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Nest Mini vs Nest Audio: la sfida definitiva tra smart speaker Google nel 2025

Nest Mini vs Nest Audio: The Ultimate Google Smart Speaker Showdown in 2025

Fatti chiave in breve

  • Audio e hardware: Nest Audio è dotato di un woofer da 75 mm + tweeter da 19 mm, offrendo bassi più pieni e suono più chiaro rispetto al piccolo driver da 40 mm del Nest Mini 9to5google.com. Nest Audio è più potente del 75% con bassi più forti del 50% rispetto allo speaker Home originale di Google blog.google, rendendolo molto migliore per la musica. L’audio del Nest Mini è ottimizzato per la voce e l’ascolto occasionale – ottimo per le risposte dell’Assistant, ma non può eguagliare il suono che riempie la stanza del Nest Audio lifewire.com lifewire.com.
  • Intelligenza di Google Assistant: Entrambi utilizzano lo stesso Google Assistant con capacità identiche lifewire.com. Il riconoscimento vocale è eccellente su entrambi – ciascuno ha 3 microfoni a lungo raggio e sente facilmente i comandi “Hey Google” anche da lontano o con la musica in riproduzione 9to5google.com androidauthority.com. Supportano Voice Match per più utenti e possono eseguire le Routine di Assistant (es. notiziario del mattino, controlli smart home) allo stesso modo.
  • Integrazione smart home: Entrambi gli speaker si integrano perfettamente con l’ecosistema Google Home e ora supportano Matter per dispositivi smart home tramite Wi-Fi support.google.com. Possono agire come controller Matter per gestire luci, serrature, ecc. compatibili, localmente senza passare dal cloud. (Nessuno dei due ha una radio Thread, quindi i dispositivi Matter basati su Thread richiedono comunque un Thread Border Router come Nest Hub (2ª gen) o Nest Wifi Pro support.google.com.) Google riporta che oltre 100 milioni di dispositivi sono connessi ad Assistant, garantendo ampia compatibilità con prodotti smart di terze parti blog.google.
  • Design & Build: Nest Mini è uno speaker delle dimensioni di un disco da hockey (circa 10 cm di larghezza, 4 cm di altezza) rivestito in tessuto riciclato androidauthority.com; è discreto e ha persino una tacca integrata per il montaggio a parete per appenderlo facilmente androidauthority.com. Nest Audio è un pilastro a forma di pagnotta (~17,5 cm di altezza) con angoli morbidi e arrotondati, anch’esso rivestito in tessuto e disponibile in diversi colori theverge.com. Entrambi hanno un interruttore fisico per disattivare il microfono per la privacy e controlli touch minimalisti nascosti sotto il tessuto.
  • Prezzo & Valore: Nest Mini (2ª gen) è stato lanciato a $49 (e spesso si trova a molto meno in offerta), rendendolo uno degli ingressi più economici per Google Assistant. Nest Audio ha un prezzo di circa $99 theverge.com e viene frequentemente scontato (~$70). Il rapporto qualità-prezzo pende fortemente verso Nest Audio se ti interessa la qualità musicale – come ha detto un recensore, “se ti interessa minimamente la qualità del suono nei tuoi smart speaker, Nest Audio è una scelta ovvia per 99 dollari.” 9to5google.com Il valore di Nest Mini sta nell’accessibilità per compiti di base o per aggiungere Assistant in più stanze con un budget limitato.
  • Configurazione & Utilizzo: La configurazione per entrambi è semplice tramite l’app Google Home – basta collegare, connettere al Wi-Fi, assegnare a una stanza e sei pronto all’uso androidauthority.com. Entrambi supportano la coppia stereo (abbina due dello stesso modello per veri canali sinistro/destro) e il raggruppamento audio multi-stanza con altri speaker Google o abilitati Chromecast blog.google androidauthority.com. Supportano anche le chiamate vocali (ad es. usando Duo o chiamate telefoniche nelle regioni supportate) e funzioni come Broadcast (interfono) in tutta la casa androidauthority.com androidauthority.com.
  • Portabilità: Nessuno dei due ha una batteria integrata: devono rimanere collegati all’alimentazione. Esistono basi a batteria di terze parti (più comuni per Echo Dot, ma alcune anche per Nest Mini) per renderli senza fili, ma fuori dalla scatola sono altoparlanti intelligenti fissi digitaltrends.com digitaltrends.com. Le dimensioni ridotte del Nest Mini e l’opzione di montaggio a parete gli danno flessibilità nella collocazione (parete della cucina, comodino, ecc.), mentre il Nest Audio è più grande e pensato per stare su una mensola o un tavolo.
  • Funzioni di privacy: Entrambi hanno un interruttore per disattivare il microfono (interruttore hardware che scollega i microfoni) per quando non vuoi che ascoltino. Google consente comandi vocali come “Hey Google, elimina quello che ho appena detto” oppure Modalità Ospite per evitare che le richieste vengano salvate sul tuo account safety.google. Questi dispositivi non hanno telecamere e l’audio viene inviato ai server Google solo dopo che la parola di attivazione è stata rilevata localmente. L’approccio di Google alla privacy sta migliorando – ad esempio, la Modalità Ospite permette di usare l’Assistente in modalità “incognito”, in cui le interazioni non sono collegate al tuo account iapp.org.
  • Aggiornamenti recenti: Google ha aggiornato entrambi i dispositivi per supportare il nuovo standard per la smart home Matter alla fine del 2022, ampliando la loro compatibilità. Nest Audio e Mini continuano a ricevere aggiornamenti firmware; ad esempio, la regolazione automatica (EQ) del Nest Audio adatta il suono nel tempo all’ambiente circostante 9to5google.com, ed entrambi beneficiano dei continui miglioramenti dell’Assistente Google. Google è anche pronta a integrare la sua prossima generazione di AI “Gemini” nell’Assistente a breve – una fuga di notizie su un “Google Home Speaker w/ Gemini” suggerisce che i prossimi modelli o firmware potrebbero portare funzionalità AI più avanzate ai futuri speaker Nest soundguys.com soundguys.com. (Vedi Prospettive future qui sotto per i rumor su nuovi dispositivi.)

Qualità audio: grande altoparlante vs piccolo altoparlante

Quando si parla di suono, dimensioni e hardware contano. Il Nest Audio è progettato per l’ascolto di musica, mentre il Nest Mini è principalmente un assistente vocale con un altoparlante integrato. Questa differenza fondamentale si riflette nelle loro prestazioni audio:

  • Nest Audio: Con un mid-woofer personalizzato da 75 mm (3″) e un tweeter da 19 mm all’interno, il Nest Audio produce un suono molto più pieno e chiaro su bassi, medi e alti 9to5google.com. I recensori lo hanno trovato un enorme miglioramento rispetto al vecchio Google Home, che aveva un solo driver da 50 mm e spesso suonava “confuso e sgradevole” ad alti volumi 9to5google.com. Al contrario, il Nest Audio rimane chiaro anche al massimo volume, con bassi sorprendentemente potenti per le sue dimensioni. Google ha effettuato oltre 500 ore di regolazione per bilanciare il suono e ridurre al minimo la distorsione blog.google 9to5google.com. Il risultato: voci pulite, bassi sostanziosi e nessuna distorsione anche a volume elevato 9to5google.com. Per uno speaker da 99$, è senza dubbio “eccellente… il sogno di ogni amante della musica” secondo Google blog.google. Può riempire comodamente una stanza di medie dimensioni con un suono ricco – due in coppia in stereo suonano ancora meglio, avvicinandosi a un discreto mini impianto Hi-Fi per meno di 200$ 9to5google.com.
  • Nest Mini: La Nest Mini di seconda generazione ha un unico driver da 40 mm che emette suono a 360°. Google ha migliorato i bassi rispetto alla Home Mini originale (afferma di avere bassi 2 volte più potenti rispetto alla prima generazione) e ha aggiunto un software di ottimizzazione per farla suonare al meglio nonostante le sue dimensioni ridotte androidauthority.com digitaltrends.com. In realtà si comporta sorprendentemente bene per la musica casual in una stanza piccola – più forte e chiara di quanto ci si aspetterebbe da uno speaker delle dimensioni di un disco da hockey theverge.com. Nei test, riesce a riempire un ufficio o una camera da letto con un suono decente e una distorsione minima a volumi medio-alti theverge.com. La chiarezza è buona; si possono sentire i dettagli a volumi moderati androidauthority.com. Ma la fisica non si può ingannare: la Nest Mini ha quasi nessun vero colpo di basso (produce un po’ di basse frequenze, ma non le sentirai molto), e fatica a suonare “piena” in spazi più grandi. Come ha notato un recensore, “ovviamente, se la musica di buona qualità è la tua priorità, probabilmente dovresti optare per qualcosa di più grande.” theverge.com In breve, Nest Mini va bene per musica di sottofondo o podcast, ma non impressionerà un audiofilo o chi ospita una festa.

Nei confronti diretti, la Nest Audio vince nettamente in qualità audio. Non è solo più potente; offre un palcoscenico sonoro più bilanciato con alti definiti e bassi apprezzabili. La Nest Mini è “ottimizzata per la voce”, enfatizzando la chiarezza delle medie frequenze per le risposte vocali lifewire.com. Questo rende le notizie o le risposte di Google Assistant facili da ascoltare sulla Mini, ma per la musica il design “ottimizzato per la musica” di Nest Audio è immediatamente evidente lifewire.com.

Controllo dei concorrenti: Il principale rivale di Google, Amazon, ha altoparlanti suddivisi in modo simile – l’Echo Dot (piccolo) e l’Echo (dimensione standard). Il Echo Dot di quinta generazione di Amazon in realtà supera il Nest Mini in termini di suono, con un driver da 1,73 pollici e persino un po’ di risonanza dei bassi; una fonte afferma chiaramente che “il Mini non è mai stato in grado di competere con l’Echo Dot a livello sonoro… Non c’è confronto qui.” digitaltrends.com D’altra parte, l’Echo di quarta generazione di Amazon (altoparlante sferico da $99) supera leggermente il Nest Audio in profondità dei bassi e volume massimo (ha un woofer da 3” + doppi tweeter) engadget.com, anche se il Nest Audio si difende comunque bene. Nel frattempo, l’HomePod mini di Apple ($99) offre un suono molto buono per le sue dimensioni simili a un pompelmo – alcuni lo trovano sorprendentemente ricco – ma non è ancora robusto come il più grande Nest Audio o Echo. In breve, Nest Audio mette Google allo stesso livello dell’Echo di Amazon nella fascia dei $100 (ognuno ha i suoi punti di forza sonori), mentre Nest Mini resta indietro rispetto a Echo Dot per l’audio ma compete su altri fronti come il design (e frequenti offerte a prezzi ultra-bassi).

