Aggiornato: 9 novembre 2025
Novità di oggi
- “Coda o niente coda?” Un’ondata di nuove immagini e segnalazioni oggi ha riacceso il dibattito sul fatto che 3I/ATLAS mostri o meno una coda convenzionale dopo il perielio. Un riepilogo molto condiviso segnala immagini del 5 novembre che sembrano prive di coda, anche dopo il passaggio ravvicinato della cometa vicino al Sole. [1]
- Immagini profonde evidenziano getti complessi. Una nuova analisi pubblicata oggi mette in risalto una struttura di getto su larga scala (inclusi elementi di anti-coda rivolti verso il Sole) osservata in immagini sovrapposte catturate il 9 novembre (UT) e condivise tramite la comunità della British Astronomical Association. L’autore sostiene che queste strutture meritino un follow-up mirato con Hubble e JWST. (L’interpretazione è ancora in discussione.) [2]
- Smentita la presunta variazione di colore. Due giorni fa, i ricercatori hanno chiarito che i titoli riguardanti il “cambio di colore” di 3I/ATLAS erano fuorvianti; la dominante luminosità blu-verde è coerente con il gas nella chioma e con l’aumentata attività vicino al perielio. [3]
- Sta tornando visibile agli amatori. Dopo il perielio del 30 ottobre, 3I/ATLAS sta riemergendo nel cielo prima dell’alba; osservatori con telescopi amatoriali la stanno già individuando, con una visibilità più ampia prevista in miglioramento intorno all’11 novembre. [4]
Istante di oggi: perché l’aspetto della cometa è confuso
Alcune immagini dal 5 al 9 novembre mostrano una chioma compatta con poca coda di polvere evidente, il che ha alimentato sui social l’idea che 3I/ATLAS si comporti “in modo non tipico per una cometa.” Ma gli esperti avvertono che la geometria di osservazione è importante: una coda può apparire accorciata o perdersi nel bagliore, e le emissioni di gas possono dominare l’aspetto vicino al perielio. Due giorni fa Space.com ha citato Qicheng Zhang del Lowell Observatory: non ci sono prove solide che la chioma abbia “cambiato colore”; invece, la chioma gassosa contribuisce semplicemente di più alla luminosità della cometa. Nel frattempo, una nuova immagine profonda evidenziata oggi mostra molteplici getti, inclusa un’anti-coda rivolta verso il Sole—una geometria talvolta osservata nelle comete quando i fogli di polvere si allineano con la nostra linea di vista. In breve: le immagini sono reali, le interpretazioni sono ancora in fase di verifica. [5]
Dati certi e non contestati
- È interstellare e non rappresenta una minaccia. La NASA e l’ESA ribadiscono che 3I/ATLAS (alias C/2025 N1) è solo il terzo visitatore interstellare confermato dopo ‘Oumuamua (2017) e 2I/Borisov (2019), e rimarrà lontano dalla Terra. Il massimo avvicinamento alla Terra è ~270 milioni di km (19 dicembre 2025). [6]
- Date chiave: il perielio (massima vicinanza al Sole) è stato il 30 ottobre 2025 a ~1,4 UA (~210 milioni di km). Ora si sta allontanando e salendo nel cielo del mattino. [7]
- Velocità & scala: Sta attraversando il sistema solare interno a ~210.000 km/h (rispetto al Sole), tipico per un’orbita interstellare iperbolica. [8]
Cosa vedono (e pianificano) i telescopi
- Dall’orbita di Marte: La Tianwen‑1 cinese ha ripreso immagini di 3I/ATLAS durante il passaggio su Marte del 3 ottobre, mostrando l’oggetto come un nucleo immerso in una grande chioma—un importante controllo contestuale dato che le osservazioni da Terra erano difficili vicino alla congiunzione solare. [9]
- Hubble & JWST: Hubble ha risolto la chioma e suggerito attività di pennacchi di polvere nelle prime fasi dell’apparizione; gli spettri JWST hanno rilevato abbondante CO₂ e altre sostanze volatili. Questi dati inquadrano le immagini odierne in un quadro di cometa attiva a gas. [10]
- JUICE (ESA) a novembre: Il Jupiter Icy Moons Explorer dell’ESA sta tentando osservazioni questo mese; a causa della geometria della sonda e dei limiti di trasmissione dati, il downlink è previsto più avanti, ma il punto di osservazione potrebbe essere eccellente per studiare i getti. [11]
Storia dell’acqua: l’indizio del “idrante” del mese scorso
Oltre agli aspetti visivi, le osservazioni del telescopio spaziale Swift riportate a metà ottobre hanno rilevato la presenza di OH ultravioletta—l’impronta digitale dell’acqua—insolitamente lontano dal Sole, il che implica che 3I/ATLAS stava già “perdendo” acqua a un ritmo sostenuto. Questa è una forte e indipendente prova che stiamo osservando una cometa naturale molto attiva, non un oggetto inerte. (I lavori sottoposti a revisione paritaria e i preprint sono ancora in fase di valutazione.) [12]
