove possibile.
- Aggiornamenti di sicurezza: Google rilascia occasionalmente patch di sicurezza nel firmware. Non ci sono state vulnerabilità rilevanti, ma gli speaker Nest ricevono aggiornamenti automatici del firmware per rimanere sicuri. Non devi gestirlo tu; avviene in background.
- Problemi passati e soluzioni: All’inizio, alcuni utenti Nest Mini hanno segnalato che il sensore di prossimità a ultrasuoni (per le luci) era troppo sensibile – Google ha corretto questo aspetto tramite firmware. Allo stesso modo, eventuali bug (come problemi di connettività o glitch Bluetooth) vengono solitamente risolti tramite aggiornamenti. Nel 2025, i prodotti sono maturi e stabili.
- Considerazioni sulla fine del ciclo di vita: Alla fine, forse tra diversi anni, Google potrebbe interrompere il supporto per questi modelli quando quelli nuovi li supereranno. Ad esempio, se un Nest Mini di terza generazione dovesse arrivare con funzionalità radicalmente diverse, alcune nuove funzioni Assistant potrebbero non essere retrocompatibili. Ma la funzionalità di base (musica, richieste ad Assistant, controllo della smart home) dovrebbe rimanere per il prossimo futuro. Anche il Google Home del 2016 può ancora rispondere alle domande e riprodurre musica nel 2025.
In breve, sia Nest Mini che Nest Audio hanno una buona prospettiva di longevità. Continuano a ricevere nuove funzionalità (come l’integrazione di Matter) e miglioramenti. L’impegno di Google per la retrocompatibilità di Assistant significa che non sarai costretto a sostituirli presto. È una scommessa sicura che rimarranno utili almeno fino alla fine degli anni 2020. E, al massimo, le limitazioni saranno nel perdere qualche aggiornamento AI ultra-avanzato (se l’hardware non lo supporta), ma l’esperienza principale dovrebbe restare intatta.
Ad esempio, Google ha recentemente confermato che sta lavorando per portare i nuovi miglioramenti basati su large-language-model (Gemini) su Assistant su tutti i dispositivi, inclusi gli speaker, dichiarando che ci saranno “entusiasmanti aggiornamenti con Gemini dietro le quinte” per il futuro di Assistant sui dispositivi Nest. Questo fa pensare che gli attuali dispositivi potrebbero ricevere alcune di queste funzioni più intelligenti tramite aggiornamento. Finché Google non annuncerà una fine del supporto (cosa che non ha fatto per questi), puoi contare sul fatto che il tuo Nest Mini o Audio continuerà a migliorare nel tempo.
Consumo energetico e sostenibilità
Consumo energetico: Sia Nest Mini che Nest Audio sono molto efficienti dal punto di vista energetico, il che è importante dato che sono sempre collegati alla corrente e sempre in ascolto (per le parole di attivazione). Misurazioni indipendenti danno una buona idea:
- Il Nest Audio consuma solo circa 1,4 Watt quando è inattivo (microfoni accesi, non in riproduzione attiva). Questo è piuttosto basso – inferiore a molte lampadine LED. Quando riproduce musica a volume moderato, utilizza circa 3,5 W, e al volume massimo può arrivare fino a ~13 W nei picchi. Anche ascoltando musica a tutto volume costantemente, 13 W non sono comunque tanti, ma in standby per la maggior parte della giornata a 1,4 W, il costo è trascurabile. The Ambient ha calcolato che un anno di Nest Audio in standby costerebbe circa 1,70 $ di elettricità negli Stati Uniti (il costo esatto dipende dalle tariffe locali, ma questo dà un’idea – più o meno come lasciare accesa una lucina notturna).
- Il Nest Mini non è stato misurato esplicitamente in quella fonte, ma dato che il suo alimentatore è da massimo 15 W, possiamo dedurre che il consumo in standby sia probabilmente inferiore a 1 W (forse 0,5–1 W). Probabilmente consuma ~2–4 W a volumi più alti (anche se il Mini non può andare forte come l’Audio). Le dimensioni ridotte del Nest Mini fanno sì che consumi pochissima energia – paragonabile a un caricabatterie per telefono quando è attivo. Molti utenti li lasciano accesi 24/7 senza preoccuparsi dei consumi.
In entrambi i casi, quando non succede nulla, i dispositivi entrano in uno stato a basso consumo. Google utilizza tecniche come lo spegnimento dei circuiti non necessari quando sono inattivi (Nest Audio entra persino in una modalità “ultra low-power” dopo un periodo di inattività, simile a HomePod mini che scende a ~0,5 W in deep sleep).
Impatto ambientale & sostenibilità: Google ha dato molta importanza alla sostenibilità nei suoi dispositivi hardware:
- Materiali riciclati: L’intera parte superiore in tessuto del Nest Mini è realizzata con bottiglie di plastica riciclate (il tessuto di ogni unità deriva da circa 0,5 bottiglie da 500 ml, ha sottolineato Google) support.google.com. Anche l’involucro esterno del Mini è in parte plastica riciclata (almeno il 35%). Nest Audio ha il suo involucro (tessuto, scocca, base ecc.) realizzato per il 70% in plastica riciclata. Il tessuto del Nest Audio è lo stesso introdotto con Nest Mini. Queste scelte riducono i rifiuti e la domanda di nuova plastica.
- Imballaggio: Entrambi i dispositivi sono forniti in confezioni che utilizzano cartone riciclabile e pochissima plastica. Google ha puntato su un packaging sostenibile (se ricordo bene, la confezione di Nest Audio è composta per circa il 99% da carta e riciclabile).
- Efficienza energetica: Entrambi sono certificati Energy Star (per quel che vale in questa categoria). Come detto, il loro consumo in standby è molto basso, il che aiuta se ne hai diversi in casa.
- Durata vs. rifiuti elettronici: La durata, come già detto, significa che non è necessario sostituirli spesso, riducendo i rifiuti elettronici. Google offre anche un programma di riciclo per i dispositivi vecchi.
- Obiettivi di neutralità carbonica: Google si è impegnata a rendere l’hardware carbon neutral. Anche se è difficile misurarlo per un singolo dispositivo, l’uso di materiali riciclati e il basso consumo in standby aiutano a ridurre l’impronta di carbonio dei Nest durante il loro ciclo di vita.
Uso del dispositivo in casa: Alcuni potrebbero chiedersi se avere 3–4 assistenti vocali in giro consumi molta energia. In realtà, quattro Nest Audio in standby consumano circa 5–6 W in totale – come una lampadina LED. Quindi, il consumo energetico non è un problema rilevante. Usarli invece, ad esempio, di un PC per ascoltare musica potrebbe persino far risparmiare energia, dato che un PC o una TV consumano molta più potenza. Se trasmetti musica a un Nest Audio invece che a un amplificatore stereo, potresti risparmiare energia (gli amplificatori stereo possono assorbire decine di watt).
Termiche e utilizzo: Questi speaker non si scaldano davvero. Il Nest Audio può diventare leggermente caldo nella parte superiore se si ascolta musica ad alto volume per molto tempo (dato che spinge ~10+ W attraverso il suo amplificatore), ma ha una protezione termica e gestirà il volume per evitare il surriscaldamento se necessario. Il Nest Mini genera pochissimo calore grazie al suo basso consumo – è sicuro lasciarlo su superfici o montato a parete (potrebbe risultare leggermente tiepido al tatto dopo ore di musica, ma mai caldo).
In sintesi, il consumo energetico non è un problema con entrambi gli speaker Nest. Puoi lasciarli sempre accesi senza sensi di colpa; il loro impatto sulla bolletta e sull’ambiente è minimo. L’attenzione di Google ai materiali riciclati significa che acquistandoli, sostieni anche una transizione verso elettronica di consumo più sostenibile. E a fine vita, entrambi i dispositivi possono essere riciclati tramite programmi di raccolta RAEE (Google spesso offre programmi di ritiro per il proprio hardware).
Prezzo e rapporto qualità-prezzo
Quando si confrontano Nest Mini e Nest Audio, il prezzo è un fattore chiave e spesso guida la scelta dell’utente.
Prezzo di listino e prezzi tipici:
- Nest Mini (2ª gen) è stato lanciato a $49 negli Stati Uniti (e analogamente £49 nel Regno Unito, €59 in Europa, ecc.). Questo prezzo è rimasto il prezzo di listino ufficiale. Tuttavia, il Nest Mini viene spesso scontato o offerto in bundle gratuitamente. Google ha regalato Nest Mini come promozione (ad esempio, omaggi con piani famiglia Spotify, omaggi con YouTube Premium in passato), e durante i saldi come il Black Friday non è raro vederlo a $25 o anche $19. I rivenditori spesso lo vendono a circa $30 in offerta. Per quanto sia diventato economico e diffuso, molti considerano il Nest Mini uno dei dispositivi smart home con il miglior rapporto qualità-prezzo semplicemente per avere un assistente vocale in una stanza.