Funzionalità smart e prestazioni di Google Assistant

Un grande vantaggio nello scegliere gli altoparlanti Google è che Google Assistant è coerente su entrambi Nest Mini e Nest Audio. A differenza di alcuni ecosistemi in cui i dispositivi più piccoli hanno processori più deboli o funzionalità limitate, qui hai l’esperienza completa di Assistant su entrambi.

Assistente vocale: Google Assistant su questi altoparlanti può fare tutto ciò che ti aspetti – rispondere a domande di cultura generale, impostare timer, controllare il meteo, gestire dispositivi smart home, riprodurre musica o podcast, effettuare chiamate e così via. Fondamentale, il knowledge graph di Assistant (che si basa su Google Search) spesso lo rende “la migliore interfaccia per altoparlanti smart per rispondere alle domande” rispetto ai rivali lifewire.com. Che tu chieda a un Nest Mini o a un Nest Audio “Quanto dista la Luna?” o “Qual è la migliore pizza qui vicino?”, otterrai la stessa risposta alimentata dall’enorme motore di ricerca di Google.

Riconoscimento vocale: Entrambi i dispositivi sono dotati di 3 microfoni a campo lontano progettati per captare la tua voce da tutta la stanza. Funzionano in modo robusto anche in ambienti rumorosi. Ad esempio, nei test il Nest Audio “mi sentiva facilmente anche da una stanza lontana”, e anche quando era posizionato accanto ad altri speaker Google, quello giusto rispondeva in base a quale stavi guardando (grazie agli algoritmi di Google) 9to5google.com. Il microfono extra del Nest Mini (ne ha 3 contro i 2 del Mini originale) lo aiuta anche a recepire i comandi anche quando la musica è al massimo volume, cosa che il recensore ha notato essere gestita senza problemi androidauthority.com androidauthority.com. In generale, la tecnologia dei microfoni a campo lontano di Google è tra le migliori: non serve urlare come con alcuni vecchi dispositivi Alexa. E con la funzione Voice Match, gli speaker possono distinguere fino a 6 utenti tramite la voce, offrendo risposte personalizzate (per calendari, tempi di percorrenza, ecc.) a ciascun membro della famiglia.

Potenza di elaborazione: Sia Nest Mini (2ª gen) che Nest Audio includono un chip di machine learning dedicato (fino a 1 TeraOPS di elaborazione) per velocizzare Google Assistant. Questo permette loro di apprendere i comandi più usati e gestire alcune attività localmente per risposte più rapide blog.google. Google ha introdotto per la prima volta questo chip nel Nest Mini, e “ha sfruttato lo stesso chip ML nel Nest Audio”, permettendogli di rispondere ai comandi musicali comuni il doppio più velocemente rispetto al vecchio Google Home blog.google. Nell’uso pratico, entrambi risultano reattivi: le luci si accendono quasi istantaneamente quando lo chiedi, e timer o richieste meteo vengono restituiti molto rapidamente. L’elaborazione sul dispositivo offre anche un vantaggio in termini di privacy, poiché non è necessario inviare ogni comando di routine al cloud (ad esempio, l’accensione delle luci collegate può essere gestita localmente) theverge.com.

Funzionalità Assistant: Entrambi gli speaker supportano l’intera gamma di funzionalità di Google Assistant:

  • Routine: Puoi impostare routine personalizzate nell’app Google Home che eseguono più azioni con una sola frase. Ad esempio, “Hey Google, buongiorno” può accendere le luci, leggere il meteo, riprodurre le notizie e avviare la macchina del caffè – e questo funziona allo stesso modo sia che tu lo dica a un Nest Mini che a un Nest Audio. Non c’è differenza nelle routine o nelle Azioni di terze parti supportate.
  • Chiamate e messaggi: In molte regioni, puoi utilizzare Google Duo o effettuare chiamate tramite gli altoparlanti. Con gli aggiornamenti recenti, gli utenti negli Stati Uniti/Canada possono persino chiamare gratuitamente i telefoni dei contatti (questo utilizza i servizi di Google per effettuare la chiamata) androidauthority.com. Entrambi i dispositivi supportano anche la trasmissione di messaggi ad altri altoparlanti Google (funzionando come un interfono domestico).
  • Audio multi-stanza: Entrambi possono far parte di gruppi di altoparlanti per musica sincronizzata in tutta la casa. Nell’app Google Home, puoi facilmente aggiungere un Nest Audio in salotto e un Nest Mini in cucina a un gruppo e ascoltare la stessa canzone di Spotify in sincronia ovunque. Questo “audio in tutta la casa” è qualcosa su cui Google ha puntato molto (e che ha recentemente migliorato con funzioni come il trasferimento di streaming – puoi dire “sposta la musica sull’altoparlante della camera da letto” per trasferire la riproduzione) blog.google.
  • Accoppiamento stereo: Da notare che tutti gli altoparlanti Google ora supportano l’accoppiamento di due unità dello stesso modello per l’audio stereo 9to5google.com. Questo funziona molto bene con Nest Audio – due dispositivi accoppiati offrono veri canali sinistro/destro e una scena sonora molto più ampia, altamente consigliato se hai il budget per una seconda unità. Puoi anche accoppiare due Nest Mini per lo stereo, anche se il vantaggio qui è minore (principalmente solo un po’ più di volume e separazione dei canali, dato che ogni Mini da solo è mono).
  • Contenuti e app: Gli altoparlanti possono riprodurre musica da YouTube Music, Spotify, Apple Music, Pandora, ecc., oltre a radio tramite TuneIn o podcast – tutto tramite comandi vocali. Possono anche essere destinazioni per Chromecast Audio, il che significa che puoi trasmettere l’audio dal tuo telefono o dal browser Chrome direttamente a un Nest Audio o Mini. Questo li trasforma di fatto in altoparlanti wireless per il tuo telefono/PC oltre che in altoparlanti controllati dalla voce.

In sintesi, non c’è alcuna differenza di funzionalità tra Nest Mini e Nest Audio in termini di intelligenza. La scelta qui non riguarda ciò che possono fare – riguarda come lo sentirai e dove lo userai. Se mai, le dimensioni maggiori del Nest Audio potrebbero consentire una rilevazione vocale leggermente migliore a lunga distanza (e può emettere risposte più forti), ma entrambi sono ottimi ascoltatori. Google Assistant è una piattaforma solida; come ha notato la recensione di Lifewire, è probabilmente l’assistente più intelligente per conoscenza generale e ricerche web lifewire.com, e si integra profondamente con i servizi Android/Google se fai parte di quell’ecosistema.

Integrazione con la smart home (Matter, Thread ed ecosistema)

Sia Nest Mini che Nest Audio funzionano come validi centri di comando per la smart home tramite Google Assistant. Appena estratti dalla scatola, puoi usare i comandi vocali per controllare migliaia di dispositivi “Works with Google Home” – luci, termostati, prese smart, TV (tramite Chromecast), telecamere, robot aspirapolvere, ecc. Se è presente nell’app Google Home, probabilmente puoi controllarlo con la voce.

Ecosistema Google Home: Configurare dispositivi smart nell’app Google Home permette a entrambi gli speaker di gestirli. Puoi dire “Hey Google, accendi la lampada del soggiorno” oppure “imposta il termostato a 22 gradi” e questi speaker eseguiranno il comando. L’ecosistema Google è stato molto ampio; già nel 2020 gli utenti avevano collegato oltre 100 milioni di dispositivi smart a Google Assistant blog.google, e quel numero è cresciuto ulteriormente con l’arrivo di nuovi standard.

Supporto Matter: Un importante sviluppo recente è lo standard di interoperabilità Matter (lanciato a fine 2022), che Google ha adottato subito. Sia Nest Audio che Nest Mini hanno ricevuto aggiornamenti per funzionare come hub/controller Matter tramite Wi-Fi support.google.com. Questo significa che se acquisti una nuova lampadina smart o una serratura certificata Matter, puoi aggiungerla direttamente in Google Home e gli speaker Nest possono comunicare con essa localmente, anche se la connessione internet non funziona. Matter punta a eliminare i problemi di compatibilità – che un dispositivo sia Google Home, Apple HomeKit o Amazon Alexa, se è Matter, può funzionare con tutti. Google garantisce che gli speaker Nest possano configurare e controllare questi dispositivi. Esempio: Se hai una lampadina compatibile Matter, quando dici al Nest Mini “accendi la luce”, il comando viene inviato localmente sulla tua rete alla lampadina (senza passare dai server cloud), rendendo il tutto più veloce e affidabile support.google.com.

C’è una nota importante: i dispositivi Matter possono usare Wi-Fi o Thread per la connettività. Thread è un protocollo mesh a basso consumo che molti nuovi dispositivi smart utilizzano (è come il cugino moderno di Zigbee). Anche se sia Nest Audio che Mini supportano Matter, nessuno dei due ha una radio Thread integrata. Quindi possono controllare direttamente i dispositivi Matter basati su Wi-Fi (come fanno molte lampadine, interruttori, ecc.), ma se hai dispositivi Matter basati su Thread, avrai bisogno di un Thread Border Router nel tuo sistema. Il display Nest Hub (2ª gen), Nest Hub Max, Nest Wifi Pro o il nuovo Google TV 4K streamer hanno tutti la funzionalità di Thread Border Router support.google.com. Molti utenti hanno già uno di questi in una smart home centrata su Google. In caso contrario, e se prevedi di usare dispositivi Thread, considera l’aggiunta di un Nest Hub o simili. Ma, cosa importante, questa limitazione non è esclusiva di Nest Audio/Mini – anche gli speaker Echo di Amazon richiedono un Echo più recente con supporto Thread per i dispositivi Thread. Gli speaker Nest comunque supportano pienamente Matter tramite Wi-Fi, che copre una vasta gamma di dispositivi.

Compatibilità della piattaforma: Con Matter che rende il controllo multipiattaforma più semplice, è meno probabile che tu sia “bloccato” in un solo ecosistema. Tuttavia, gli speaker Google ovviamente funzionano al meglio se usi principalmente l’app Google Home e Assistant. Se hai uno smartphone Android o termostati/camere Nest, questi speaker si integrano perfettamente (ad esempio, puoi chiedere a Nest Audio di mostrare il feed della tua Nest Cam su una TV Chromecast). Possono anche interfacciarsi con servizi di terze parti – ad esempio, istruire le skill Alexa su un Echo? No, ma Google permette comunque la connessione ad altre piattaforme tramite scorciatoie Assistant o IFTTT. In generale, se stai scegliendo tra Nest ed Echo, considera quali altri dispositivi possiedi: Amazon Echo ha le sue integrazioni (e il modello Echo da 99$ ha persino un hub smart home Zigbee integrato per i vecchi sensori Zigbee). HomePod mini di Apple, invece, è fortemente incentrato su HomeKit e ora supporta anche Matter; ma Siri è più limitato nel supporto di terze parti rispetto a Google.

