4 Ottobre 2025
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Raro incontro cosmico: la cometa interstellare 3I/Atlas sfreccerà vicino a Marte mentre le sonde spaziali si preparano allo studio ravvicinato

Interstellar Comet 3I/ATLAS: A Visitor from Beyond the Solar System
  • Scoperta e Natura: La cometa 3I/Atlas è stata avvistata per la prima volta il 1° luglio 2025 dal telescopio del sondaggio ATLAS in Cile. È solo il terzo oggetto interstellare conosciuto (dopo ʻOumuamua e la cometa Borisov) mai osservato mentre attraversava il nostro sistema solare [1] [2]. La sua orbita è fortemente iperbolica e sta sfrecciando a circa 219.000 km/h (circa 60 km/s) [3] [4], confermando che ha avuto origine in un altro sistema stellare.
  • Sorvolo di Marte (3 ottobre 2025): 3I/Atlas farà un avvicinamento molto ravvicinato a Marte – circa 30 milioni di chilometri di distanza – il 3 ottobre 2025 [5] [6]. Questo è il passaggio più vicino della cometa a qualsiasi pianeta. Infatti, l’ESA riferisce che tra il 1° e il 7 ottobre i suoi orbiter marziani (Mars Express e l’ExoMars Trace Gas Orbiter) saranno puntati su 3I/Atlas, raggiungendo la distanza minima (~30 milioni di km) il 3 ottobre [7] [8]. La NASA, nel frattempo, ha annunciato che anche i suoi strumenti sulla superficie di Marte (i rover Perseverance e Curiosity) e il Mars Reconnaissance Orbiter cercheranno di osservare la cometa durante questa finestra temporale [9]. (La missione Psyche della NASA – in viaggio verso l’asteroide 16 Psyche – “darà anch’essa un’occhiata” a 3I/Atlas vicino a Marte [10].)
  • Missione Giove (novembre 2025): Dopo Marte, l’Explorer delle Lune Ghiacciate di Giove (JUICE) dell’ESA punterà i suoi strumenti verso 3I/Atlas tra il 2 e il 25 novembre 2025 [11] [12]. Questa tempistica è intenzionale: 3I/Atlas raggiunge il perielio (massima vicinanza al Sole) a fine ottobre, e JUICE lo osserverà subito dopo. Al perielio, il calore del Sole farà esplodere i ghiacci della cometa in un brillante alone e una lunga coda, e JUICE – con le sue potenti telecamere – dovrebbe catturare 3I/Atlas nel suo stato più attivo [13] [14]. L’ESA osserva che i dati di questo periodo “forniranno i dati più preziosi, rivelando la sua reale composizione chimica e l’attività al massimo dell’intensità” (con un luminoso alone di gas e polveri) [15].
  • Prospettiva dalla Terra (dicembre 2025): 3I/Atlas rimarrà distante dalla Terra per tutto il tempo. Non rappresenta alcuna minaccia per noi (massima vicinanza alla Terra ~1,8 UA ovvero circa 169 milioni di miglia a dicembre 2025 [16] [17]). Quel passaggio ravvicinato permetterà anche nuove osservazioni una volta che la cometa tornerà visibile dopo il bagliore del Sole. Nel frattempo, gli astronomi sulla Terra hanno già raccolto molti dati: Hubble ha fotografato la cometa a luglio, e Webb, SPHEREx e altri telescopi l’hanno osservata fino ad agosto [18] [19].
  • Dimensioni e composizione: L’analisi delle immagini telescopiche mostra una sorprendentemente grande nube di materiale. Le osservazioni di Hubble fissano un limite superiore per il nucleo di circa 5,6 km di diametro (ma potrebbe essere piccolo fino a ~0,44 km) [20]. Ancora più sorprendente, gli spettri infrarossi di JWST e SPHEREx rivelano che 3I/Atlas è circondato da un’immensa nube di anidride carbonica – circa il 95% dell’emissione è CO₂, con solo tracce di vapore acqueo [21]. Questo contrasta con le tipiche comete del sistema solare (che di solito rilasciano principalmente ghiaccio d’acqua), suggerendo che la chimica della cometa possa essere molto diversa.
  • Opportunità scientifica: Gli astronomi descrivono 3I/Atlas come un “messaggero da lontano.” Come spiega Space.com, studiarla permetterà agli scienziati di confrontare direttamente “la sua composizione con quella delle comete formatesi nel nostro sistema solare” – verificando se altri sistemi planetari condividano ingredienti familiari o ospitino sostanze chimiche esotiche [22]. In particolare, osservare 3I/Atlas al perielio (tramite JUICE e altre sonde) permetterà di misurare la sua composizione completa di gas e polveri, fornendo di fatto un’impronta chimica della cometa. Se la sua composizione corrisponde a quella delle comete conosciute, ciò suggerirebbe mattoni comuni in tutta la galassia; in caso contrario, potremmo osservare composti nuovi, unici dell’ambiente di un’altra stella [23] [24].
  • Strane anomalie e teorie: La cometa ha già sorpreso gli osservatori. Le immagini del Gemini South hanno mostrato una debole “anti-coda” che si estendeva lontano dal Sole – una configurazione insolita più allineata con la direzione del vento solare che con le normali code cometarie [25]. Gli spettri del Very Large Telescope hanno persino rilevato cianuro e nichel (ma nessun ferro) nella chioma, un rapporto insolito che alcuni hanno paragonato a processi industriali [26]. Queste stranezze hanno dato origine a teorie marginali. In particolare, l’astrofisico di Harvard Avi Loeb ha co-firmato un articolo sostenendo che il “profilo di luminosità e la traiettoria orbitale” di 3I/Atlas “sfidano le spiegazioni convenzionali” [27], arrivando persino a ipotizzare origini artificiali (“aliene”). Tuttavia, l’opinione prevalente rimane che 3I/Atlas sia una cometa naturale. David Jewitt dell’UCLA (che ha guidato lo studio con Hubble) ha detto a NPR che 3I/Atlas mostra “classici segni di comportamento cometario”: la sua produzione di polveri e le velocità di espulsione sono “nei limiti previsti per l’attività cometaria” [28], e si trova ancora lontano dal Sole (~4 UA), quindi forti emissioni di gas appariranno solo più avanti [29]. In breve, la maggior parte degli esperti avverte che 3I/Atlas probabilmente segue la fisica di una cometa nata nelle fredde regioni esterne di qualche stella lontana.