- Nest Audio è stato lanciato a $99.99 di listino. Anche questo subisce sconti, sebbene non così elevati in percentuale. Spesso si trova a circa $80 in offerta, a volte scendendo fino a ~$70. Google li vende anche in bundle da 2 con un piccolo sconto (ad esempio, $180 per due, o a volte in promozione a $120 per due, che era un vero affare). Intorno ai $100, è in diretta concorrenza con l’Echo standard di Amazon e l’HomePod mini di Apple ($99). Considerata la qualità audio, molti recensori hanno ritenuto che Nest Audio valesse il prezzo di $99, ma gli sconti lo rendono ancora più interessante.
Valutazione del rapporto qualità-prezzo:
- Valore del Nest Mini: Come dispositivo entry-level, il Mini offre un valore incredibile se il tuo obiettivo principale è aggiungere il controllo vocale di Google Assistant a uno spazio. Per meno di 50$ (e spesso circa 30$), ottieni l’esperienza completa di Assistant e un piccolo altoparlante. Se non ti interessa la fedeltà musicale e vuoi solo fare domande, controllare le luci smart, impostare timer, ecc., il Nest Mini è una scelta economica. È anche abbastanza economico da poterne mettere diversi in casa per avere copertura vocale ovunque. Ad esempio, potresti mettere un Mini in ogni camera da letto e in cucina, e in offerta potrebbe costare meno di 100$ in totale. Questo è un caso d’uso comune: molti iniziano con un Mini per provare Assistant, poi in seguito investono in altoparlanti più grandi. Il suono del Mini, seppur limitato, è comunque migliore di quello di un telefono o del non avere nulla. Quindi alcuni lo usano anche come piccolo lettore musicale per ascolto di sottofondo. Considerando quanta tecnologia è inclusa (Assistant, microfoni a lungo raggio, suono decente in un pacchetto minuscolo), ai prezzi in offerta il Nest Mini è probabilmente uno dei dispositivi smart con il miglior rapporto qualità-prezzo sul mercato. L’unica vera concorrenza a quel prezzo potrebbe essere un Echo Dot in offerta, che spesso si trova anch’esso a circa 30$.
- Valore del Nest Audio: Al prezzo pieno di 99$, Nest Audio è stato generalmente recensito come un buon affare dato il miglioramento della qualità audio. Come ha concluso una rassegna, “Se ti interessa la qualità del suono in uno smart speaker, Nest Audio è una scelta ovvia” a questo prezzo. Ha praticamente reso obsoleto il Google Home (che costava originariamente 129$) con un dispositivo più economico e migliore. Rispetto all’Amazon Echo (che costa anch’esso circa 100$), Nest Audio offre un suono paragonabile o in alcuni aspetti migliore (chiarezza nei medi/alti, secondo alcuni test). E se preferisci Google Assistant, il valore è evidente. Rispetto all’Apple HomePod mini da 99$, il Nest Audio ti offre decisamente più suono per i soldi (HomePod mini è ottimo per le sue dimensioni ma non può sfidare la fisica per battere il driver più grande del Nest Audio). Quindi, puramente in termini di rapporto suono/prezzo, Nest Audio è forte. Inoltre, con le offerte che spesso lo portano a 80$ o meno, batte l’Echo (che a volte scende a 80$) e l’HomePod mini (Apple sconta raramente). Per 70–80$, è difficile trovare un altro speaker così smart con un suono così buono.
- Dove forse il Nest Audio manca di valore? Forse per chi vuole solo un altoparlante Bluetooth – ci sono altoparlanti solo Bluetooth intorno ai 100$ che potrebbero suonare altrettanto bene o meglio (dato che non includono il costo delle funzioni smart). Ma come smart speaker, il Nest Audio è generalmente considerato ben prezzato.
- Si può sostenere che la configurazione dal miglior valore sia acquistare due Nest Audio in offerta per circa 140$ e abbinarli in stereo – molti recensori hanno notato che due insieme suonano in modo fantastico, rivaleggiando con altoparlanti molto più costosi wired.com. Quella combinazione per meno di 150$ (se in offerta) è un ottimo mini sistema audio domestico + Assistant.
Contesto prezzi dei concorrenti: L’Echo Dot di Amazon (4a/5a gen) ha un prezzo di listino di 49$ come il Nest Mini, e spesso si trova a 25$ in offerta – quindi valore simile. L’Echo completo di Amazon (4a gen) ha un prezzo di listino di 99$ come il Nest Audio, anch’esso spesso in offerta intorno a 80$. L’Apple HomePod mini costa 99$ e raramente è in offerta (rimane vicino a quel prezzo). Il Sonos One costava originariamente 199$ (e il Sonos Era 100 ora 249$), che è molto di più, ma Sonos gioca in una fascia più alta con focus sull’audio multi-room (e senza una versione mini economica). In questo panorama:
- Nest Mini ed Echo Dot competono da vicino – spesso la scelta dipende da quale ecosistema o assistente preferisci, dato che le guerre di prezzo li rendono entrambi molto accessibili.
- Nest Audio vs Echo vs HomePod mini: Nest Audio ed Echo hanno prezzi simili; HomePod mini ti offre Siri ed è l’unica opzione nel mondo Apple a 99$, ma il suo valore è davvero solo per gli utenti Apple. L’offerta di Google offre probabilmente il miglior suono a quel prezzo di 99$ (anche Echo 4a gen è molto vicino; alcuni dicono che Echo abbia più bassi, Nest Audio più chiarezza).
Valore nel tempo: Acquistando nella piattaforma Google, ottieni anche miglioramenti continui (come descritto nella sezione sulla longevità). I dispositivi sono diventati più capaci dal lancio (con matter, ecc.). C’è valore nel fatto che migliorano senza costi aggiuntivi. Inoltre, se consideri che questi speaker possono ridurre la necessità di altri dispositivi (come uno speaker Bluetooth separato, un sistema interfono, una radio, ecc.), ottieni molto per il tuo denaro.
Rivendita/Usato: Poiché i Nest Mini sono stati così diffusi, puoi trovarli usati a prezzi molto bassi. Può essere un’opzione se hai un budget limitato – ma spesso nuovi in offerta costano quasi uguale. I Nest Audio potrebbero perdere valore di rivendita se viene annunciato un nuovo modello, ma al momento mantengono abbastanza bene (~60$ usati).
In generale, il rapporto qualità-prezzo si suddivide così:
- Nest Mini: Prezzo d’ingresso eccellente, ottimo per diffondere Assistant in casa a basso costo. Difficile da battere quando è in offerta a circa 30$. Il valore diminuisce se ti aspetti musica di alta qualità (perché non la otterrai), ma per la voce e l’audio di base giustifica ampiamente il suo costo.
- Nest Audio: Ottimo valore a 99$ considerando le prestazioni audio e le funzioni smart. Spesso la scelta migliore nella fascia degli smart speaker da circa 100$, soprattutto per gli utenti Google. In offerta, è davvero un affare per ciò che offre. Se prevedi di usarlo regolarmente per la musica, il valore è ancora maggiore (altrimenti spenderesti forse di più per uno speaker separato di buona qualità).
Feedback degli utenti e opinioni degli esperti
Sia Nest Mini che Nest Audio sono stati generalmente ben accolti, ma vediamo cosa recensori e consumatori hanno elogiato o criticato di ciascuno.
Nest Audio – Opinioni degli esperti: Quando è stato lanciato Nest Audio, i recensori tecnologici lo hanno quasi unanimemente considerato un enorme upgrade rispetto al Google Home originale.
- Elogi sulla qualità del suono: Esperti di siti come The Verge, CNET, 9to5Google, ecc., hanno notato che il suono del Nest Audio è sorprendentemente buono per le sue dimensioni e il suo prezzo. The Verge ha affermato che Google ha fatto “progressi significativi” nella qualità audio e che Nest Audio “suona molto meglio a qualsiasi volume” rispetto al vecchio Google Home. The Next Web ha persino misurato i dati audio e ha concluso che “Nest Audio è un acquisto ovvio per 99 dollari” se ti interessa il suono. Molti recensori lo hanno confrontato favorevolmente con l’Echo di Amazon (4ª gen) e li hanno trovati più o meno allo stesso livello, ciascuno con leggere differenze audio. La recensione di Engadget ha notato che l’Echo di Amazon aveva un po’ più di bassi e volume, ma “questo non significa che il Nest Audio suoni male in confronto. Semplicemente non è così potente e i bassi non sono così pronunciati”, pur offrendo comunque un suono ottimo per le sue dimensioni. Wired ha dato a Nest Audio un 8/10, raccomandandolo come la loro scelta top tra gli smart speaker, sottolineando la combinazione tra qualità audio e l’intelligenza dell’Assistente Google wired.com.
- Elogi per Google Assistant: I recensori apprezzano le prestazioni di Google Assistant su Nest Audio. È veloce, grazie al chip ML, e ovviamente le risposte dell’Assistant sono approfondite. I recensori spesso preferiscono l’intelligenza di Google Assistant rispetto ad Alexa/Siri, e su uno speaker di qualità come Nest Audio questo lo rende un’ottima combinazione. Wired nel 2025 ha ribadito che “Google Assistant è il nostro assistente di riferimento” e Nest Audio come il miglior smart speaker in assoluto wired.com.