Per la maggior parte degli utenti, Nest Mini o Audio copriranno tutte le esigenze di smart home. Entrambi possono essere il punto centrale di controllo vocale per la tua casa intelligente, e ora lo fanno con il vantaggio del controllo locale e del supporto multipiattaforma dei dispositivi (grazie a Matter). Se sei un appassionato di smart home, potresti preferire Nest Audio semplicemente perché i suoi microfoni e l’uscita audio coprono un’area più ampia – utile se devi impartire comandi da lontano o ascoltare le risposte in una stanza grande. Ma, a livello funzionale, avere un Nest Mini in ogni stanza rispetto a un Nest Audio in una sola stanza non cambia quali dispositivi puoi controllare o come.

Design e qualità costruttiva

Google ha creato un linguaggio di design unificato per i suoi smart speaker Nest – forme morbide, texture in tessuto e colori tenui che si integrano nell’arredamento di casa. Sia Nest Audio che Nest Mini seguono questa filosofia, ma con differenze nelle dimensioni e nella collocazione prevista.

  • Design di Nest Audio: Modellato come un cuscino rettangolare in piedi con bordi arrotondati, il Nest Audio è stato descritto come un “rettangolo arrotondato senza caratteristiche… rivestito in tessuto acusticamente trasparente” che lo fa “mimetizzare facilmente nell’arredamento di casa.” 9to5google.com È alto circa 17,5 cm e largo 12,4 cm (175 x 124 mm), e risulta sorprendentemente denso e solido (pesa oltre 1,2 kg, con una struttura interna in magnesio/alluminio per la rigidità) 9to5google.com 9to5google.com. Il peso dà un’impressione di qualità – ma significa anche che se cade, potresti preoccuparti di eventuali danni 9to5google.com. L’intera parte frontale e i lati sono avvolti in un tessuto lavorato a maglia (realizzato con il 70% di plastica riciclata) blog.google, con quattro piccoli LED nascosti sotto che si illuminano per indicare il livello del volume, l’ascolto dell’Assistente, ecc. Ci sono nessun pulsante fisico sul davanti; invece, ha delle zone touch capacitive (tocca il centro superiore per riprodurre/mettere in pausa, tocca gli angoli per alzare/abbassare il volume). Un piccolo interruttore sul retro attiva/disattiva i microfoni (quando sono spenti, i LED diventano arancioni). Il Nest Audio è disponibile in diversi colori – Chalk (grigio chiaro), Charcoal (grigio scuro), Sand (rosato chiaro), Sky (blu) e Sage (verde) – così puoi abbinarlo alla tua stanza. Nel complesso, la qualità costruttiva è elevata; il tessuto è teso e resistente, e il dispositivo dà una sensazione premium e solida. Alcuni recensori non hanno apprezzato la forma “a pagnotta”, ma molti hanno apprezzato l’estetica sobria e adatta alla casa (uno ha detto che “mi ricorda un cuscino da divano” 9to5google.com). È pensato per scomparire nell’ambiente circostante piuttosto che risaltare.
  • Design Nest Mini: Il Nest Mini (2a gen) appare quasi identico al Google Home Mini precedente – un piccolo disco (circa 9,8 cm di diametro, 4,2 cm di altezza) che potrebbe essere scambiato per un sottobicchiere di stoffa o un piccolo cuscino. La metà superiore è rivestita in morbida rete di tessuto (realizzata al 100% con bottiglie di plastica riciclate) androidauthority.com e viene proposta in quattro colori: Chalk (gesso), Charcoal (carbone), Coral (rosso aranciato) e Sky (azzurro chiaro). La metà inferiore è in plastica opaca (anch’essa parzialmente riciclata) con una base in gomma per poggiare sulle superfici. Da notare che Google ha aggiunto una tacca per il montaggio a parete integrata sul retro del Nest Mini androidauthority.com. Questo piccolo foro permette di appendere il Mini a una vite o a un gancio – un’aggiunta semplice ma utile, che lo trasforma di fatto in uno speaker da parete (ottimo per posizionamenti fuori mano in cucine, corridoi, ecc., anche se il cavo di alimentazione rimarrà penzolante). I controlli del Nest Mini includono aree sensibili al tocco a sinistra e a destra della parte superiore per abbassare/aumentare il volume, e puoi toccare il centro per riprodurre/mettere in pausa. A differenza della prima generazione, questi pulsanti touch ora sono illuminati: “Quando ti avvicini a toccare il Nest Mini, piccole luci LED su entrambi i lati appaiono, indicando dove toccare per cambiare il volume.” staceyoniot.com Questo utilizza un sensore di prossimità a ultrasuoni – il Mini può rilevare la tua mano vicina e illuminare i LED nascosti (un’idea intelligente di interfaccia, come mostrato sotto). C’è anche un interruttore a due posizioni sul lato per attivare/disattivare il microfono (che attiva anche i LED arancioni quando è in muto).

In termini di costruzione, il Nest Mini è sorprendentemente ben realizzato per il suo prezzo – il tessuto è piacevole e non ha un aspetto “economico”. È molto leggero (~180 g), il che va bene sia su un tavolo che a parete (il cavo di alimentazione è relativamente rigido, quindi può persino sostenerlo un po’ quando è appeso). L’unico piccolo difetto è il connettore di alimentazione: utilizza una spina tonda proprietaria (Google ha abbandonato la micro-USB dell’originale) androidauthority.com, e non è USB-C, cosa che alcuni avrebbero preferito per facilitare la sostituzione dei cavi.

Entrambi i dispositivi puntano su materiali ecologici (Google sottolinea le plastiche e i tessuti riciclati) e hanno una somiglianza di famiglia (gli stessi indicatori LED a punti e la stessa texture del tessuto). Non hanno alcun jack audio da 3,5 mm (a differenza di alcuni speaker Amazon, non c’è uscita o ingresso aux). Questo significa che non puoi collegarli direttamente a un altro speaker – sono pensati per essere usati come unità autonome o come parte di un gruppo Cast.

Durabilità: Questi sono altoparlanti da interno, quindi nessuno dei due è impermeabile o resistente. Tieni il Nest Mini lontano da lavandini che schizzano, a meno che non sia posizionato in alto su una parete. Il tessuto può attirare la polvere; i colori chiari in particolare potrebbero mostrare lo sporco col tempo, ma puoi aspirarli delicatamente o usare un rullo leva-pelucchi. Ci sono stati nessuna segnalazione diffusa di problemi di costruzione per Nest Audio o Mini (sono sul mercato rispettivamente dal 2020 e 2019). Ricevono aggiornamenti software automaticamente, ma l’hardware è rimasto solido. (Il “caso degli altoparlanti Google Home” menzionato in alcune notizie si riferisce ad alcune unità originali Google Home del 2016 che si sono guastate dopo aggiornamenti firmware tomsguide.com, ma questo non è stato un problema su questi modelli Nest più recenti.)

In sintesi, Nest Audio offre un design più premium – qualcosa da mettere in bella vista su una mensola – mentre il design di Nest Mini punta su praticità e invisibilità, adattandosi a qualsiasi piccolo spazio o parete. Entrambi seguono l’approccio minimalista di Google: niente schermi appariscenti o troppi pulsanti, solo forme semplici che lasciano spazio all’assistente vocale e al suono.

Prezzo e rapporto qualità-prezzo

Google posiziona strategicamente questi altoparlanti per rivolgersi a segmenti diversi:

  • Nest Mini (2ª generazione)$49,99 prezzo di listino al lancio theverge.com. Questo prezzo basso lo ha reso un acquisto d’impulso e ha permesso a Google di includerlo spesso in bundle o sconti. Negli ultimi anni, non è raro trovare Nest Mini in offerta a $30 o anche meno di $20 (festività, Prime Day, ecc.). Google e Spotify hanno persino lanciato promozioni regalando Nest Mini con abbonamenti. Tutto questo per dire: il Nest Mini è estremamente accessibile. Per le funzionalità offerte (assistente smart, altoparlante, hub per la smart home), è un affare, soprattutto quando è in sconto. Il suo rapporto qualità-prezzo è eccellente se vuoi principalmente le funzioni dell’assistente vocale in più stanze al costo più basso. Tuttavia, se ti serve davvero un altoparlante musicale decente, il valore del Mini diminuisce – potresti finire per acquistare qualcosa di più grande in seguito.
  • Nest Audio$99,99 prezzo consigliato theverge.com. Già, 100$ per uno smart speaker solido era considerato un buon affare (il Google Home originale costava 129$). Ma Google spesso sconta il Nest Audio a circa $75-80, e lo abbiamo visto anche a 60$ durante i grandi saldi engadget.com. A questi prezzi, Nest Audio è probabilmente uno dei migliori affari in ambito audio per le sue dimensioni. È stato descritto come “un affare a 100$” in una raccolta di recensioni aitopics.org, e questo è confermato da molti: si ottiene un suono che si avvicina alla qualità di speaker che costano due o tre volte tanto, più tutte le funzionalità smart di Assistant. Per chiunque sia nell’ecosistema Google e ami la musica, i circa 50$ in più rispetto a un Mini sono ben spesi. Come ha riassunto Lifewire: “Nest Audio è l’acquisto migliore, soprattutto se ascolti musica,” mentre “Il Nest Mini può farti risparmiare un po’ se usi principalmente Google Assistant per domande o controllo della smart home.” lifewire.com

Considerando il rapporto qualità-prezzo per esigenze diverse:

  • Acquirente con budget limitato: Se il tuo obiettivo principale è aggiungere il controllo vocale in alcune stanze al minor costo possibile (per domande, sveglie, musica di base), un paio di Nest Mini in offerta potrebbero essere imbattibili come valore. Offrono l’80-90% delle funzionalità di un Nest Audio, a una frazione del costo. Ad esempio, un bundle natalizio da 50$ con due Nest Mini può coprire due stanze per meno del prezzo di un solo Nest Audio.
  • Audiofilo o amante della musica con budget limitato: Nest Audio è il giusto compromesso. Per meno di 100$ (o circa 150$ per due in stereo), ottieni una vera esperienza musicale di qualità più le funzioni smart. Alternative solo audio come uno speaker Bluetooth da circa 100$ (es. JBL, Anker) possono offrire un suono simile, ma mancano dell’assistente sempre attivo e delle capacità multi-room. E le opzioni di fascia alta come Sonos partono da 200$ in su. Quindi, Nest Audio offre un rapporto qualità-prezzo difficile da battere se vuoi sia funzioni smart per lo streaming che una buona qualità audio.
  • Rapporto qualità-prezzo rispetto ai concorrenti: I prezzi degli equivalenti Amazon sono simili (49$ per Echo Dot, 99$ per Echo), ma anche Amazon sconta spesso i dispositivi Alexa. La scelta spesso dipende dal fatto che tu preferisca Alexa o Google Assistant. Dal punto di vista hardware, Echo Dot (5a gen) include anche extra come un sensore di temperatura e la funzione di estensione Wi-Fi Eero allo stesso prezzo, che aggiungono valore se li usi – il Mini di Google non li ha. Amazon Echo (4a gen) include un hub Zigbee, un valore aggiunto per gli appassionati di smart home con sensori Zigbee. L’HomePod mini di Apple a 99$ non scende mai così tanto in saldo, quindi il suo valore riguarda più i vantaggi dell’ecosistema Apple (radio Thread integrata, perfetta integrazione con HomeKit) che l’hardware in sé.