Guardando al futuro: cosa può insegnarci 3I/Atlas

L’avvicinamento ravvicinato di questa settimana segna solo l’inizio di una campagna di osservazione intensiva. Una volta che 3I/Atlas si tufferà dietro il Sole a fine ottobre, i telescopi terrestri lo perderanno, ma i satelliti di Marte e Giove (e successivamente i telescopi sulla Terra a dicembre) continueranno a seguirne la storia. Durante il perielio e il suo viaggio di ritorno oltre Giove (all’inizio del 2026) la cometa dovrebbe rivelare i suoi segreti – o almeno il suo solito aspetto cometario. Come nota un commentatore, osservare 3I/Atlas in questa fase attiva “fornirà alcune delle intuizioni più chiare mai avute sul mistero delle comete interstellari” [30]. Che si comporti come previsto o riservi altre sorprese, gli astronomi di tutto il mondo monitoreranno ogni indizio di gas, polvere o luce che emetterà. Questo raro incontro cosmico si sta svolgendo in tempo reale, con NASA, ESA e osservatori che uniscono i dati nella speranza di comprendere finalmente la natura di questo visitatore galattico [31] [32].

Fonti: Osservazioni e piani di missione della NASA e dell’ESA; rapporti da The Independent/AP [33] [34]; analisi e commenti di esperti da Space.com [35] [36]; stampa astronomica (Sky & Telescope) [37] [38]; e studi pubblicati (Avi Loeb et al., David Jewitt, et al.) [39] [40]. Tutte le date e i dati sono aggiornati a ottobre 2025.

NASA SHUTS DOWN as 3I/ATLAS Reaches Mars ☄️ Latest Images and Updates

References

1. www.esa.int, 2. www.space.com, 3. dailygalaxy.com, 4. www.space.com, 5. apnews.com, 6. www.esa.int, 7. www.esa.int, 8. www.skyatnightmagazine.com, 9. www.skyatnightmagazine.com, 10. www.space.com, 11. www.esa.int, 12. www.space.com, 13. www.esa.int, 14. www.space.com, 15. www.space.com, 16. apnews.com, 17. science.nasa.gov, 18. science.nasa.gov, 19. dailygalaxy.com, 20. science.nasa.gov, 21. dailygalaxy.com, 22. www.space.com, 23. www.space.com, 24. dailygalaxy.com, 25. dailygalaxy.com, 26. dailygalaxy.com, 27. www.thesouthafrican.com, 28. www.thesouthafrican.com, 29. www.thesouthafrican.com, 30. www.space.com, 31. www.space.com, 32. www.thesouthafrican.com, 33. apnews.com, 34. www.space.com, 35. www.space.com, 36. www.space.com, 37. www.skyatnightmagazine.com, 38. www.skyatnightmagazine.com, 39. www.thesouthafrican.com, 40. www.thesouthafrican.com

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