- Design ed estetica: Il design ha ricevuto feedback misti ma generalmente positivi. Alcuni lo hanno definito “noioso” o troppo semplice (la forma a pagnotta non è appariscente), altri hanno apprezzato la sua discrezione. La finitura in tessuto e i colori sono stati apprezzati per la capacità di integrarsi nelle case. La qualità costruttiva – il peso e la solidità – ha ricevuto commenti positivi.
- Critiche: Nessun prodotto è perfetto. Alcuni recensori hanno menzionato che i bassi del Nest Audio, seppur buoni, non sono paragonabili a quelli di speaker più grandi (ovviamente). Alcuni audiofili dicono che è leggermente tarato verso la chiarezza delle medie frequenze a scapito della profondità dei bassi, ma si tratta di sottigliezze per uno speaker da 99 dollari. Un’altra critica: al lancio, mancava la possibilità di usarne due come speaker TV per Chromecast – una funzione molto attesa (e che Amazon offriva già con Echo per Fire TV). Dal 2025, Google ha accennato a questa possibilità ma non l’ha ancora implementata completamente, cosa che alcuni blogger tech menzionano ancora come una delusione per l’integrazione Home Theater. Inoltre, alcuni sostenitori della privacy avvertono sempre che i dispositivi Google sono “sempre in ascolto” (per la parola di attivazione) – ma questo vale per tutti gli assistenti di questo tipo, e Google fornisce l’interruttore per disattivare il microfono e i controlli sui dati come già detto.
Nest Mini – Opinioni degli esperti: Il Nest Mini, essendo un miglioramento iterativo rispetto a Home Mini, non ha ricevuto la stessa attenzione mediatica, ma ha comunque attirato interesse.
- Miglioramento del suono: I recensori hanno notato che il Nest Mini suona un po’ meglio rispetto all’Home Mini. L’affermazione di Google di un basso 2X è stata testata da alcuni: si può sentire una maggiore presenza di bassi, anche se ancora non molta. TechRadar e altri hanno detto che la differenza è percepibile nei test fianco a fianco, rendendo il Nest Mini più gradevole per ascoltare musica a basso volume. La recensione di The Verge sul Nest Mini ha detto che “regge sorprendentemente bene per la musica occasionale in una piccola stanza – più forte e chiaro di quanto ci si aspetterebbe da uno speaker delle sue dimensioni”, ma ha anche affermato chiaramente che non è il dispositivo giusto se la qualità musicale è una priorità (e in tal caso ha suggerito uno speaker più grande).
- Prestazioni dell’Assistant: Poco da criticare – è lo stesso Assistant. L’aggiunta del terzo microfono e del chip di machine learning nel Nest Mini sono state accolte positivamente. Android Authority ha notato che il nuovo Mini era migliore nel sentire le parole di attivazione anche quando la musica è in riproduzione.
- Design e funzionalità: L’incavo per il montaggio a parete è stato universalmente elogiato dai recensori come un’aggiunta intelligente (risolvendo un problema che molti avevano, che prima richiedeva supporti di terze parti). Le luci del volume a ultrasuoni sono state viste come un tocco carino, quasi “magico” per gli utenti – rendono il dispositivo più interattivo e facile da usare.
- Rapporto qualità-prezzo: Molti esperti hanno notato che a 49$ (e spesso meno), il Nest Mini è un affare eccezionale per ciò che offre, soprattutto considerando le capacità di Google Assistant. È spesso consigliato come regalo o come primo smart speaker per le persone grazie al basso costo e alla facilità d’uso.
- Critiche: La principale critica al Nest Mini è ovviamente la qualità e il volume audio limitati. Va bene per la voce e accettabile per musica leggera, ma qualsiasi tentativo di riempire un soggiorno di suono risulterà deludente (soprattutto nei bassi). Alcuni utenti segnalano anche che, quando si ascolta musica vicino al volume massimo, il Mini può distorcere o suonare “piatto” – in pratica, viene spinto oltre il suo limite. Ma ciò è prevedibile, date le sue dimensioni. Un’altra piccola critica è che, a differenza di alcuni modelli di Echo Dot, il Nest Mini non ha l’opzione di visualizzare l’orologio né l’uscita aux. L’Echo Dot di Amazon ha varianti (come quella con orologio LED, o i vecchi Dot con uscita aux) che alcuni trovano utili. Google ha scelto un approccio più semplice – nessuna variante – quindi se volevi queste funzioni, non le trovi sul Mini. Tuttavia, sono dettagli minori.
Feedback dei consumatori: Guardando le recensioni degli utenti (ad esempio, su siti di vendita al dettaglio come Best Buy, Amazon, ecc.):
- Le valutazioni dei consumatori di Nest Audio sono generalmente molto alte (di solito intorno a 4,7/5 sullo store di Google e simili su Best Buy). Gli utenti lodano spesso la qualità del suono: molti sono sorpresi da quanto sia forte e chiaro per le sue dimensioni. Le persone adorano anche usarlo per la musica in cucina o in camera da letto. Un altro commento positivo riguarda la facilità di configurazione e la comodità che offre nelle attività quotidiane (timer, ecc.). Sul lato negativo, alcuni utenti menzionano problemi come la latenza Bluetooth (ad esempio, se usato come speaker Bluetooth per i video, può esserci un leggero ritardo – anche se è principalmente uno speaker WiFi, quindi è un caso d’uso marginale). Un piccolo numero di utenti ha segnalato che Google Assistant a volte non li capisce bene o che le risposte di Google possono essere incerte (questo dipende più dall’Assistant che dall’hardware). Ma nel complesso il sentimento è molto positivo, soprattutto da parte di chi ha fatto un buon affare e magari ne ha acquistati diversi.
- Le valutazioni dei consumatori del Nest Mini sono anch’esse molto positive (spesso nell’intervallo 4,6/5). Le persone adorano quanto sia carino e compatto. Molte recensioni dicono cose come “è perfetto per controllare le mie luci e fare domande a caso.” Molti menzionano di possedere diversi Mini in casa e che è difficile immaginare la vita prima di averli. Per quanto riguarda il suono, i consumatori tipici spesso dicono “il suono è sorprendentemente buono per le sue dimensioni” ma chi ha orecchio più fine dice “non aspettatevi musica potente”. Quindi è in linea con le opinioni degli esperti.
- Utilizzi comuni da parte dei consumatori: Il Nest Mini viene molto spesso usato come assistente da comodino o in cucina (ricette, timer, ecc.). Il Nest Audio viene frequentemente usato come altoparlante principale per la musica in soggiorno, in cucina, o per sostituire una vecchia radio. Chi non è audiofilo è generalmente molto soddisfatto della qualità audio per l’ascolto quotidiano.
Esempi di citazioni notevoli:
- Un cliente su Amazon ha scritto: “Sono così felice del mio Google Nest Audio! La qualità del suono è sorprendentemente ricca e riempie la stanza, e ha un aspetto elegante e moderno sulla mensola. Si collega facilmente al mio telefono e ai dispositivi smart, e Google Assistant è super utile per la mia routine quotidiana.” (Questa è una parafrasi di tipiche recensioni positive.) amazon.com
- Un esperto di Wired ha riassunto Nest Audio come “compatto… ottimo suono che riempie facilmente stanze piccole e medie” e ha apprezzato l’uso di due dispositivi come coppia stereo wired.com.
- La recensione di The Verge ha definito il Nest Audio “il punto di equilibrio” della gamma Google – intendendo che raggiunge il giusto equilibrio tra dimensioni, suono e prezzo.
In sintesi: Il consenso sia degli esperti che degli utenti comuni è che Nest Audio sia uno dei migliori smart speaker della sua categoria (con l’intelligenza di Google Assistant come grande punto di forza), e che Nest Mini sia un dispositivo economico eccellente per estendere l’Assistant ovunque o per chi non ha bisogno di un grande altoparlante. Google ha risolto con successo molte delle critiche rivolte ai vecchi dispositivi Home con questi modelli (suono migliore, microfono migliore, più funzioni come il supporto a parete). Le critiche residue sono relativamente minori o prevedibili per il prezzo.
Una cosa da notare: alcuni utenti avanzati vorrebbero che Google permettesse di abbinare un Nest Mini con un Nest Audio in un gruppo o in stereo (si possono raggruppare per il multi-room ma non renderli stereo L/R perché sono modelli diversi). Ma è una richiesta di nicchia.
In sintesi, i recensori esperti raccomandano Nest Audio soprattutto per chi ascolta musica nell’ecosistema Google, e raccomandano Nest Mini a chi ha un budget limitato o ha bisogno di un assistente per una stanza secondaria. Il feedback dei consumatori rispecchia in gran parte questo, con livelli di soddisfazione elevati per entrambi i dispositivi nei rispettivi ruoli.