Un altro aspetto: longevità. Sia Nest Mini che Nest Audio sono disponibili da alcuni anni, e probabilmente sono in arrivo sostituti o aggiornamenti (discusso sotto). Se stai pensando di acquistare ora, tieni presente che un nuovo Nest Audio 2 o Nest Mini 3 potrebbe arrivare alla fine del 2025, potenzialmente con funzionalità migliorate (ad es. suono migliore o nuove capacità AI). Detto ciò, questi modelli attuali sono già scontati e funzionano ancora bene. Quindi, restano un buon affare se il prezzo è giusto.

Configurazione ed Esperienza Utente

Configurare e utilizzare Nest Mini e Nest Audio è pensato per essere semplice e senza interruzioni, anche per chi non è esperto di tecnologia. Google ha perfezionato il processo di onboarding negli anni:

  • Processo di configurazione: Tutto ciò che serve è l’app Google Home (Android o iOS) e una rete Wi-Fi. Collega lo speaker e l’app Home rileverà un nuovo dispositivo pronto per la configurazione. In pochi passaggi guidati – selezionando il dispositivo, scegliendo il nome della stanza, collegandosi al Wi-Fi e associando il tuo account Google – avrai lo speaker pronto in pochi minuti androidauthority.com. Ti verrà chiesto di addestrare Voice Match (opzionale) dicendo alcune frasi, così l’Assistente potrà riconoscere la tua voce rispetto a quella di altri. L’app ti permette anche di abilitare funzioni come Risultati Personali (così può leggere il tuo calendario o i tuoi contatti), e ti invita a provare comandi di esempio. In generale, entrambi i dispositivi hanno flussi di configurazione identici. Consiglio: se aggiungi più speaker Nest, configuri ciascuno nell’app ma una volta aggiunti tutti, puoi creare gruppi di speaker o coppie stereo facilmente – l’app ha opzioni chiare per queste funzioni.
  • Utilizzo quotidiano (Voce): Una volta configurati, l’uso degli speaker è principalmente basato sulla voce. Basta dire “Hey Google” o “OK Google” seguito dalla richiesta, e il dispositivo risponde. I microfoni a lungo raggio fanno sì che tu non debba essere proprio accanto. Ad esempio, puoi chiamare da un lato all’altro del soggiorno al Nest Audio per saltare una traccia, e ti sentirà. La reattività dipende anche dalla velocità di internet, ma con il chip ML che gestisce i comandi comuni, molte operazioni ora sembrano istantanee.
  • Controlli touch: Entrambi gli speaker hanno controlli touch minimi ma utili:
    • Nest Audio: Tocca il centro superiore per play/pausa. Tocca la parte superiore sinistra per abbassare il volume, la parte superiore destra per alzare il volume. Queste aree non sono visibilmente segnate, ma le luci LED ti guidano (si illuminano a sezioni per mostrare il livello del volume quando lo regoli).
    • Nest Mini: Come ha osservato Dieter Bohn, “i pulsanti sono tornati” su Nest Mini theverge.com. Dopo un esperimento strano con un sensore touch nascosto nella prima generazione (che ha dovuto essere disabilitato), la Mini di seconda generazione ha zone di tocco chiaramente definite: volume giù (sinistra), volume su (destra), play/pausa (centro). Il sensore di approccio a ultrasuoni significa che, se l’audio è in riproduzione, avvicinando la mano si attivano i LED che mostrano le aree del volume theverge.com – un tocco UI ingegnoso, che rende la Mini interattiva anche senza schermo. Gli utenti generalmente trovano questa funzione comoda (e puoi disattivare il rilevamento a ultrasuoni se vuoi).
  • Controllo tramite app: L’app Google Home funge da telecomando e centro impostazioni. Puoi regolare il volume tramite l’app, mettere in play/pausa o anche inviare l’audio allo speaker dal telefono. È anche dove gestisci le impostazioni come l’EQ (Nest Audio ha i cursori per bassi/alti nell’app), assegni i servizi musicali predefiniti e controlli la presenza di aggiornamenti firmware. L’app è migliorata nel tempo – il restyling del 2023 ha reso più facile organizzare i dispositivi e creare routine di automazione. Se hai più speaker Google, l’app ti permette di trasferire i contenuti multimediali tra di essi (o su un Chromecast) con un paio di tocchi, oppure di raggrupparli per la riproduzione multi-stanza.
  • Accoppiamento stereo e multi-stanza: L’esperienza utente per le configurazioni multi-speaker è semplice. Nell’app, selezioni due speaker uguali da accoppiare in stereo – dopo una rapida sincronizzazione, diventano un’unica unità controllabile (un solo controllo volume per entrambi, ecc.). Per la multi-stanza, crei un gruppo (“Tutta la casa” o “Speaker piano terra”) includendo qualsiasi speaker Google/Nest e dispositivi Chromecast. Poi puoi semplicemente comandare: “Riproduci jazz su speaker piano terra” e la musica verrà trasmessa in sincronia su tutti i dispositivi inclusi. Vale la pena notare che sia Google che Amazon offrono questa funzione, mentre gli HomePod di Apple usano i gruppi AirPlay 2 – effetto simile, approccio leggermente diverso. Il multi-stanza di Google è generalmente apprezzato per la sua affidabilità (dopo aver risolto alcuni bug iniziali).
  • Integrazione con i servizi Google: Se sei un utente Android o usi Google Calendar, l’esperienza può essere più ricca. Puoi chiedere “Hey Google, cosa c’è sul mio calendario oggi?” e ti leggerà la tua agenda (se i Risultati personali sono attivi). Puoi inviare indicazioni al telefono o chiedere di trovare il tuo telefono Android se l’hai perso (lo farà squillare). Se usi Google Duo/Meet, puoi chiamare quei contatti. Gli speaker Nest possono anche fungere da campanelli se hai un Nest Doorbell – lo speaker suonerà un avviso e annuncerà anche “C’è qualcuno alla porta d’ingresso” con il sistema Nest. Piccole integrazioni come questa rendono l’esperienza Nest coesa.
  • Profili utente e ospiti: Più membri della famiglia possono utilizzare lo speaker, ciascuno con il proprio account Google collegato tramite Voice Match. L’Assistente personalizzerà le risposte (ad esempio, “qual è il mio tragitto?” utilizza il profilo di chi ha fatto la domanda). Se gli ospiti vogliono usarlo, possono farlo – riceveranno solo risposte generiche o verrà riprodotta la musica predefinita. Oppure puoi attivare la Modalità Ospite con un comando vocale per impedire temporaneamente l’accesso alle tue informazioni personali safety.google.
  • Affidabilità: Negli anni, il cloud di Google Assistant si è dimostrato piuttosto affidabile, ma nessun assistente vocale è perfetto. Potresti occasionalmente ricevere una risposta strana o un comando frainteso. Tuttavia, con l’elaborazione locale migliorata, questi fraintendimenti (come pensare che tu abbia detto qualcosa quando non l’hai fatto) sono diminuiti. Sia Nest Audio che Mini emettono un segnale acustico e si illuminano quando sentono “Hey Google” – se non l’hai effettivamente detto, puoi semplicemente ignorarlo o dire “Lascia stare”. Nella mia esperienza, i “falsi attivazioni” sono rari e di solito causati da qualcosa in TV che suona simile a “Google”. Entrambi i dispositivi ti permettono di cambiare la frase di attivazione in solo “Google” se preferisci un comando più breve (o ora anche “Hey Boo Boo” per divertimento ad Halloween, ecc., dato che Google a volte offre hotword stagionali).

Nel complesso, l’esperienza utente è molto curata. Questi speaker sono progettati per integrarsi nella tua vita quotidiana – per lo più ci parli e li tocchi solo occasionalmente. Non c’è un display da gestire (a differenza di un Nest Hub), cosa che alcuni potrebbero rimpiangere per il feedback visivo, ma molti apprezzano la semplicità. L’obiettivo di Google è stato il computing ambientale – l’idea che tu possa semplicemente parlare in modo naturale e le cose accadano. Tra i due speaker, non c’è differenza nella qualità dell’esperienza utente; dipende solo da dove li usi. Nest Audio può essere il punto centrale di un soggiorno con un suono più potente per il feedback vocale (utile per sentire risposte o testi delle canzoni da lontano), mentre i Mini sparsi in camere da letto o bagni estendono l’Assistente ovunque serva, in attesa silenziosa di un comando.

Un’ultima nota: integrazione con le TV – Una domanda comune è: si possono usare questi speaker come casse per la TV? Ufficialmente, Google ancora non supporta l’uso di Nest Audio o Mini come uscita audio dedicata per dispositivi video Chromecast/Google TV (a differenza dell’abbinamento Amazon Echo con Fire TV) – una funzione richiesta da tempo. A metà 2024, nonostante alcune anticipazioni, il nuovo Google TV streamer “ancora non può usare gli speaker Nest come uscita audio al posto di una soundbar” 9to5google.com 9to5google.com. Si può raggruppare un Chromecast con gli speaker per la musica, ma non avere l’audio dei film della TV tramite Nest Audio. Questa è una limitazione da considerare: se volevi un home theater economico con due Nest Audio, non è ancora supportato ufficialmente. Esistono soluzioni alternative e hack, ma nulla di nativo. Quindi, per ora, l’esperienza utente con la TV resta separata – speaker Nest per musica/voce, la tua TV o soundbar per l’audio dei video.