Come vedere 3I/ATLAS questa settimana
- Quando: Ore prima dell’alba, circa dall’11 novembre in poi, con alcuni astrofotografi che l’hanno già segnalata negli ultimi giorni. [13]
- Dove: Bassa nel cielo orientale prima dell’alba, a partire dalla costellazione della Vergine e salendo ogni mattina. Usa effemeridi aggiornate per individuarla con precisione. [14]
- Cosa serve: Non è un oggetto visibile a occhio nudo. Prevedi almeno un piccolo telescopio (consigliato 8 pollici/20 cm) o un setup di imaging sensibile; astrofotografi esperti stanno sommando brevi esposizioni per evidenziare la chioma e qualsiasi dettaglio della coda. [15]
Consiglio: Inizia con un oculare a basso ingrandimento per esplorare il campo; cerca una “stella sfocata” che non si mette a fuoco come le altre stelle circostanti. Se stai facendo imaging, confronta i frame su 10–15 minuti per rilevare il movimento rispetto alle stelle di fondo. [16]
A proposito di quei titoli “sonda aliena”
Alcuni commenti di oggi e della scorsa settimana (inclusi post su blog e aggregatori di tabloid) ipotizzano che la geometria dei getti o i cambiamenti di luminosità possano suggerire origini non naturali. I ricercatori mainstream ribattono che forze non gravitazionali, code accorciate prospetticamente, anti-code e rapidi aumenti di luminosità hanno tutte spiegazioni cometarie, soprattutto per un oggetto ripreso vicino al Sole con geometria complessa. Considera tali affermazioni come ipotesi in attesa di dati. [17]
Cosa succede dopo
- Coordinamento tra dilettanti e professionisti: Man mano che la cometa esce dal bagliore solare, fotometria coordinata e imaging profondo dovrebbero chiarire la morfologia di coda e getti nelle prossime 1–2 settimane. [18]
- Prospettive delle sonde spaziali: Sono attesi ulteriori risultati dalle campagne delle sonde su Marte (ESA, CNSA) e dai tentativi di JUICE questo mese; anche i dataset d’archivio potrebbero fornire indizi di precovery. [19]
- Tappa di dicembre: Il massimo avvicinamento alla Terra (ancora a una distanza molto sicura) è previsto per il 19 dicembre 2025, una buona finestra per spettroscopia di follow-up e imaging da entrambi gli emisferi. [20]
Riferimento rapido (dati chiave)
- Designazione: 3I/ATLAS (C/2025 N1)
- Scoperta: 1 luglio 2025 (survey ATLAS)
- Perielio: 30 ottobre 2025 (~1,4 UA)
- Massimo avvicinamento alla Terra: 19 dicembre 2025 (~270 milioni km)
- Stato: Interstellare, traiettoria iperbolica; nessun pericolo per la Terra. [21]
Fonti & approfondimenti (selezione)
- Background NASA su 3I/ATLAS (distanze, sicurezza) e FAQ ESA (osservazioni di missione, calendario). [22]
- Discussione odierna su coda/getto: Report NDTV del 9 novembre che raccoglie immagini recenti; nuova analisi della struttura dei getti pubblicata oggi; attività della comunità BAA. (Interpretazioni in evoluzione.) [23]
- Smentita sul “cambio di colore”: Intervista di Space.com con Q. Zhang (7 novembre). [24]
- Recupero post-perielio e come osservarlo: Guida pratica di Space.com e indicazioni di EarthSky finder. [25]
- Contesto del rilevamento dell’acqua: WIRED sulla rilevazione di OH da parte di Swift (14 ottobre). [26]
- Immagini da orbiter marziano: Space.com sulle immagini di Tianwen‑1 dall’orbita di Marte (6 novembre). [27]
Nota dell’editore: Questo articolo si concentra sugli sviluppi del 9 novembre 2025 e sul contesto più recente verificato. La scienza delle comete si evolve rapidamente; con l’arrivo di nuovi set di dati calibrati da sonde spaziali e osservatori professionali, alcune interpretazioni (specialmente su getti e colore) potrebbero essere perfezionate.
References
1. www.ndtv.com, 2. avi-loeb.medium.com, 3. www.space.com, 4. www.space.com, 5. www.space.com, 6. science.nasa.gov, 7. science.nasa.gov, 8. www.esa.int, 9. www.space.com, 10. www.esa.int, 11. www.esa.int, 12. www.wired.com, 13. earthsky.org, 14. www.space.com, 15. earthsky.org, 16. www.space.com, 17. avi-loeb.medium.com, 18. www.space.com, 19. www.space.com, 20. www.esa.int, 21. science.nasa.gov, 22. science.nasa.gov, 23. www.ndtv.com, 24. www.space.com, 25. www.space.com, 26. www.wired.com, 27. www.space.com