Ultimi aggiornamenti e novità 2025
Nel 2025 ci sono stati alcuni sviluppi interessanti nel mondo degli smart speaker Google Nest, oltre a indizi su cosa arriverà in futuro.
Continui miglioramenti dell’Assistente: Google I/O 2023 e 2024 hanno sottolineato l’integrazione dell’IA avanzata in Google Assistant. Alla fine del 2023, Google ha annunciato l’intenzione di incorporare il suo modello di IA di nuova generazione (noto come Google Gemini) nell’Assistente su tutti i dispositivi. Entro la metà del 2025, Google ha confermato che smart speaker e display intelligenti avranno un ruolo in questo aggiornamento, con “entusiasmanti miglioramenti con Gemini dietro le quinte” in arrivo. Questo suggerisce che Nest Mini e Nest Audio potrebbero ottenere capacità vocali più intelligenti tramite software. Ad esempio, potremmo vedere abilità conversazionali più avanzate, una migliore conservazione del contesto e interazioni più “umane” man mano che Google implementa Gemini AI nell’Assistente. Un test interno trapelato ha persino fatto riferimento a un “Google Home Speaker con Gemini”, indicando che è in sviluppo un firmware per sfruttare la nuova IA sull’hardware in arrivo.
Matter ed espansione della smart home: Entro il 2025, Google ha implementato completamente il supporto Matter (come discusso) e questo è stato un recente titolo per le smart home. La capacità degli speaker Nest di essere controller Matter è stata parte della grande spinta di Google per la smart home nel 2023. Inoltre, Google punta tutto sull’ecosistema Thread e Matter tramite il suo router Nest Wifi Pro e Nest Hub, che completano gli speaker. L’app Google Home ha ricevuto un importante restyling nel 2023–24 per gestire meglio una smart home multiprotocollo (combinando prodotti Nest, dispositivi Matter, ecc.). Questo significa che l’esperienza utente nel controllo dei dispositivi tramite Nest Audio/Mini sta migliorando. Ora è più facile creare script e automazioni nell’app Google Home (da un aggiornamento di fine 2024) – di fatto, Google sta raggiungendo piattaforme come HomeKit e SmartThings nel dare agli utenti un controllo domestico più potente. Questi cambiamenti non sono specifici per un dispositivo, ma migliorano notevolmente ciò che i tuoi speaker Nest possono attivare o a cui possono rispondere.
Aggiunte di funzionalità software: Nel 2024, Google ha abilitato una funzione chiamata “Look and Talk” su Nest Hub Max (che ti permette di attivare l’Assistente guardando il display). Anche se non è direttamente sugli speaker, indica che Google sta esplorando attivazioni più naturali – forse nei futuri speaker ci potrebbe essere il rilevamento di presenza per attivare senza parola di attivazione (solo una speculazione). Inoltre, Google ha ampliato le capacità di chiamata gratuita; ad esempio, gli utenti USA possono chiamare aziende e contatti personali tramite Assistant (praticamente come un VOIP) – questa funzione è stata lanciata nel 2023 e sia Nest Mini che Audio la supportano ora, rendendoli ancora più utili come vivavoce a casa.
Voci su nuovi speaker Nest: Qui c’è molta attenzione nel 2025:
- Ci sono state voci e indiscrezioni su un successore di Nest Audio. Sono passati 5 anni dal Nest Audio, e di solito questo è il momento giusto per un aggiornamento. Infatti, durante l’evento Made by Google Pixel 10 alla fine del 2025, Google ha mostrato in anteprima (forse accidentalmente o intenzionalmente) un nuovo smart speaker Nest in una breve scena theverge.com. Gli osservatori hanno notato un dispositivo che non era un modello esistente, e successive indiscrezioni (da Android Headlines e altri) hanno rivelato dettagli: si tratterebbe di un Nest speaker “Gemini-powered”, potenzialmente un Nest Audio 2 o un nuovo speaker a marchio Google Home, previsto per il lancio entro la fine del 2025 theverge.com. Secondo queste indiscrezioni, questo nuovo speaker sarà disponibile in nuovi colori e, cosa importante, potrà collegarsi a un Google TV come speaker esterno theverge.com. Questo colmerebbe la lacuna delle funzionalità home theater – cioè, potrebbe fungere anche da speaker per la TV se abbinato a Chromecast. Questo modello in arrivo dovrebbe avere componenti interni aggiornati per eseguire localmente la nuova AI Gemini per risposte più rapide e intelligenti. Alcuni hanno ipotizzato che possa includere ultra-wideband (UWB) o radar per controlli gestuali, ma non è confermato. In sostanza, il prossimo smart speaker di Google è all’orizzonte, e sembra puntare molto sull’AI (il nome “Gemini” si riferisce al più recente modello linguistico di Google).
- E per quanto riguarda un Nest Mini 3a generazione? Anche se non ci sono molte informazioni concrete, si ipotizza che Google possa aggiornare anche il Mini. Sono ormai 6 anni dal design originale del Mini (la 2a generazione non ha cambiato aspetto). Un Nest Mini 3 potrebbe includere l’accoppiamento stereo con un altro Mini (anche se la 2a generazione già lo fa) o forse un driver leggermente più grande o nuovi sensori. Non ci sono ancora indiscrezioni affidabili su un Mini 3, ma avrebbe senso forse nel 2025 o 2026. Se Google dovesse aggiornarlo, ci aspetteremmo miglioramenti simili – magari anche l’integrazione di una radio Thread per fungere da border router, o forse una versione con display LED per l’orologio (sulla scia di Echo Dot con orologio). Per ora, nulla di ufficiale su Nest Mini 3, ma dato che Nest Mini continua a vendere bene e non ha difetti evidenti, Google potrebbe non avere fretta.
- Rebranding o nome unificato “Google Home”: Circola la voce che Google possa abbandonare il marchio Nest per gli speaker e tornare al nome “Google Home” per i nuovi modelli, per allinearsi all’app “Google Home” e semplificare il branding (dato che Nest ora significa molte cose). L’indiscrezione lo chiama “Google Home Speaker with Gemini”. È solo qualcosa da tenere d’occhio – potrebbe essere più una questione di marketing che un vero cambiamento funzionale.
Scenario competitivo nel 2025: Vale la pena notare come si sono mossi i rivali di Google, poiché ciò influenza gli sviluppi di Google:
- Amazon ha rilasciato l’Echo (5a Gen) alla fine del 2023. In realtà non si è trattato di un grande restyling: essenzialmente hanno migliorato un po’ la qualità audio e aggiunto il networking mesh Eero. Amazon ha anche lanciato l’Echo Pop (uno speaker economico a mezza sfera) nel 2023, ma è più simile a una variante di Echo Dot. Anche Alexa di Amazon sta ricevendo un potenziamento AI (hanno presentato un’Alexa più conversazionale alla fine del 2023). Quindi Google e Amazon sono in una sorta di corsa agli armamenti AI per gli smart speaker. L’Assistente Gemini di Google contro la nuova Alexa potenziata da LLM di Amazon. Entro il 2025, l’aggiornamento di Alexa ha iniziato a essere distribuito, rendendola più loquace e in grado di gestire richieste più complesse. Si prevede che Google risponderà presto con il suo Assistente arricchito da Gemini.
- Apple nel 2023 ha sorpreso tutti rilasciando un nuovo grande HomePod (2a Gen), ma ancora nessun nuovo HomePod mini. L’HomePod mini del 2020 è ancora attuale. L’attenzione di Apple si è concentrata maggiormente sull’integrazione di sensori (HomePod mini ha ricevuto lo sblocco software del sensore di temperatura nel 2023) e sull’integrazione nell’ecosistema Apple + Matter. Si vocifera che Apple possa realizzare un HomePod mini 2 in futuro, ma nulla di concreto entro metà 2025. Nel frattempo, Apple ha migliorato leggermente Siri e si è concentrata sulle funzioni di handoff/UWB.
- Sonos nel 2023 ha sostituito Sonos One con il Sonos Era 100. L’Era 100 è uno speaker da 249$ che ha Alexa (e l’assistente vocale proprietario di Sonos) ma, in modo significativo, nessun supporto a Google Assistant al lancio a causa di dispute legali in corso tra Sonos e Google. Questo è uno svantaggio per i consumatori che amavano usare Sonos One con Google Assistant – a partire dal 2025, se acquisti nuovi speaker Sonos, attualmente non puoi usare Google Assistant su di essi. Sonos afferma che la questione potrebbe risolversi in futuro, ma non è certo. Questo significa che per chi vuole Google Assistant, gli speaker Nest restano la scelta principale, dato che le opzioni di terze parti sono scomparse (Sonos era uno dei pochi produttori terzi con GA integrato).
- Nuovi arrivati e dispositivi: Abbiamo anche visto Google integrare Assistant in dispositivi come il Pixel Tablet con Speaker Dock (2023) – che funziona come un Nest Hub quando è in dock. Questo tipo di approccio ibrido speaker/display è qualcosa che Google sta esplorando. Ma per i dispositivi solo audio, l’attenzione è sul nuovo speaker di cui si vocifera.