Portabilità e opzioni di alimentazione

Nel campo degli smart speaker per la casa, la portabilità non è una priorità – e infatti né Nest Audio né Nest Mini includono una batteria. Sono dispositivi alimentati dalla rete elettrica pensati per restare in un posto fisso (o al massimo, essere scollegati e spostati occasionalmente in un’altra stanza).

  • Alimentazione Nest Audio: Utilizza un alimentatore proprietario DC a barilotto da 30W. Il cavo è lungo circa 1,5 metri. Richiede una presa standard; non c’è l’opzione USB. Per via delle sue dimensioni e peso, Nest Audio non è pensato per essere spostato spesso da una stanza all’altra – è progettato per restare su una mensola collegato alla corrente.
  • Alimentazione Nest Mini: Utilizza un connettore proprietario a pin da 15W (il connettore tondo di Google). Anche il cavo è di circa 1,5m. Il Mini è leggero e piccolo, quindi potresti spostarlo tra le stanze se vuoi, ma dovresti comunque scollegarlo e ricollegarlo ogni volta. Non c’è una batteria interna che lo mantenga acceso durante lo spostamento.

Utilizzo portatile: Se desideri davvero un altoparlante assistente vocale veramente wireless, Google non ne offre uno al 2025. Tuttavia:

  • Produttori di accessori di terze parti hanno creato basi con batteria per Nest Mini (e anche per Nest Audio, anche se meno comuni). Si tratta essenzialmente di dock o custodie con una batteria ricaricabile su cui poggia lo speaker, rendendolo portatile per alcune ore. Digital Trends segnala che esistono questi supporti a batteria per entrambi, “più facili da trovare per Echo Dot… ma anche il modello Nest ha un paio di opzioni” digitaltrends.com. Può essere utile, ad esempio, se vuoi portare un Mini in veranda per un pomeriggio. Ma è un costo extra (~20-40$) e aggiunge ingombro.
  • In alternativa, si potrebbe alimentare un Nest Mini tramite un power bank portatile se si dispone della giusta uscita di tensione (dato che non è USB, serve un adattatore speciale o una batteria con presa AC).

Per la maggior parte delle persone, la portabilità non è un fattore determinante con questi dispositivi. Se ti serve musica in movimento o all’aperto, è meglio uno speaker Bluetooth. I Nest sono davvero parte dell’infrastruttura domestica, sempre collegati e pronti all’uso.

Detto ciò, la flessibilità di posizionamento è un aspetto da considerare:

  • Le dimensioni ridotte del Nest Mini permettono di inserirlo in spazi come l’angolo di un piano cucina, una nicchia su una mensola, o montato a parete vicino a un interruttore (alcuni lo montano verticalmente in punti comodi). Essendo così leggero, non c’è rischio che cada anche se fissato con un semplice gancio. Il compromesso è l’aspetto con il filo – un cavo scenderà verso la presa, che alcuni nascondono con copricavi.
  • Nest Audio, essendo più grande, richiede un po’ di spazio (pensalo come un piccolo speaker da scaffale). Sta bene su una console TV, un tavolino o una credenza in cucina. Non andrà facilmente su una mensolina stretta o su un davanzale piccolo. E non lo monteresti a parete senza una staffa sicura (non ha un punto di fissaggio integrato ed è pesante). Quindi, probabilmente lo terrai su un mobile. Ha anche un look moderno, quindi molti utenti lo espongono in bella vista.

Altri aspetti della portabilità: Nessuno dei due dispositivi ha uno schermo o una fotocamera, quindi non li porti in giro per videochiamate o altro – per quello ci sono i telefoni. Se dovessi scollegarli spesso, tieni presente che impiegano circa un minuto per avviarsi una volta collegati (annunceranno “Ciao, sono pronto” quando si riconnettono).

Se la portabilità è fondamentale (ad esempio vuoi un assistente vocale a bordo piscina o in viaggio), esistono alcuni prodotti di nicchia (JBL Link Portable era uno che aveva Google Assistant e una batteria) ma l’attuale gamma di Google non offre questa opzione. Amazon ha provato con un Echo a batteria (Echo Input Portable in India, ora fuori produzione) e Sonos ha il Move (con Assistant o Alexa, ma costa 399$). Per Nest Audio/Mini, considera che restano fissi in un posto per l’uso quotidiano.

In sintesi: nessuna portabilità integrata su nessuno dei due. Il Nest Mini ha un piccolo vantaggio in versatilità perché è così piccolo e montabile a parete digitaltrends.com, il che lo rende facile da posizionare in punti creativi (e esistono batterie di terze parti se proprio servono). Ma se vuoi ascoltare musica in movimento, probabilmente userai un altro dispositivo. Per la maggior parte delle persone, questo non è un problema – sono pensati come dispositivi fissi per la smart home.

Privacy e sicurezza

Con gli smart speaker sempre in ascolto delle parole di attivazione, la privacy è una preoccupazione comune. Google ha implementato diverse funzioni per affrontare il problema, e sia Nest Mini che Nest Audio seguono lo stesso schema di privacy:

  • Interruttore fisico per disattivare il microfono: Entrambi i dispositivi hanno un interruttore fisico che disconnette elettronicamente i microfoni. Su Nest Audio è un piccolo interruttore sul retro, su Nest Mini è uno slider laterale. Quando è disattivato, gli speaker accendono un LED (arancione) per confermare che i microfoni sono spenti androidauthority.com. È una disattivazione totale – in questa modalità il dispositivo non risponde affatto a “Hey Google” finché non lo riattivi. Utile quando vuoi la certezza che nessun audio venga captato (riunioni, conversazioni sensibili, ecc.).
  • Ascolto solo della parola di attivazione: Per progettazione, i dispositivi Google Assistant inclusi questi non trasmettono né registrano audio finché non viene rilevata la frase di attivazione. Il rilevamento (“Hey Google”/“OK Google”) viene gestito localmente dal chip del dispositivo. Solo dopo averla sentita inizia a trasmettere la tua richiesta al cloud di Google per l’elaborazione. Un indicatore (i LED che si accendono) mostra quando sta ascoltando/inviando attivamente. Puoi anche chiedere: “Hey Google, cosa hai sentito?” e ripeterà il tuo ultimo comando – un modo per verificare se ha frainteso qualcosa.
  • Registrazione vocale e controlli sui dati: Google offre agli utenti il controllo su come vengono archiviate le registrazioni vocali:
    • Per impostazione predefinita, Google può salvare le tue richieste all’Assistant nell’Attività web e app del tuo account (per migliorare la personalizzazione). Tuttavia, puoi scegliere di eliminarle automaticamente ogni 3, 18 o 36 mesi, oppure di non salvare affatto le registrazioni audio (Google ha smesso di salvare l’audio grezzo di default un paio di anni fa dopo le polemiche).
    • Hai la possibilità di eliminare qualsiasi comando vocale dalla cronologia chiedendo: “Hey Google, elimina quello che ho appena detto“, oppure “…elimina tutto quello che ho detto questa settimana.” safety.google L’Assistente eseguirà e rimuoverà questi elementi dal tuo account.
  • Nell’app Google Home o nella pagina Le mie attività, puoi anche rivedere ed eliminare manualmente le interazioni.
  • Modalità Ospite: Introdotta nel 2021, la Modalità Ospite è una funzione di privacy che puoi attivare con la voce: “Hey Google, attiva la Modalità Ospite.” Quando è attiva, il dispositivo non collegherà le richieste al tuo account Google né mostrerà risultati personali iapp.org. È come la modalità in incognito per il tuo smart speaker. Sentirai un suono speciale quando entra in modalità ospite e i LED lampeggeranno (oltre ad annunciare che è in modalità ospite). È utile quando hai ospiti: possono usare lo speaker senza accedere accidentalmente alle tue informazioni (ad esempio, non possono controllare il tuo calendario o la lista della spesa) e le loro richieste non verranno salvate nella tua cronologia. Dì “disattiva la Modalità Ospite” per tornare al funzionamento normale.
  • Sicurezza dei dati: Entrambi gli speaker ricevono aggiornamenti di sicurezza da Google automaticamente. Le comunicazioni con i server di Google sono criptate. Per il controllo dei dispositivi smart home localmente (con Matter, ad esempio), tutto rimane all’interno della tua rete. Google ha anche una sicurezza Voice Match integrata per acquisti e determinate azioni – ad esempio, solo la tua voce può confermare un acquisto o accedere alle tue informazioni personali se Voice Match è abilitato.
  • Niente telecamere, niente schermi: A differenza dei display smart, questi speaker solo audio non hanno telecamere che potrebbero invadere la privacy. E non possono mostrare visivamente informazioni potenzialmente sensibili. È tutto tramite voce, il che per alcuni è un vantaggio perché c’è meno rischio di esposizione accidentale di dati personali su uno schermo. Naturalmente, qualcuno potrebbe sentire una risposta dell’Assistente, quindi non vorresti che leggesse informazioni sensibili in una stanza piena di persone – ma l’Assistente è progettato per essere prudente (spesso non leggerà dettagli come il contenuto delle tue email a meno che tu non lo chieda esplicitamente e abbia abilitato quella funzione).
  • Impegno per la privacy hardware: Google pubblica whitepaper su come l’Assistente gestisce la privacy. Sottolineano che il pulsante muto è a livello hardware, e che il chip ML integrato aiuta a gestire le richieste comuni senza inviare dati all’esterno. Inoltre, durante la configurazione puoi scegliere di non inviare a Google le tue registrazioni vocali per l’analisi (in passato chiedevano agli utenti di contribuire per migliorare l’Assistente, il che ha portato alle famose storie dei contractor che ascoltavano nel 2019; ora è su base volontaria e pochi aderiscono).
  • Note comparative: L’HomePod mini di Apple ha la reputazione di offrire una forte privacy – Apple non conserva le registrazioni e l’elaborazione avviene più spesso sul dispositivo (e Siri richiede un iPhone per l’uso completo). Google si è avvicinata a questo modello con funzionalità come l’elaborazione locale dei comandi frequenti theverge.com. Anche Amazon Alexa consente l’eliminazione delle registrazioni, ma Amazon aveva una conservazione predefinita più lunga dei registri vocali (che hanno poi modificato offrendo l’auto-eliminazione). Una differenza distintiva di Alexa: alcuni dispositivi Echo hanno una fotocamera (non i Dot/Echo standard) e Alexa offre funzioni come “Alexa Guard” che può ascoltare allarmi quando non sei in casa – Google non ascolta continuamente questi suoni su questi speaker (solo Nest Hub Max aveva qualcosa di simile con la sua fotocamera e Nest Aware). Per gli speaker Google, le preoccupazioni sulla privacy riguardano principalmente registrazioni accidentali o uso improprio dei dati, che Google ha cercato di mitigare.
  • Quindi, in sintesi: Nest Mini e Nest Audio offrono solidi controlli per la privacy degli utenti. Se sei preoccupato, hai il pulsante muto per una garanzia fisica e la modalità ospite o l’auto-eliminazione per i dati. Google sembra impegnata a non ripetere errori del passato (quando dei collaboratori ascoltavano alcune registrazioni – quel programma è stato interrotto). E con Gemini AI in arrivo (la prossima generazione di assistente AI di Google), probabilmente vedremo ancora più intelligenza sul dispositivo che potrebbe ridurre ulteriormente ciò che deve essere inviato al cloud.