Cosa significa questo per chi nel 2025 deve scegliere tra Nest Mini e Audio? Significa che:
- I modelli attuali sono ancora pienamente rilevanti e tra le migliori opzioni disponibili ora, ma nuovi modelli sono probabilmente in arrivo, specialmente un successore di Nest Audio entro la fine del 2025. Se sei un early adopter, potresti aspettare quello. Se vuoi il miglior speaker Google Assistant in questo momento, Nest Audio è la scelta – e spesso si trova in sconto dato che è più vecchio.
- Google sta spingendo aggiornamenti software, quindi questi dispositivi potrebbero effettivamente migliorare a breve. Potresti svegliarti un giorno e scoprire che il tuo Nest Audio può conversare in modo più naturale grazie a un aggiornamento AI lato server, per esempio.
Annunci ufficiali: Al momento della stesura, Google non ha ancora annunciato ufficialmente un “Nest Audio 2” o altro, ma ha menzionato ufficialmente alla sua conferenza per sviluppatori che Assistant riceverà più AI. Inoltre, in un post sul blog di agosto 2025, Google ha anticipato “Gemini for Home: il nuovo assistente domestico, ancora più utile” – indicando che gli annunci sono imminenti, forse già al prossimo evento hardware. Gli insider si aspettano un evento alla fine del 2025 (Made by Google di solito si tiene a ottobre) in cui Google presenterà nuovi dispositivi Nest (probabilmente quello speaker Gemini e nuove telecamere).
In sintesi, il 2025 è un anno entusiasmante per gli smart speaker:
- Google ha consolidato gli attuali Nest Mini e Nest Audio con aggiornamenti (Matter, ecc.), mantenendoli aggiornati agli standard.
- Sono in arrivo grandi aggiornamenti AI, che potrebbero estendere la funzionalità dei dispositivi esistenti.
- Nuovi dispositivi hardware sono all’orizzonte (in particolare un dispositivo di classe Nest Audio con AI avanzata, e forse in futuro anche un nuovo Mini).
- Per ora, Nest Mini e Nest Audio continuano a difendersi bene contro i concorrenti del 2025, ma possiamo aspettarci che i prossimi speaker di Google alzino presto l’asticella, integrando l’AI vocale più a fondo (pensa: conversazioni più naturali, forse AI in locale per privacy e velocità).
Se stai valutando l’acquisto ora: hai il vantaggio di prodotti maturi e scontati (Mini/Audio) mentre, se aspetti un po’, potresti vedere dispositivi di nuova generazione più potenti (e probabilmente più costosi). Il modello di Google suggerisce che le nuove uscite potrebbero avere prezzi simili ma offrire più funzionalità.
Confronto con i concorrenti
Sia Nest Mini che Nest Audio si trovano in un mercato degli smart speaker altamente competitivo. I principali rivali sono la linea Echo di Amazon e HomePod mini di Apple, e c’è anche Sonos in gioco. Vediamo come si confrontano gli speaker Google con questi principali concorrenti in aree chiave:
Amazon Echo vs Google Nest (Alexa vs Assistant)
Echo Dot (Piccolo Alexa) vs Nest Mini:
- Audio: L’Echo Dot (5a generazione) di Amazon ha storicamente superato Nest Mini in termini di audio. Il Dot di quinta generazione ha un driver da 1,73 pollici e persino una certa capacità di bassi grazie al suo design sferico. Una recensione ha affermato chiaramente che “il Mini non è mai riuscito a competere con l’Echo Dot sul piano del suono… Non c’è partita qui.” In effetti, l’Echo Dot può suonare più forte e con un po’ più di risonanza dei bassi rispetto al Nest Mini. Quindi, per la qualità audio nella categoria dei piccoli speaker, vince Echo Dot – è impressionante quanto bene riesca a riempire una piccola stanza per le sue dimensioni.
- Design e funzionalità: Il grande vantaggio del Nest Mini è la possibilità di montaggio a parete (il Dot richiede un supporto separato) e, forse, un fattore di forma leggermente più piccolo. L’ultimo Echo Dot è una piccola sfera (~100 mm di diametro) mentre il Nest Mini è un disco piatto (98 mm di diametro, 42 mm di altezza). Il Dot può essere disponibile in una versione con display a LED per l’orologio – Google non offre un orologio sul Mini. Il Dot 5a Gen ha anche aggiunto un sensore di temperatura e il gesto tap (tocca la parte superiore per posticipare le sveglie). Il Nest Mini ha le luci a ultrasuoni per la distanza ravvicinata, che mancano all’Echo Dot. Entrambi hanno interruttori fisici per disattivare il microfono.
- Assistant vs Alexa (Intelligenza): Google Assistant vs Amazon Alexa è un dibattito a sé stante. Google tende a eccellere nel rispondere a domande fattuali e nell’avere una comprensione conversazionale più naturale. Alexa ha una vasta libreria di “Skill” (app di terze parti), che possono espandere le capacità, ma a volte a scapito di comandi più rigidi. Se la tua famiglia utilizza servizi basati su Alexa (acquisti Amazon, ecc.), un Echo si adatta meglio; se ti affidi ai servizi Google (Gmail, Calendar, YouTube), Nest funziona meglio. Entrambi sono molto validi per il controllo della smart home; Alexa potrebbe integrare storicamente un po’ più tipi di dispositivi nativamente, ma con Matter, quel divario si riduce.
- Smart Home Hub: Né il Nest Mini né l’Echo Dot (5a gen) hanno Zigbee o Thread. Tuttavia, Amazon ha recentemente aggiornato l’Echo Dot 5a gen per essere un controller Matter (e supporta anche Thread border router nell’edizione Dot 5 con orologio dopo un aggiornamento firmware nel 2023). Google Nest Mini supporta Matter tramite Wi-Fi ma non Thread (serve un border router esterno). Se un utente ha molti dispositivi Zigbee e nessun hub, il più grande Echo di Amazon (4a gen) sarebbe utile, non il Dot o il Mini.
- Prezzo: Entrambi partono da $49,99 MSRP. Entrambi vanno spesso in offerta a circa $25-30. Quindi di solito è una situazione di parità. Amazon e Google spesso si superano a vicenda con offerte promozionali per competere. Spesso la scelta dipende dall’ecosistema – se già usi Alexa, prenderai i Dot; se usi Google, prendi i Mini.
Echo (Standard, 4a/5a Gen) vs Nest Audio:
- Audio: L’Echo (4a Gen) di Amazon (l’Echo sferico) ha un woofer da 3,0 pollici e due tweeter da 0,8 pollici, che gli conferiscono un leggero vantaggio hardware sulla carta (Nest Audio ha un woofer e un tweeter). In pratica, l’Echo può produrre bassi un po’ più profondi e può andare leggermente più forte del Nest Audio. La recensione di Engadget ha rilevato che i bassi dell’Echo sono leggermente più pronunciati e il volume massimo più alto. Il Nest Audio, tuttavia, si difende bene e alcuni ascoltatori preferiscono effettivamente il suo profilo sonoro, trovandolo molto bilanciato e chiaro. In breve, l’Echo ha un leggero vantaggio in bassi/volume, mentre il Nest Audio brilla in chiarezza. Entrambi sono molto validi per l’ascolto casuale. Se li confronti direttamente, gli amanti dei bassi potrebbero preferire l’Echo, mentre altri potrebbero considerarli molto simili. L’HomePod mini di Apple non è robusto come nessuno dei due (è più piccolo), quindi nella fascia dei $100 la vera sfida è tra Echo e Nest. La maggior parte dei recensori afferma che Google ha finalmente raggiunto la parità con Amazon qui – “Nest Audio mette Google alla pari con Amazon Echo nella fascia dei $100”.
- Assistant vs Alexa: Stesse considerazioni di cui sopra, solo che sugli speaker più grandi entrambi gli assistenti funzionano bene. Alexa ha alcune funzioni uniche (ad esempio, Echo può usare gli ultrasuoni per rilevare il movimento nella stanza per le automazioni, e ha Alexa Guard per ascoltare allarmi antifumo o rottura di vetri). Google Assistant su Nest Audio eccelle nelle richieste naturali e nell’integrazione con servizi Android/Google. Se usi Spotify/Netflix/Philips Hue, ecc., entrambi si integrano bene. Se usi molti servizi Amazon Prime o hai Fire TV, Echo potrebbe essere più integrato. Vale anche la pena notare che Alexa può fare alcune cose come impostare routine con trigger specifici in modo un po’ più avanzato nella loro app (anche se Google sta migliorando in quell’area).