    Un altro aspetto della sicurezza: Sicurezza della smart home – Entrambi gli speaker possono essere usati per aumentare la sicurezza in modo indiretto. Ad esempio, puoi chiedere “Hey Google, la mia porta è chiusa?” se hai una serratura smart, o integrarli con sistemi di sicurezza (alcuni allarmi permettono l’integrazione con Google così puoi attivarli a voce con un PIN). Possono anche riprodurre suoni di allarme o routine quando, ad esempio, una Nest Cam rileva un movimento (tramite routine Assistant). Pur non essendo sistemi di sicurezza autonomi, sono utili come parte di una configurazione di sicurezza (ad esempio, un Nest Audio potrebbe spaventare un intruso rispondendo a un comando vocale da remoto, ecc.). Inoltre, in caso di emergenza, non puoi chiamare direttamente il 112 con gli speaker Google (nessuna chiamata di emergenza in uscita), ma puoi usarli per chiamare un contatto che potrebbe chiamare i servizi di emergenza. Questo è simile per tutti gli assistenti vocali.

    Aggiornamenti recenti, novità firmware e prospettive future

    Gli speaker Nest di Google sono stati relativamente silenziosi in termini di nuovi lanci hardware dal Nest Audio del 2020, ma molto sta bollendo in pentola dietro le quinte nel 2024–2025:

    • Aggiornamenti Matter e Thread (2022–2023): Come discusso, un importante aggiornamento software è stato rilasciato per rendere Nest Audio e Mini hub compatibili con Matter support.google.com. Google li ha anche aggiornati per essere controllabili con le nuove funzionalità dell’app Google Home. Questi aggiornamenti firmware sono avvenuti automaticamente. Molti utenti potrebbero non essersi nemmeno accorti che il loro Mini 2019 ha acquisito la capacità di controllare direttamente una presa smart Matter nel 2023 – ma è successo. Questo dimostra l’impegno di Google a prolungare la vita dei dispositivi con il supporto ai nuovi standard.
    • Ottimizzazioni delle prestazioni: Google occasionalmente regola il rilevamento della parola chiave e l’elaborazione audio tramite aggiornamenti. Alcuni utenti hanno notato miglioramenti nella reattività o meno attivazioni accidentali dopo alcuni rilasci di firmware. L’adattamento automatico alla stanza (Ambient IQ) di Nest Audio è migliorato nel tempo – regola il volume delle risposte dell’Assistant in base al rumore di fondo e, secondo le testimonianze, sembra funzionare (ad esempio, il volume aumenta un po’ se una lavastoviglie è in funzione, così puoi comunque sentire le previsioni del tempo).
    • Aggiornamenti di Google Assistant: Il cambiamento più grande all’orizzonte è la prossima generazione di IA di Google, che è stata chiamata “Assistant with Bard” o più recentemente Gemini (il nome del prossimo grande modello di IA di Google). Alla fine del 2023, Google ha annunciato che stava lavorando per integrare un’IA conversazionale più avanzata in Assistant. Entro la metà del 2025, hanno confermato che gli smart speaker e i display avranno un ruolo in questo futuro, con “entusiasmanti aggiornamenti con Gemini dietro le quinte” in arrivo 9to5google.com. Questo probabilmente significa che i futuri firmware permetteranno richieste più complesse o dialoghi più naturali sui dispositivi Nest. Forse potrai avere conversazioni più articolate o chiedere cose più complesse su cui l’attuale Assistant potrebbe avere difficoltà. È anche possibile che Google abiliti funzioni come i riassunti generati dall’IA (immagina di chiedere al tuo Nest Audio, “Hey Google, riassumi questo articolo” o “aiutami a pianificare una vacanza”) una volta che l’IA in cloud sarà integrata.
    • Nuovi altoparlanti Nest vociferati: Ci sono forti prove che nuovi hardware stanno arrivando. Nell’agosto 2025, durante l’evento Pixel di Google, uno smart speaker non annunciato è stato avvistato in un video promozionale – un dispositivo compatto con un anello luminoso LED alla base, indicato nel testo come un “Google Home Speaker w/ Gemini.” soundguys.com soundguys.com Questo suggerisce che Google potrebbe rilasciare un successore del Nest Audio (o uno speaker con un nuovo form factor) che integra fortemente le nuove capacità AI. Il dispositivo descritto sembrava un cilindro più piccolo (simile alla forma di un Nest Wifi Point) con un anello luminoso come quello dell’Echo di Amazon soundguys.com, indicando che Google potrebbe prendere spunti di design dai concorrenti (l’anello potrebbe fornire più feedback visivo). Sono passati 5 anni dal Nest Mini originale e oltre 3 anni dal Nest Audio, quindi un aggiornamento è atteso. I siti tecnologici riportano che “il prossimo speaker Home di Google con Gemini” è trapelato e potrebbe arrivare entro la fine del 2025 tomsguide.com tomsguide.com. Potremmo anche vedere un Nest Mini 3a generazione, potenzialmente con audio o sensori migliorati (non ci sono ancora leak certi, ma di solito aggiornano anche quello).
    • Rinominazione dell’abbonamento Google Home: Separatamente, Google sta rinominando il suo abbonamento Nest Aware (per le videocamere) in Google Home Subscription con livelli che potrebbero includere funzionalità di automazione migliorate. Anche se non riguarda direttamente gli speaker, questo mostra che Google sta unificando la sua piattaforma smart home e forse raggruppando i servizi. Alcuni di questi servizi (come routine di sicurezza domestica migliorate, attivazione tramite sensori, ecc.) potrebbero sfruttare gli speaker. Ad esempio, l’uso dei microfoni di un Nest Audio per rilevare la rottura di vetri o allarmi (in stile Alexa Guard) potrebbe diventare una funzione inclusa nell’abbonamento.
    • Scenario competitivo in evoluzione: Amazon e Apple non stanno a guardare. Amazon continua a iterare Alexa (anche loro stanno valutando aggiornamenti AI, avendo annunciato la propria integrazione LLM per Alexa a fine 2023). Si vocifera che Apple rilascerà un HomePod mini 2 entro il 2025 con chip aggiornati e forse nuovi sensori soundguys.com. Tutto ciò significa che gli speaker Nest probabilmente vedranno un aggiornamento significativo per restare al passo. L’obiettivo di Google è chiaramente l’unificazione dell’AI – usando la stessa potente Gemini AI su telefoni (Assistant), speaker e ovunque.
    • Longevità dei modelli attuali: Se possiedi già un Nest Mini o un Nest Audio, stai tranquillo: continueranno a essere supportati per il prossimo futuro. Google tende a supportare l’hardware per molti anni (il Google Home originale ha ricevuto aggiornamenti per circa 6 anni). Riceveranno le nuove funzionalità di Assistant se tecnicamente possibile. Ad esempio, se l’elaborazione AI avanzata richiede più potenza, potrebbe essere trasferita sul cloud così che anche gli speaker più vecchi possano beneficiarne (magari un po’ più lentamente). Il nuovo speaker di cui si vocifera potrebbe semplicemente aggiungere un array di microfoni migliore o un suono superiore, oltre a quell’anello LED interessante, piuttosto che introdurre funzionalità completamente esclusive.

    In sostanza, gli attuali Nest Mini e Nest Audio saranno ancora molto rilevanti nel 2025, ma tieni d’occhio gli annunci di prodotto di Google in autunno. Ci aspettiamo un Nest speaker di nuova generazione che potrebbe sostituire il Nest Audio con un suono ancora migliore e un’IA profondamente integrata. Questo potrebbe anche far scendere i prezzi o offrire nuove opzioni (ad esempio, Google potrebbe lanciare un Nest Audio 2 a 120$ e mantenere l’attuale modello da 99$ come fascia inferiore, oppure lanciare un Nest Mini 3 con piccoli miglioramenti a 49$). C’è persino la speculazione che Google possa provare un altoparlante portatile o uno smart speaker con display (anche se per questo c’è già il Nest Hub). Tuttavia, non ci sono ancora informazioni concrete su un Nest alimentato a batteria.

    Confronti con Amazon Echo e Apple HomePod mini

    Nessuna decisione d’acquisto di smart speaker è completa senza considerare la concorrenza. Ecco come Nest Mini e Nest Audio si confrontano con i principali rivali nelle categorie di smart speaker piccoli e di medie dimensioni:

    Nest Mini vs Amazon Echo Dot (5ª generazione)

    Il Nest Mini (2ª gen) di Google e l’Echo Dot (5ª gen, 2022) di Amazon sono entrambi i modelli mini economici, a circa 50$.

    • Audio: Amazon ha il vantaggio. L’Echo Dot di 5ª generazione ha un driver leggermente più grande (1,73″ contro circa 1,57″ del Nest Mini) ed è frontale, inoltre è stato ottimizzato per avere più bassi. I recensori notano che Echo Dot può suonare più forte e pieno rispetto al Nest Mini digitaltrends.com. È stato definito “impressionante per le sue dimensioni” e in effetti può riempire una piccola stanza meglio del Nest Mini. Il Nest Mini non è male – si difende bene in termini di chiarezza – ma a confronto diretto, l’audio del Dot vince (soprattutto per bassi e volume complessivo). Per le sole risposte vocali, però, entrambi sono ugualmente udibili.
    • Assistant vs Alexa: Questo dipende molto dalle preferenze personali e dall’ecosistema. Google Assistant tende a essere migliore nelle ricerche di conoscenza generale (sfruttando Google Search) e nella pronuncia, e si integra bene con i servizi Google (Calendar, Maps, Android). Alexa eccelle con i servizi Amazon (liste della spesa, ordini Amazon) e ha una vasta libreria di “skill” di terze parti (alcune sono poco utili, altre come giochi o integrazioni possono essere utili). Alexa supporta anche più lingue in alcune località e ha funzioni come la guard mode (ascolto per effrazioni) e interfono drop-in tra dispositivi Echo. Google sta recuperando in alcune aree (ha recentemente introdotto una funzione simile al drop-in, e ovviamente ha broadcast e chiamate telefoniche).
    • Smart Home: Entrambi ora supportano Matter e funzionano con un’ampia gamma di dispositivi. Un elemento distintivo: l’Echo Dot 5 ha un sensore di temperatura integrato e rilevamento del movimento (ultrasuoni) digitaltrends.com. Questo significa che un Echo Dot può attivare routine Alexa come “se viene rilevato movimento vicino al Dot, accendi le luci” o “se la temperatura della stanza supera gli 80°F, accendi il ventilatore” – senza bisogno di sensori separati. Nest Mini non ha queste funzionalità (il suo sensore a ultrasuoni serve solo per mostrare i LED del volume, non è utilizzabile per automazioni). Se usi molto Alexa o hai l’ecosistema Amazon (Fire TV, ecc.), un Dot potrebbe integrarsi meglio (ad esempio, puoi usare i Dot come una sorta di interfono domestico o come altoparlanti esterni per Fire TV in modo limitato).
    • Design: Nest Mini è più piatto e può essere montato a parete già dalla confezione digitaltrends.com, ottimo per posizionamenti discreti. L’Echo Dot è una piccola sfera (circa 10 cm di diametro), che alcuni trovano carina ma un po’ più visibile. Amazon offre una variante con orologio del Dot (display LED dell’ora sul lato) e versioni per bambini. Google si limita ai colori base. Entrambi si integrano bene, ma il mini di Google è leggermente più neutro come arredamento, mentre il Dot nella versione orologio è un simpatico orologio da comodino.
    • Privacy: Entrambi hanno pulsanti per disattivare il microfono. Anche Amazon permette l’eliminazione vocale (“Alexa, elimina quello che ho appena detto”) e ha una funzione di eliminazione automatica opzionale. Anche Amazon ha avuto la sua dose di scrutinio sulla privacy. A livello di funzionalità, sono comparabili, anche se la Guest Mode (incognito) di Google è un’offerta unica. Alexa ha anche un’impostazione per non salvare le registrazioni.
    • Valore: Entrambi sono spesso fortemente scontati (fascia $20-30). Amazon, durante gli eventi Prime, a volte vende i Dot a prezzi incredibilmente bassi o in bundle con altri dispositivi. Google ha fatto promozioni con Mini gratuiti. In termini di longevità, entrambi probabilmente riceveranno supporto per alcuni anni. Nota: l’Echo Dot 5 può estendere una rete se hai un router mesh Eero (come piccolo ripetitore Wi-Fi) – un vantaggio di nicchia per alcuni.

    Verdetto: Se hai già investito in Google o preferisci l’intelligenza dell’Assistant, il Nest Mini è una buona scelta come speaker compatto. Ma solo in termini di funzionalità, Echo Dot (5a gen) supera Nest Mini per audio e sensori. È probabilmente lo smart speaker piccolo più capace nel 2025. La decisione potrebbe dipendere da quale ecosistema di assistente vocale preferisci, dato che cambiare ecosistema può pesare più delle piccole differenze hardware.

    Nest Audio vs Amazon Echo (4a generazione)

    Nella fascia dei $100, Nest Audio di Google e Amazon Echo (4a gen, 2020) si sfidano direttamente:

    • Audio: Entrambi sono validi, ma la loro equalizzazione è diversa. L’Amazon Echo 4a gen (l’altoparlante a forma di globo) ha un woofer da 3,0” e 2 tweeter, e diffonde il suono a 360 gradi. Le recensioni spesso rilevano che l’Echo ha un po’ più di bassi e può essere leggermente più potente del Nest Audio engadget.com. È un altoparlante molto solido per la musica, soprattutto dopo i miglioramenti di Amazon. Il Nest Audio è direzionale (emissione frontale) con una coppia woofer + tweeter. Riproduce voci molto chiare e un suono bilanciato. Alcuni confronti dicono che i bassi dell’Echo possono essere più presenti ma a volte un po’ gonfi, mentre il Nest Audio è più naturale/neutro. Engadget ha osservato: “L’Echo lo supera per qualità audio, ma non vuol dire che il Nest Audio suoni male… Semplicemente non è così potente, e i bassi non sono [così pronunciati].” engadget.com Se li metti in una stanza, l’Echo potrebbe riempire meglio uno spazio grande. Tuttavia, se dai valore alla chiarezza, il Nest Audio si difende bene. Per la maggior parte degli ascoltatori occasionali, sono sullo stesso livello – entrambi un grande passo avanti rispetto ai mini speaker.
    • Assistant vs Alexa: Stesse considerazioni di cui sopra, solo con microfoni e altoparlanti migliori qui. Alexa su un Echo può fare cose che Google Assistant su Nest Audio non può (e viceversa). Alexa, ad esempio, supporta più dispositivi smart home, anche quelli più di nicchia (come alcuni sensori fai-da-te), e puoi chiedere ad Alexa di riprodurre Amazon Music o Apple Music, ecc. (Anche Google ora può fare Apple Music e Spotify, quindi qui sono alla pari). Se usi molto le skill o le Routine di Alexa, l’Echo potrebbe piacerti di più. Se invece ti affidi all’ecosistema Google e a Chromecast, Nest Audio si integra meglio. Da notare che Amazon Echo può funzionare come un hub Zigbee – ha una radio Zigbee integrata, quindi puoi collegare direttamente lampadine o sensori Zigbee senza bisogno di un hub separato. Nest Audio non ha questa funzione (Google sembra puntare su Wi-Fi/Thread). Quindi, per un appassionato di smart home con dispositivi Zigbee, Echo ha un vantaggio.
    • Design: L’Echo 4a gen è una sfera di circa 14,5 cm di altezza/larghezza, spesso paragonata a una piccola sfera o a una Magic 8-ball (disponibile in bianco, nero, blu). Nest Audio è più alto, a forma di cuscino. Il design è soggettivo – alcuni preferiscono la sfera giocosa dell’Echo con il suo anello luminoso blu alla base; altri apprezzano il “blob” in tessuto del Nest Audio che si mimetizza nell’ambiente. L’anello luminoso dell’Echo è molto visibile quando Alexa è attiva (e si vede da lontano), mentre i 4 puntini luminosi del Nest sono discreti e frontali. Come oggetti d’arredo, Nest Audio può sembrare più scandi-moderno, Echo un po’ più da gadget. Entrambi sono ben costruiti; Echo ha un po’ di plastica e tessuto, Nest quasi tutto tessuto e base in gomma.
    • Funzionalità speciali: L’Echo ha un jack aux output da 3,5 mm (e anche input) – puoi collegarlo a un altro altoparlante o usare le cuffie, ecc. Nest Audio non ha nessuna porta. Quindi Echo può essere usato più facilmente come altoparlante Bluetooth/aux per altre sorgenti. D’altra parte, l’integrazione di Nest Audio con Google Cast può essere più comoda per chi è nell’ecosistema Google (il casting audio è molto fluido se hai Android/Chrome). Anche Echo supporta lo streaming Bluetooth dal telefono, comunque.
    • Multi-Room & Stereo: Entrambi supportano l’accoppiamento stereo (Echo può essere accoppiato con un altro Echo per lo stereo) e il multi-room (musica multi-room Alexa vs gruppi Google Home). Se prevedi di averne due in futuro, considera che una coppia stereo di Echo non può essere utilizzata come altoparlanti TV per un Fire TV a meno che Amazon non abbia abilitato questa funzione (hanno permesso le coppie di Echo Studio per Fire TV, ma non sono sicuro riguardo agli Echo normali). Google, come già detto, non l’ha ancora abilitato per Nest. Quindi nessuna grande differenza – tieni solo presente che non puoi mescolare ecosistemi nei gruppi (un Nest Audio e un Echo non possono essere raggruppati insieme per la musica in modo nativo).

    Verdetto: Tra Nest Audio ed Echo (4ª gen), è una scelta difficile. Dal punto di vista audio si equivalgono; la differenza principale è tra Alexa e Assistant. Se vuoi il miglior suono possibile a circa 100$ e non hai preferenze tra gli assistenti, alcune recensioni danno un leggero vantaggio a Echo per i bassi più ricchi. Ma se preferisci le capacità di Google Assistant o un design più adatto all’arredamento, Nest Audio è la scelta giusta. Entrambi sono tra i migliori nella categoria degli smart speaker di fascia media, superando facilmente gli altoparlanti più piccoli e offrendo prestazioni che mettono in difficoltà anche quelli più costosi (come Apple HomePod 2 da 199$ o Sonos One) in termini di valore.

    E l’Apple HomePod mini?

    L’HomePod mini di Apple ha un prezzo simile a Nest Audio/Echo (99$) ma una dimensione più vicina a Nest Mini/Echo Dot. Occupa una posizione unica, essenzialmente uno speaker piccolo ma premium.

    • Audio: Per le sue dimensioni (~3,9” di diametro), HomePod mini suona molto bene – chiarezza e bassi migliori rispetto a Nest Mini, paragonabile a Echo Dot o forse anche leggermente superiore. Tuttavia, non può eguagliare Nest Audio in pienezza o volume per stanze grandi. Due HomePod mini possono essere accoppiati in stereo e funzionano bene per la musica in una stanza piccola o come altoparlanti per computer. Se sei nell’ecosistema Apple, sono soddisfacenti per l’ascolto casuale, ma se vuoi un suono potente, avrai comunque bisogno del grande HomePod o di un altro sistema.
    • Siri vs Assistant/Alexa: Siri è spesso considerata meno flessibile rispetto a Google e Amazon. Copre bene le funzioni di base – musica, risposte a domande semplici, controllo dei dispositivi HomeKit, ecc. Ma ha meno integrazioni di terze parti e non può usare direttamente tanti servizi (anche se può gestire Spotify tramite AirPlay, preferisce Apple Music). Siri inoltre non supporta utenti multipli su HomePod mini (niente profili vocali separati per richieste personali – una funzione che sia Google che Amazon hanno). Dove Siri/Apple eccellono è in privacy e handoff. Le richieste a Siri sono molto protette, e HomePod mini non invia nulla ad Apple finché non sente la parola di attivazione, come gli altri, ma la politica Apple sui dati è molto rigida – nessuna registrazione viene conservata a meno che tu non lo consenta, ecc. Inoltre, se hai un iPhone, puoi avvicinarlo a un HomePod mini per trasferire la musica (handoff ultra-wideband), e funziona perfettamente con tutti i servizi Apple (messaggi, promemoria, ecc., se sei un utente Apple). Ma se usi più piattaforme o sei molto legato ai servizi Google, HomePod mini è limitante.
    • Smart Home (Matter/Thread): HomePod mini include una radio Thread e funge da border router Thread già dalla confezione. È una parte chiave dell’ecosistema Apple HomeKit (ora Home). Con Matter, HomePod mini può controllare dispositivi Matter e fare da ponte per quelli Thread. In un certo senso, è avanti rispetto a Nest Audio da questo punto di vista tecnico. Ma questo conta solo se prevedi di usare dispositivi Thread e Apple Home. Google supporta Thread tramite altri hub, ma non in questi speaker.
    • Blocco dell’ecosistema: HomePod mini ha davvero senso solo se vivi in una casa “Apple” (iPhone, ecc.). Non supporta ufficialmente Google Assistant o Alexa (non puoi cambiare assistente) e non puoi trasmettere da Android (solo AirPlay da dispositivi Apple). Quindi non è così agnostico come un Nest o un Echo. Alcune persone usano HomePod mini solo come speaker AirPlay per Apple Music e ignorano Siri, ma è un utilizzo limitato.