- Smart Home Hub: Ecco una grande differenza: il Echo 4th Gen ha un hub Zigbee integrato. Questo significa che puoi collegare direttamente dispositivi Zigbee (sensori, alcune lampadine smart) all’Echo. Il Nest Audio non ha queste radio. Inoltre, l’Echo 4th gen (e probabilmente la 5th gen quando uscirà) ha radio Thread e ora supporta Matter controller + Thread border router dopo gli aggiornamenti wired.com wired.com. Nest Audio supporta Matter (Wi-Fi) ma non Thread. Quindi il dispositivo Amazon ha un leggero vantaggio hardware per la smart home. Tuttavia, se hai un hub separato (Hue Bridge, ecc.) o se i tuoi dispositivi sono Wi-Fi o Matter, Nest Audio funziona perfettamente.
- Altre caratteristiche: Echo ha un jack audio da 3,5 mm (che può essere usato come line-out o line-in). Questo è un bel bonus per chi vuole collegare un altro speaker o usare Echo come altoparlante per il computer, ecc. Nest Audio non ha porte. Echo supporta anche Bluetooth in/out in modo simile a Google. Nest Audio ed Echo supportano entrambi l’accoppiamento stereo (due uguali). Per il multi-room, entrambi possono sincronizzarsi con altri speaker del loro marchio (Echo può sincronizzarsi con i Dot, Nest Audio con i Nest Mini, ecc., ma non puoi mescolare speaker Google e Amazon nello stesso gruppo nativamente).
- Prezzo: Entrambi a $99 MSRP. Spesso in offerta a circa $80. Spesso il fattore decisivo è quale riesci a trovare a meno durante una promozione.
- Verdetti degli esperti: Molti siti tech dicono che è quasi un pareggio – “è una scelta difficile”, come riassume qualcuno. Se vuoi il suono assolutamente migliore a circa $100 e non ti interessa quale assistente, alcuni preferiscono leggermente Echo per i bassi. Se preferisci Google Assistant o il design, Nest Audio è la scelta. Entrambi sono tra i migliori smart speaker di fascia media e tendono a superare i modelli più piccoli e persino a sfidare quelli più costosi in termini di valore.
Quindi, Alexa vs Google in generale: Scegli in base all’ecosistema in cui hai investito o all’assistente che trovi più utile. Gli speaker Nest di Google hanno colmato il divario hardware, e Google Assistant ha un vantaggio nella ricerca/intelligenza, mentre Alexa attualmente ha un vantaggio nell’integrazione con dispositivi smart home (per motivi storici e per l’hub Zigbee). Ma con Matter che livella il campo, e Google che recupera terreno su routine e supporto di terze parti, sempre più la scelta dipende dalle preferenze personali.
Apple HomePod mini vs Google Nest
HomePod mini (99$) vs Nest Audio (99$) vs Nest Mini (49$): Il HomePod mini di Apple occupa una nicchia unica: come prezzo è 99$ come Nest Audio, ma come dimensioni è più vicino a Nest Mini/Echo Dot. Quindi è come un piccolo speaker premium. Come si confronta?
- Audio: HomePod mini in realtà suona molto bene per le sue piccole dimensioni (~3,9” sfera). Ha un driver a gamma completa con due radiatori passivi e produce un suono a 360°. Molti recensori sono rimasti colpiti, dicendo che può suonare più ricco di quanto ci si aspetti – probabilmente alla pari o leggermente meglio di un Echo Dot, e sicuramente meglio di un Nest Mini. Tuttavia, non può superare il più grande Nest Audio in pienezza o volume. In una stanza piccola o come speaker da scrivania, HomePod mini offre un suono nitido e un po’ di bassi, ma se lo metti in uno spazio più grande, non riempirà la stanza come può fare Nest Audio. Due HomePod mini possono essere accoppiati in stereo, il che migliora molto le prestazioni musicali (e funzionano benissimo in una stanza piccola in stereo). Tuttavia, la fisica: un HomePod mini ha un driver di circa 1,6” (più radiatori) – dimensione simile a quella del driver di Nest Mini ma con una migliore ingegnerizzazione e amplificazione. Il woofer da 3” di Nest Audio gli dà una maggiore capacità di bassi. Quindi, per la musica: Nest Audio vince per il suono che riempie la stanza; HomePod mini è “sorprendentemente buono per le dimensioni” ma non sostituisce un Nest Audio se vuoi un suono potente. Rispetto a Nest Mini, HomePod mini surclassa assolutamente il Nest Mini in termini di audio (come dovrebbe, visto che costa il doppio).
- Assistente (Siri vs Google): Siri su HomePod mini ha dei punti di forza in alcune aree: è veloce nei compiti Apple (messaggi, promemoria, controllo HomeKit), e Apple si concentra sulla privacy. Ma Siri è generalmente considerata più limitata rispetto a Google Assistant. Siri spesso non riesce a rispondere a tante domande di cultura generale (spesso rimanda alle ricerche web su iPhone, che HomePod non può mostrare), e supporta molte meno integrazioni di terze parti. Siri inoltre richiede di essere nell’ecosistema Apple per la maggior parte delle funzioni; ad esempio, di default funziona con Apple Music. Non può usare nativamente Spotify tramite voce (ora c’è una soluzione impostando un servizio predefinito, ma è limitata). Su un HomePod mini, non puoi dire “riproduci Spotify” a meno che tu non faccia AirPlay dal telefono o usi l’integrazione limitata di Siri. Google Assistant funziona nativamente con molti servizi tramite voce. Siri inoltre non gestisce molte domande arbitrarie. Apple ha aggiunto la possibilità di riconoscere le voci di più utenti e le Richieste Personali (così diversi membri della famiglia possono ricevere risposte personalizzate), contrariamente a quanto si pensa (ora supporta fino a 6 utenti support.apple.com). Ma Siri manca ancora di alcune funzioni di Google (ad esempio, non puoi usare HomePod per impostare routine personalizzate arbitrarie in modo flessibile come Google o Alexa).
- Smart Home: HomePod mini è strettamente integrato con Apple HomeKit. Funziona automaticamente come Home Hub e come Thread Border Router. Se fai parte dell’ecosistema Apple, è ottimo: HomePod mini + dispositivi HomeKit funzionano in modo molto fluido e Siri può controllare tutti i tuoi accessori HomeKit. Ora supporta anche Matter, quindi può controllare dispositivi Matter, e la sua radio Thread può connettersi direttamente ai dispositivi smart Thread e integrarli in HomeKit. D’altra parte, se un dispositivo non è HomeKit o Matter, Siri non può controllarlo (mentre Google/Alexa potrebbero tramite le loro integrazioni). L’ecosistema Apple è più chiuso: ad esempio, non c’è un modo nativo per chiamare utenti non-iPhone con HomePod (può inviare un ping al tuo iPhone per effettuare una chiamata, ma non è flessibile come le chiamate di Google). HomePod mini è fantastico se usi solo iPhone/Mac, Apple Music e accessori HomeKit. È meno utile se usi Android o un mix (dato che puoi configurarlo solo con un dispositivo iOS).
- Privacy e Handoff: Apple punta molto sulla privacy – le richieste a Siri sono criptate e non collegate all’Apple ID di default, ecc. Siri inoltre non conserva le registrazioni a meno che tu non scelga di farlo. Questo può essere interessante se la privacy è una priorità. Inoltre, funzioni come UWB handoff: se hai un iPhone con chip U1, puoi avvicinarlo a HomePod mini e trasferire musica o chiamate senza interruzioni. Questo tipo di continuità è un lusso esclusivo Apple (Nest Audio può fare qualcosa di simile tramite Cast se usi Android, ma non è elegante come toccare il telefono).
- Lock-in dell’utente: L’HomePod mini ha davvero senso solo per utenti centrati su Apple. Se usi principalmente Android o i servizi Google, un HomePod mini è molto limitato – non puoi nemmeno configurarlo senza un iPhone. Ovviamente non puoi usare Google Assistant o Alexa su di esso. E non puoi trasmettere tramite Chromecast o Bluetooth; supporta solo AirPlay di Apple. Quindi la compatibilità è ristretta.
- Valore comparativo: A 99$, se stai scegliendo tra Nest Audio e HomePod mini come smart speaker generico:
- Se hai un iPhone e soprattutto se hai dispositivi HomeKit o Apple Music, HomePod mini è allettante. Ma tieni a mente i limiti di Siri. Alcuni utenti Apple comprano comunque Nest Audio o dispositivi Alexa perché preferiscono quegli assistenti per certe cose (puoi usare Google Assistant su iPhone tramite app, ma non è integrato come uno speaker).
- Se ti interessa l’audio, Nest Audio offre più potenza allo stesso prezzo.
- Se vuoi flessibilità multipiattaforma (hai alcuni dispositivi Android o servizi Spotify/Amazon), gli speaker Google o Amazon sono più agnostici.
- Gli esperti hanno detto: Il suono di HomePod mini si colloca tra Nest Mini e Nest Audio. Non può eguagliare Nest Audio per “suono che scuote la stanza”, come ha notato una recensione, ma suona meglio di Nest Mini. Siri funziona bene per le basi ma è “più limitato” rispetto a Google Assistant o Alexa. Quindi, fuori dalla bolla Apple, non è così versatile.
In sintesi, Nest Audio vs HomePod mini: Nest Audio offre un suono migliore e un assistente più intelligente/più flessibile per le esigenze della maggior parte delle persone (soprattutto per ricerche/informazioni). HomePod mini ha un’integrazione più stretta con Apple e un’integrazione hardware leggermente migliore (Thread, UWB) ma è intelligente solo quanto lo stato attuale di Siri (che sta migliorando lentamente). Per i devoti Apple, avere un HomePod mini in alcune stanze e magari un Nest Audio in altre è una combinazione che alcuni adottano – ma non si integreranno, sarebbero sistemi separati.
Sonos One / Era 100 vs Google Nest
Sonos One / Era 100: Sonos è nota per la qualità audio e la potenza del sistema multi-room più che per l’intelligenza degli assistenti vocali, ma il Sonos One (Gen 2) e il suo successore Era 100 supportano gli assistenti vocali (Alexa e precedentemente Google Assistant).
- Audio: Il Sonos One (Gen 2) (~219$) e il nuovo Sonos Era 100 (249$) sono più costosi ma offrono un suono superiore. L’Era 100, ad esempio, ha due tweeter per la separazione stereo da un solo dispositivo e un mid-woofer più grande; può facilmente superare un singolo Nest Audio in pienezza e bassi. Anche Sonos One aveva un suono robusto (veniva spesso paragonato a diffusori più grandi; un singolo Sonos One suonava meglio di un singolo Echo o Nest Audio, ma non con un margine enorme considerando la differenza di prezzo). Se sei un audiofilo o vuoi un sistema musicale multi-room di alta qualità, Sonos è interessante. Due Sonos One o Era 100 possono essere accoppiati in stereo, offrendo un suono ancora migliore (ma a un costo molto elevato).
- Supporto assistente vocale: Storicamente, Sonos One permetteva di configurare Alexa o Google Assistant (a scelta dell’utente) – non entrambi contemporaneamente, ma si poteva scegliere l’ecosistema. Questa era una caratteristica vincente per chi voleva un suono migliore ma comunque Assistant o Alexa. Tuttavia, a causa di dispute legali (Sonos e Google sono in una battaglia sui brevetti), il nuovo Sonos Era 100 è stato lanciato senza il supporto a Google Assistant – supporta Alexa e l’assistente vocale di Sonos, ma attualmente non Google Assistant. Sonos afferma di sperare di collaborare con Google per riattivarlo, ma al 2025 la questione non è risolta. Il vecchio Sonos One supporta ancora Google Assistant se lo configuri, ma Sonos ha smesso di venderlo a favore dell’Era 100. Quindi, per chi desidera Google Assistant integrato, Sonos non è una scelta sicura per il futuro (a meno che la situazione non venga risolta).
- Scelta dell’assistente: Su Sonos One (gen2), avere GA significava avere praticamente un’alternativa a Nest Audio con un suono migliore. Molti utenti lo facevano. Ma se comprassi ora un Era 100, saresti limitato ad Alexa (se vuoi un assistente “famoso”) o Sonos Voice (che gestisce solo i controlli musicali su Sonos). Questo limita molto l’integrazione con l’ecosistema Google. Presumibilmente Sonos ha dovuto abbandonare GA sui nuovi prodotti perché non ha raggiunto un nuovo accordo con Google.
- Compatibilità: Gli speaker Sonos possono ancora essere controllati da Google Assistant esternamente – ad esempio, potresti avere un Nest Mini e chiedergli di riprodurre musica su uno speaker Sonos tramite Spotify Connect o casting, ecc. Ma non è così fluido come avere GA sul dispositivo.
- Sistemi multi-room: Il punto di forza di Sonos è che, se investi in più speaker Sonos, offrono una sincronizzazione musicale multi-room estremamente stabile e un’app che integra tantissimi servizi. Ma anche i gruppi Google Cast ora gestiscono abbastanza bene il multi-room (anche se gli audiofili a volte segnalano lievi problemi di latenza con Cast rispetto alla sincronizzazione proprietaria di Sonos).
- Considerazione sul prezzo: A 219–249$, un Sonos One/Era100 costa quanto 2–3 Nest Audio. E due Nest Audio in stereo suonano davvero bene – forse non raffinati come due Sonos, ma abbastanza vicini per molti. Quindi, in termini di valore, i Nest Audio sono un modo molto più economico per ottenere un buon suono + assistente vocale.
- Chi dovrebbe considerare Sonos? Forse chi dà priorità alla qualità audio e al multi-room sopra ogni cosa e magari è agnostico o si accontenta di Alexa (per ora). Oppure chi è già immerso nell’ecosistema Sonos. Ma se la tua priorità è Google Assistant su tutti i dispositivi, Sonos non è una grande soluzione nel 2025 a causa del problema di supporto a GA.
In sintesi, Sonos vs Nest: Sonos è una soluzione audio di fascia alta con l’opzione (in passato) di usare Google Assistant, ma attualmente limitata dalla mancanza di GA sui nuovi prodotti. Se GA tornasse su Sonos, si avrebbe il meglio di entrambi i mondi (Assistant + suono superiore), ma a un prezzo elevato. Altrimenti, per la maggior parte degli utenti, due Nest Audio possono “dare filo da torcere a Sonos in termini di valore”, come ha detto TS2 – si ottiene un suono quasi paragonabile per molto meno e piena integrazione con Google Assistant.
Tabella riassuntiva di specifiche e funzionalità
Per concludere il confronto con i concorrenti, ecco un confronto rapido di specifiche e funzionalità tra gli speaker Google e i principali concorrenti:
Tabella di confronto smart speaker
Caratteristica / Dispositivo | Google Nest Mini (2ª gen) | Google Nest Audio | Amazon Echo Dot (5ª gen) | Amazon Echo (4ª gen) | Apple HomePod mini | Sonos One (Gen 2) / Era 100 |
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Anno di lancio | 2019 | 2020 | 2022 (5ª gen Dot) | 2020 (4ª gen Echo) | 2020 | 2019 (Gen2 One) / 2023 (Era100) |
Prezzo di listino (USD) | $49 | $99 | $49.99 | $99.99 | $99 | $219 (One) / $249 (Era100) |
Dimensioni (AxLxP) | 1.65″ x 3.85″ Ø (disco piccolo) support.google.com | 6.89″ x 4.89″ x 3.07″ (forma a pagnotta) | 3.5″ x 3.9″ x 3.9″ (piccola sfera) | 5.2″ x 5.7″ x 5.7″ (sfera) | 3.3″ x 3.9″ x 3.9″ (sfera) | 6.36″ x 4.69″ x 4.69″ (One) (verticale) Era100: 7.2″ x 5.1″ x 5.1″ (circa) |
Peso | 0.4 lb (181 g) support.google.com | 2.65 lbs (1.2 kg) | 0.75 lb (340 g) | 2.14 lbs (970 g) | 0.76 lb (345 g) | 4.08 lbs (1.85 kg) (One) Era 100 ~4,4 libbre (2,0 kg) |
Driver degli altoparlanti | Driver full-range da 40 mm (suono a 360°) support.google.com | Woofer da 75 mm (3″) + tweeter da 19 mm (0,75″) | Altoparlante full-range frontale da 1,73″ + radiatore passivo | Woofer da 3,0″ + 2×0,8″ tweeter (frontale/laterale) | Driver full-range + doppi radiatori passivi (audio a 360°) | Sonos One: 1× tweeter + 1× mid-woofer (mono) Sonos Era 100: 2× tweeter (stereo) + 1× mid-woofer (stereo da un solo dispositivo) |
Microfoni | 3 microfoni a campo lontano support.google.com | 3 microfoni a campo lontano | 4 microfoni (array a campo lontano) (il Dot di 5a gen usa 4 microfoni) | 6 microfoni (campo lontano) | 4 microfoni (array Siri a campo lontano) | 6 microfoni a campo lontano (One/Era per la voce) |
Assistente vocale | Google Assistant | Google Assistant | Alexa | Alexa | Siri (Assistente Apple) | Alexa o Google Assistant (Sonos One Gen2 supporta GA; Era 100 supporta solo Alexa & Sonos Voice) |
Connettività wireless | Wi-Fi 5 (802.11ac, 2,4/5 GHz) support.google.com; Bluetooth 5.0 support.google.com; Chromecast integrato | Wi-Fi 5 (802.11ac, dual-band); Bluetooth 5.0; Chromecast integrato | Wi-Fi 5 (dual-band); Bluetooth (per input) | Wi-Fi 5; Bluetooth (per input) | Wi-Fi 4 (802.11n, 2,4/5 GHz); Bluetooth 5.0; Thread; UWB (per handoff iPhone) | Wi-Fi 5 (SonosNet o standard); Bluetooth 5.0 (solo Era 100, Sonos One non aveva audio BT); Era 100 ha Bluetooth e ingresso linea |