    Per chi sta decidendo tra Google e Apple: se hai un iPhone ma usi molti servizi Google e vuoi il miglior assistente, potresti comunque preferire Nest Audio/Mini. Se invece sei completamente nell’ecosistema iOS/Mac e ti interessa l’integrazione Apple, un HomePod mini può essere interessante per alcune stanze, tenendo presente che le capacità di Siri sono un po’ più limitate.

    Altri da segnalare:

    Ci sono altri attori come Sonos One / Sonos Era 100 – Sonos supporta Google Assistant e Alexa sui suoi speaker. Il Sonos One (circa 219$) o il nuovo Era 100 (249$) superano Nest Audio come qualità audio (driver più grandi, stereo da un solo dispositivo nel caso di Era 100) e ti permettono di scegliere l’assistente (nota però: a causa di dispute legali, i nuovi speaker Sonos attualmente supportano Alexa e Sonos Voice, ma non Google Assistant). Quindi la situazione è in evoluzione – storicamente Sonos One poteva usare Google Assistant, ma la nuova linea Era di Sonos è stata lanciata senza supporto GA, forse temporaneamente. In ogni caso, Sonos è un sistema multi-room di fascia alta per l’audiofilo che vuole anche il controllo vocale.

    Ci sono anche Nest Hub Max di Google (229$) – include un buon altoparlante e Google Assistant con display – oppure il Pixel Tablet con base speaker (che funge anche da dispositivo tipo Nest Hub). Sono alternative se vuoi uno schermo o un tablet/speaker 2-in-1. Sono più costosi e non sono dispositivi audio puri, ma vale la pena menzionarli per completezza.

    Tuttavia, concentrandosi sulla fascia di prezzo/dimensioni di Nest Mini e Nest Audio, i principali concorrenti restano la linea Amazon Echo e l’HomePod mini di Apple. Google si difende bene: Nest Audio è spesso consigliato insieme a Echo come migliori scelte sotto i 100$, e Nest Mini pur essendo datato, è ancora uno dei modi più economici per avere uno smart speaker (e spesso un upgrade rispetto agli speaker integrati di telefoni o laptop per ascolto occasionale).

    Conclusione: quale scegliere?

    Nest Mini vs Nest Audio – alla fine dipende dalle tue priorità e dai tuoi casi d’uso:

    • Per chi ha un budget limitato o acquista uno smart speaker per la prima volta: Il Nest Mini (2a gen) è un dispositivo fantastico per iniziare a conoscere gli assistenti vocali. È molto economico (soprattutto in offerta) e offre l’esperienza completa di Google Assistant. Se vuoi principalmente fare domande, impostare timer, controllare il meteo e ascoltare un po’ di musica (musica di sottofondo mentre cucini o in una stanza piccola), il Mini farà al caso tuo. È anche ideale per estendere l’Assistant in più stanze a basso costo – ad esempio, mettere un Mini in ogni camera da letto per il controllo vocale ovunque. Potresti iniziare con un Nest Mini per vedere come ti trovi con l’ecosistema smart home di Google prima di investire di più. Consiglio: Scegli il Nest Mini se il budget è limitato, lo spazio è molto ridotto o l’uso principale è per richieste vocali e audio di base. Per questi compiti non resterai deluso, e potrai sempre aggiungere uno speaker più grande in seguito per la musica.
    • Per gli amanti della musica e gli spazi principali della casa: Se prevedi di ascoltare molta musica, podcast o usare lo speaker anche per intrattenere, il Nest Audio vale assolutamente l’upgrade. Il salto di qualità audio è notevole – ottieni veri bassi, volume più alto e un’esperienza di ascolto complessivamente più ricca. Nest Audio può riempire comodamente di suono un soggiorno o una cucina, mentre un Mini avrebbe difficoltà. Inoltre, in un ambiente rumoroso, le risposte di Nest Audio sono più facili da sentire (e i suoi microfoni ti sentono meglio a distanza). Consiglio: Scegli Nest Audio se hai 50 € in più nel budget e userai lo speaker per ascoltare musica regolarmente, o se sarà posizionato in una zona centrale della casa dove si apprezza un suono migliore. È il punto d’equilibrio tra valore e prestazioni nella gamma Google.
    • Per gli appassionati di smart home: Entrambi gli speaker si integrano allo stesso modo con l’automazione Google Home. Se sei molto appassionato di smart home, potresti in realtà considerarli entrambi – ad esempio, un Nest Audio in soggiorno (che funge sia da buon lettore musicale che da controllo vocale per la casa), e Nest Mini nelle altre stanze per estendere la copertura vocale. Poiché lavorano insieme, non è una scelta esclusiva. Detto ciò, se dovessi scegliere un solo dispositivo come hub vocale principale per la smart home, il volume extra e la chiarezza di Nest Audio gli danno un piccolo vantaggio (puoi sentire meglio le routine vocali o gli avvisi di allarme). Ricorda, nessuno dei due ha Thread, quindi se prevedi una configurazione Matter basata su Thread, assicurati di avere anche un dispositivo Thread Border Router (come un Nest Hub o Nest Wifi Pro).
    • Per chi ha bisogno di portabilità: Se vuoi spostare spesso lo speaker o usarlo in punti diversi, nessuna delle opzioni Google è ideale a causa del cavo di alimentazione. In questo caso, potresti considerare alternative (o una base batteria accessoria). Ma se si tratta solo di spostamenti occasionali (ad esempio, portare il Nest Audio sulla presa del patio per una serata), è fattibile – semplicemente non è completamente wireless. La maggior parte delle persone finisce per assegnare una posizione fissa a questi speaker.
    • Per chi ha a cuore la privacy: I due dispositivi sono simili sotto questo aspetto. Se sei estremamente attento alla privacy, qualsiasi assistente basato su cloud potrebbe farti esitare. Google ha fatto molto per consentire l’uso riducendo al minimo la conservazione dei dati (modalità ospite, ecc.). Se questo non basta, potresti preferire un Apple HomePod mini per la politica sulla privacy di Apple, o per un controllo totalmente locale, uno smart speaker “non cloud” (rari, come Mycroft o altri open source) – ma questi non hanno la raffinatezza della conoscenza di Google Assistant. Per l’utente medio attento alla privacy, usare l’interruttore muto quando serve e abilitare l’eliminazione automatica è sufficiente sui dispositivi Nest.
    • Fedeli di Alexa o Siri: Se possiedi già dispositivi Echo o HomePod e sei soddisfatto, non c’è una forte ragione per passare a Nest se non una preferenza personale per le risposte di Google. Ogni ecosistema funziona meglio al suo interno (anche se Matter sta colmando il controllo dei dispositivi, gli assistenti vocali restano compartimenti separati). Tuttavia, se usi Android, i servizi Google, o non sei ancora immerso in nessun ecosistema, gli speaker Nest sono una scelta interessante, soprattutto se apprezzi la capacità di ricerca e le abilità multilingue di Google Assistant.

    Accoglienza pubblica: In generale, il Nest Audio è stato ben accolto come un ritorno alla qualità per gli sforzi audio di Google – è visto come un ottimo rapporto qualità-prezzo e un segno che Google finalmente “ha capito” che la qualità del suono conta 9to5google.com. Il Nest Mini è stato riconosciuto come un modesto upgrade rispetto al popolare Home Mini; gli utenti hanno apprezzato il suono migliorato e il supporto a parete, anche se non è stato rivoluzionario. In termini di vendite, l’Echo Dot di Amazon spesso domina le classifiche (grazie al predominio di Alexa), ma il Mini di Google ha avuto il suo momento di grande diffusione, quindi ce ne sono milioni nelle case. Gli utenti che possiedono entrambi spesso usano Google Assistant per le ricerche di informazioni (perché è più preciso) e Alexa per alcune attività smart home o routine. Ma man mano che gli ecosistemi convergono con Matter e l’IA fa passi avanti, molti sono ottimisti sulla direzione di Google – soprattutto con l’annuncio di nuovo hardware in arrivo.

    Considerazioni finali: Se stai scegliendo tra Nest Mini e Nest Audio a fine 2025, chiediti come lo userai. Per un compagno da cucina o da scrivania con cui parlare a Google e ascoltare qualche canzone ogni tanto, il Mini è piccolo ma potente (e molto economico). Per un’esperienza sonora più ricca o uno speaker “principale” per la casa, il Nest Audio offre molta più potenza e ti renderà più felice quando alzerai il volume della tua playlist preferita. Entrambi ti offriranno le stesse funzioni smart, l’affidabilità di Google Assistant e l’integrazione con i tuoi dispositivi smart home.

    La buona notizia è che non puoi davvero sbagliare – si completano bene a vicenda e sono entrambi competitivi nei rispettivi segmenti. Google ha perfezionato questi speaker al punto che la scelta dipende davvero dall’uso che ne farai. E con i possibili nuovi modelli in arrivo, potremmo presto vedere un Nest Audio 2 o un Nest Mini 3 che alzeranno ulteriormente l’asticella. Ma oggi, gli attuali Nest Audio e Nest Mini restano scelte solide.

    Riepilogo raccomandazioni: Per la maggior parte degli utenti, consiglierei il Nest Audio come scelta principale – il miglioramento della qualità audio vale il costo extra se prevedi di ascoltare musica o media. Trasforma il dispositivo da semplice assistente vocale a vero mini speaker d’intrattenimento. Prendi il Nest Mini per integrare altre stanze o se ti servono solo le funzioni base in un formato compatto. E tieni d’occhio le prossime uscite di Google: la prossima generazione di speaker Nest potrebbe portare ancora più funzioni e un suono migliore, dando potenzialmente a Google un vantaggio nella corsa agli smart speaker.


    Fonti:

    Introducing Nest Audio from Google

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