Funzionalità hub smart home | Matter Controller: Sì (tramite Wi-Fi; no Thread). Thread: No. Zigbee: No. | Matter Controller: Sì (Wi-Fi; no Thread). Thread: No. Zigbee: No. | Matter: Sì (Controller; Dot 5 w/Clock è anche un Thread border router). Thread: No (eccetto Dot con Clock 5 che ha radio Thread). Zigbee: No. | Matter: Sì (Controller & Thread Border Router dopo aggiornamento) wired.com. Thread: Sì (Echo 4a gen ha radio Thread abilitata nel 2023). Zigbee: Sì (hub Zigbee integrato). | Matter: Sì (Controller + Thread Border Router). Thread: Sì (integrato). Zigbee: No (i dispositivi HomeKit usano Thread/Wi-Fi). | Matter: Non nativo (può essere controllato tramite piattaforme collegate). Thread: No. Zigbee: No. (Sonos si concentra sull’integrazione con Alexa/GA per il controllo della smart home) |
Accoppiamento stereo | Sì (accoppia due Mini per lo stereo) | Sì (accoppia due Audio per lo stereo) | Sì (accoppia due Dot) | Sì (accoppia due Echo; può anche essere accoppiato con Echo Sub) | Sì (accoppia due HomePod mini) | Sì (accoppia due Sonos dello stesso modello per lo stereo) |
Audio multi-stanza | Sì (gruppi Google Home; multi-stanza Chromecast) | Sì (gruppi Google Home) | Sì (gruppi Alexa Multi-Room Music) | Sì (gruppi Alexa; Echo può anche essere accoppiato con Fire TV per home theater) | Sì (multi-stanza AirPlay 2 o scene app Casa) | Sì (sincronizzazione multi-stanza proprietaria Sonos – molto robusta) |
Jack audio / I/O | Nessuno (solo jack di alimentazione DC) | Nessuno (solo alimentazione DC) | Nessuno (nessun 3,5mm sul Dot 5a gen; i vecchi Dot 3a/4a gen avevano uscita 3,5mm) | Combo aux 3,5mm (può essere ingresso o uscita) | Nessuno (porta Lightning sul fondo solo per assistenza) | Sonos One: Porta Ethernet (per rete cablata); nessun aux-in. Era 100: Line-in USB-C (con adattatore), ingresso audio Bluetooth. |
Extra degni di nota | Sensori di prossimità a ultrasuoni per le luci del volume; intaglio per montaggio a parete; chip di machine learning per Assistant veloce. | Ambient IQ (regola il volume in base al rumore della stanza); Media EQ auto-tuning; chip di machine learning; costruzione solida e colori in tessuto. | Opzione orologio LED (sul modello Dot w/ Clock); sensore di temperatura; tocco per posticipare la sveglia; design edizione Kids. | Sensore di temperatura (Echo 4 ne ha uno); hub Zigbee integrato; finitura premium; può fungere da hub Zigbee + Thread per Matter. | Apple Handoff tramite UWB (tocca l’iPhone per trasferire l’audio); alta privacy (dati non memorizzati di default); profonda integrazione Apple (Messaggi, ecc.); sensore di temperatura e umidità. | Sonos: Qualità audio superiore; l’app Sonos integra molti servizi musicali; scelta dell’assistente vocale (Gen 2 supportava Google Assistant/Alexa, Era 100 attualmente solo Alexa); Sonos Voice (per la musica) su Era; sistema espandibile (puoi aggiungere subwoofer, ecc.). |
(Fonti: Schede tecniche ufficiali e recensioni support.google.com e documentazione delle funzionalità)
Conclusione: Quale dovresti scegliere?
Nest Mini vs Nest Audio alla fine dipende da le tue priorità, il budget e l’uso che ne farai. Entrambi offrono l’esperienza base di Google Assistant, ma rispondono a esigenze diverse:
- Se hai un budget limitato o stai iniziando con gli smart speaker: Il Nest Mini (2a Gen) è un punto di partenza fantastico. È estremamente economico (spesso sotto i 30€ in offerta) e sblocca tutta la potenza di Google Assistant in casa. Scegli il Mini se vuoi principalmente impartire comandi vocali (fare domande, controllare luci smart, impostare timer) o se vuoi distribuire più assistenti in stanze diverse a basso costo. Il Mini è perfetto per camere da letto, bagni, cucine – ovunque tu voglia musica di base o controllo vocale ma non hai bisogno di un suono potente. È anche così piccolo che sta ovunque (o può essere appeso al muro). Non otterrai un audio che riempie la stanza, ma avrai comodità e controllo smart ovunque. Raccomandazione: Scegli Nest Mini se il tuo utilizzo è incentrato sulla voce (notizie, meteo, smart home) o ascolto di sottofondo, e soprattutto se vuoi installare più speaker in modo economico.
- Se ami la musica o prevedi di usare lo speaker come dispositivo audio principale: Il Nest Audio vale assolutamente l’upgrade. Per circa il doppio del prezzo, ottieni uno speaker che è su un livello completamente diverso in termini di suono. Musica, podcast e radio suoneranno ricchi e piacevoli invece che metallici. Il Nest Audio può intrattenere comodamente in un soggiorno o in cucina, mentre un Mini farebbe fatica. È anche migliore per sentire le risposte dell’Assistente da lontano o sopra il rumore (dato che è più potente e corposo). Se intendi usare il tuo smart speaker per ascoltare musica in modo significativo o come parte del tuo intrattenimento, il Nest Audio ripagherà in qualità audio. Consiglio: Scegli Nest Audio se hai il budget e desideri un buon suono – apprezzerai i bassi più pieni e il volume per la musica, e fa comunque tutte le stesse funzioni dell’Assistente.
- Per stanze medie o grandi o audiofili con budget limitato: Considera di acquistare due Nest Audio e abbinarli in stereo. Questa combinazione (spesso ~150-180$ per due) può sorprendentemente rivaleggiare con impianti molto più costosi. Due Nest Audio creano un bel palcoscenico stereo e possono riempire una stanza per feste o ascolto immersivo, offrendo anche due microfoni Assistente per captare la tua voce. È una grande soluzione “Sonos economico” e amplia la presenza di Google Assistant. Al contrario, più Nest Mini possono sincronizzare la musica in più stanze, ma non con la ricchezza degli stereo Nest Audio.
- Ecosistema e altro: Se sei immerso nell’ecosistema Google (telefoni Android, servizi Google, molti dispositivi “Works with Hey Google”), questi speaker si integreranno perfettamente. Se li stai confrontando con dispositivi Alexa – sappi che prestazioni e prezzi sono simili; la scelta potrebbe dipendere dal fatto che tu preferisca le risposte di Google o le skill di Alexa. Gli utenti Apple dovrebbero notare che, sebbene tu possa usare gli speaker Google con un iPhone (tramite l’app Google Home e simili), non otterrai un’integrazione stretta come con HomePod mini nel mondo Apple. Ma molti utenti Apple apprezzano comunque i Nest Audio per la migliore ricerca e la natura multipiattaforma (Spotify, ecc.).
- Longevità e futuro: Nel 2025, questi modelli sono ancora molto validi. Ma tieni presente che Google probabilmente ha nuovi modelli in arrivo (specialmente un successore di Nest Audio, potenzialmente con AI avanzata). Se avere l’ultimo modello è importante, potresti aspettare notizie su un Nest Audio 2 (rumoreggiato per fine 2025) che potrebbe offrire un suono ancora migliore o nuove funzioni. Detto ciò, l’attuale Nest Audio è un prodotto collaudato e continuerà a funzionare bene (e probabilmente scenderà di prezzo se ne esce uno nuovo). Nest Mini 2a gen, pur avendo più di 4 anni, è ancora il modello attuale e perfettamente funzionante grazie agli aggiornamenti di Google (supporto Matter, ecc.). Se dovesse arrivare un Nest Mini 3, aspettati miglioramenti marginali – quindi non è un problema acquistare un Mini ora.
In sintesi, Nest Mini è ideale per la copertura vocale in ogni stanza con un budget limitato, ascolto occasionale e come smart speaker di partenza. Nest Audio è ideale per un’esperienza musicale di qualità, aree principali della casa e per chi vuole davvero godersi l’ascolto dello smart speaker, non solo parlarci. Molte famiglie li usano in modo complementare: ad esempio, un Nest Audio in soggiorno per la musica, Nest Mini in camere da letto/bagni per il controllo vocale. Grazie all’audio multi-room di Google e alla coerenza dell’Assistente, funzionano tutti insieme senza problemi.
Indipendentemente da quale scegli, otterrai i vantaggi della solida piattaforma Assistant di Google e un dispositivo che probabilmente migliorerà ulteriormente con i prossimi aggiornamenti di intelligenza artificiale. Sia il Nest Mini che il Nest Audio si dimostrano eccellenti smart speaker per i rispettivi ruoli: uno dà priorità all’accessibilità economica e alla comodità, l’altro alle prestazioni audio pur mantenendo un prezzo ragionevole. Valuta le tue esigenze e difficilmente potrai sbagliare con uno dei due nella gamma Google 2025.